martedì 31 marzo 2009

Dei Imperiale 1938

Il Blog chiama e Giorgio risponde! ...ecco che oggi ci propone una Dei Imperiale del 1938... bicicletta sublime !
Un corsevazione straordinaria per questa ultrasettantenne dallo stile immutato negli anni, vanto della Umberto Dei che faceva della scorrevolezze e dell'affidabilità il proprio cavallo di battaglia.
L'Imperiale è celebre per la sua frenata integrale, ovvero tirando la leva del freno si attivano contemporaneamente sia il freno anteriore che il posteriore!
Il fortunato proprietario, altro non ha fatto che ripulirla ed ingrassarla per bene... posso presumere che si sia sbizzarrito nel ricercare accessori degni di questa bici, in questo caso ha scelto una sella in cuoio dell'epoca e un buon gruppo luce Radius.
Beh altro non ho da dire... mi guardo questa Dei ancora un pò...

lunedì 30 marzo 2009

Bianchi Real prima serie

Già alcuni post fa vi dissi che in questo periodo fioccano, e rivivono, le care Bianchi... oggi facciamo il bis ! Una Bianchi Real del 1931, che ci viene a presentare il nostro amico Giorgio, un amante delle care bici d'epoca dalla grande passione ed esperienza !
Grande restauro conservativo per questa superlativa macchina d'altri tempi... vernice, decalcomanie e nickelature in ottimo stato !

Dettagli caratteristici della prima serie della Real è senz'altro la coppia di parafanghi a schiena d'asino ed il carter chiuso in due pezzi, oltre a mantenere lo stemmino Bianchi su sfondo rosso tipico delle più datate mod. S e S Bis.
Quando ci presentano questi gran conservati di modelli meno comuni ci sono sempre di gran aiuto per arricchire il nostro archivio !

martedì 24 marzo 2009

Decalcomanie : LA GUIDA



Questa è una guida che riporta i modi migliori per applicare le decalcomanie.

DOVE ACQUISTARLE:
 
Nei mercatini di settore ci sono molto venditori che dispongono di decal, ma generalmente per acquistare le decal ci si rivolge ai seguenti commercianti, che dispongono sia di repliche che di originali:




COME APPLICARE LE DECALCOMANIE A COPALE :

1- Ritagliare tutta la carta in eccesso attorno alla sagoma decal, lasciando circa 1mm di bordo "bianco" attorno alla sagoma della decal. Alcune decalcomanie hanno la carta di supporto a doppio strato, ovvero rimuovendo la carta principale vi rimane in mano una leggera velina su cui è attaccata la decal, questo tipo di decal con carta a doppio strato sono decisamente migliori in quanto rimuovendo la carta piu rigida vi rimane sono la velina che è molto piu leggera e aderisce perfettamente alla superfice, mentre le decal su carta rigida tende sempre a sollevarsi sulle superfici curve (vedi punto 3)
2- Comperate della vernice trasparente a copale senza additivi (tipo Damar, Rainbow, ecc...) ed applicatene uno strato sul retro della decalcomania (ovviamente fate attenzione al lato giusto!!) va bene sia in spray sia a pennello (in alternativa ho sentito di risultati ottimi utilizzando della semplice vernice spray trasparente -no nitro!).

3- Attendete alcuni secondi, di modo che la vernice diventi un poco più viscosa, fate aderire la decal verniciata sulla zona (pulita e leggermente scartaverata) del telaio. Se la decal è del tipo a carta rigida bisogna "lavorare" parecchio per farla aderire sulla superfice, se tende ad alzarsi e a non aderire probabilmente avete messo poca vernice, oppure se si alzano gli spigoli della decal utilizzando un pennellino intinto nella vernice, cercate di aggiungerne sui punti in cui si alza... se la cosa persiste aiutatevi con dello scotch di carta o con qualsiasi cosa che possa mantenere aderente la decal al telaio. NON APPLICARE LE DECAL SUL TRASPARENTE, MA SULLA VERNICE, SOLO IN SEGUITO APPLICATE IL TRASPARENTE .
4- Quando la carta della decal è fissata al telaio lasciatela per alcune ore in quella posizione, di modo che la vernice a copale si asciughi e fissi la decalcomania (una nottata è meglio!)

5- Trascorso il periodo di essiccazione bisogna rimuovere la carta dalla decal che nel frattempo si è incollata al telaio. Questa operazione và fatta con calma e pazienza : prendete un panno o una spugna e bagnateli leggermente con acqua tiepida, fatto ciò tamponate la cartina ripetutamente e per diversi minuti così la carta tenderà a logorarsi finche si rimuoverà da sola senza problemi. Se la cartina non si muove insistete con l'acqua, la carta si deve quasi sciogliere ! Se alzate la carta incautamente viene via pure la decal e dovete buttarla via e rifare il lavoro daccapo !!!

6- Una volta rimossa la cartina fate asciugare per alcune ore la decal, non toccatela quando è fresca perchè è appiccicosa e delicata. Fatela asciugare a temperatura ambiente non usate espedienti di calore per velocizzare il passaggio altrimenti si formerebbero crepe o bolle.

