giovedì 21 aprile 2011

De Rosa 1952

Ugo De Rosa, nasce a Milano nel 1934, fin da giovanissimo si appassiona al mondo del ciclismo e ancora in età scolastica si affida alla bottega dello zio, dove inizia ad imparare il mestiere di riparatore di biciclette e telaista. Così, nei primissimi anni 50, apre la sua bottega personale a Niguarda (Milano).

Si dedica fin da subito alla fabbricazione artigianale di telai da corsa, cogliendo al volo l'opportunità di rifornire il sempre maggiore numero di ciclisti dilettanti milanesi. Il nome di De Rosa inizia circolare nell'ambiente per la bonta dei suoi telai, la leggenda vuole che un giorno durante una corsa al Vigorelli, Ugo De Rosa venne avvicinato dal campione Raphael Geminiani, che lo esorta a realizzargli una biciclette con cui disputare l'imminente Giro d'Italia. Fu così che dal giorno alla notte De Rosa si ritrovò fra i grandi del ciclismo professionistico.

Gli anni 60 vedono De Rosa impegnato a rifornire importanti squadre come la Faema, la Tbac e la Max Mayer.

Fù proprio vedendo una bici della Max Mayer che Gianni Motta decise che De Rosa doveva essere a tutti i costi il meccanico/telaista della sua squadra, la Sanson. Dopo questo episodio fu un escalation di successi e collaborazioni prestigiose, fra tutte con Mercxx e la Molteni, Moser e la Filotex.

Attualmente la De Rosa è una ditta affermata, le cui bici prodotte in serie sono richieste in tutto il mondo.

Oggi l'amico Pietro ci mostra quella che probabilmente fu una delle prima bici mai prodotte con questo marchio... una De Rosa databile tra il 1952 ed il 1953 perfettamente conservata !

Una di quelle bici che fecero innamorare Raphael Geminiani e portarono De Rosa alla ribalta mondiale.

Poter ammirare queste decal è di una importanza storica straordinaria, perchè completano le informazioni e l'archivio storico su questo importante marchio italiano, di cui si sà molto del periodo d'oro (1960/70/80), ma quasi nulla del periodo degli esordi.

2 commenti:

Goretex972 ha detto...

Ho avuto modo di osservare con attenzione la bici.
Ci sarebbe da aggiungere che i forcellini sono Simplex fatti per ospitare il Tour De France ;-)

Carlo ha detto...

Vorrei contattare il possessore di questa bicicletta, non per motivi commerciali.grazie.