7- Una volta asciutta passate sopra alcuni strati leggeri di vernice trasparente di protezione, del tipo che si usa per protegere i dipinti a olio su tela, (anche in questo caso ho sentito di ottimi risultati anche con vernice trasparente -no nitro!). Se invece dovete finire anche la vernice e lucidarla date la mano di trasparente spray.

LE DECALCOMANIE SONO MOLTO DELICATE, PERCIO' SEGUITE METICOLOSAMENTE TUTTI I PASSAGGI E NON ABBIATE FRETTA. IN OGNI CASO CAPITA SEMPRE LA PICCOLA IMPERFEZIONE.

COME APPLICARE LE REPLICHE DI DECAL:

Ci sono tre tipi di repliche:
-Adesivi classici (stickers)
-Adesivi in pellicola di pvc ultrasottile
-Trasferelli

Soprattutto nei restauri di bici di qualità mi sento di sconsigliare gli adesivi classici in quanto sono realizzati con pellicole adesive molto spesse e creano uno "scalino" brutto esteticamente.

Questa decal vanno applicate sulla vernice e non sullo strato finale di trasparente. Pulite bene la zona dove applicare la decal, nel caso degli adesivi basta rimuovere la carta di protezione ed incollarle sulla parte desiderata facendo attenzione, mentre nel caso dei trasferelli vanno applicati a pressione, riomuovete la carta sul retro mantenendo quella sul fronte, applicate il trasferello sulla parte desiderata e muniti di una matita o un oggetto simile sfregate sulla cartina di applicazione lungo tutta la superfice della decal, fattò ciò rimuovete con delicatezza la cartina facendo attenzione che tutta la decal si sia attaccata alla bicicletta, se alcune parti sono ancora attaccate alla cartina rimettetela nella giusta posizione e insistete a sfregare nel punto interessato, il sistema è identico ai trasferelli che si usavano da bambini!

Una volta che il trasferello o l'adesivo è applicato alla vernice, procedere con la verniciatura trasparente.

BORDINO !

A mio avviso nessuna bici in fatto di fascino possono tener testa alla Umberto Dei mod. Bordino.
Il catalogo Dei reca:  mod. "Sport" tipo Bordino.
In pratica si tratta del telaio del mod. Sanremo da corsa allestito in maniera da essere utilizzata ad uso sportivo e turistico! Una sperimentazione molto in voga negli anni 30, rimasta in vita fino alla fine degli anni 40 con la superstite Bianchi Icaro. La particolarità di questi modelli, il costo elevatissimo e il periodo di produzione limitatissimo le rendono bici molto ricercate e molto rare, tanto rare da saperne ben poco a riguardo. Questa bici, che ci presenta il caro Massimiliano, proviene direttamente dall'anno 1934, dopo varie vicessitudini, che vanno a toccare realtà prestigiose come i musei fiorentini, arriva nelle sue mani di ultrà DEIsta... Non è completa, mancano dei particolari, ma già così fà una figura eccellente! 
Un sano restauro conservativo le dona un aspetto vissuto ma allo stesso tempo molto affascinante.  

lunedì 23 marzo 2009

Il Campionissimo - Atto 2°

Un giorno, durante una corsa di fine anni 20, si impresse nella storia del ciclismo un immagine ad opera di un piccolo uomo nato a Novi Ligure, il mio paese.
Quel giorno bagnato fradicio e stretto nella morsa del freddo, Girardengo, si ferma ai piedi di una salita, si accingeva a girare la ruota per cambiare rapporto alla sua Maino. Scese velocemente dalla bici per sbloccare i galletti, ma il freddo gli aveva gelato talmente le mani, che quella banale operazioni divenne un impresa titanica... si accasciò esausto al fianco della bici alessandrina e disegnò una croce sulla sabbia in segno di resa.
Anni dopo girare la ruota per passare da un pignone all'altro divenne pratica desueta, fece la sua comparsa il cambio Vittoria-Margherita. L'amico Germano mi presenta il suo orgoglio : una Maino mod. Supercampionissimo degli anni 30. L'appellativo "Super" segna l'evoluzione dal modello precedente.
Rispetto al modello Campionissimo che ha segnato gli anni 20, la sostanza non cambia molto, quando si tratta di Maino ci troviamo sempre di fronte a macchine pregiate, il telaio è il medesimo del modello di classe inferiore, con tanto di oliatore automatico per la catena, ma la Super porta in dote migliorie tecniche che sanciscono l'evoluzione con il modello precendente: cerchi in legno Vianzone per tubolare, magnifica corona G.M.A. in alluminio, alcune parti in alluminio e manubrio ricoperto in cellulosa. 
Grazie ad un restauro magistrale, possiamo notare perfettamente tutta la bellezza di ogni singolo dettaglio fuoriuscito dalla fabbrica alessandrina perfetta in abbinamento al cambio Vittoria Margherita appena presentato dai fratelli Nieddu di Torino, il cui funzionamento è molto semplice: sbloccando la leva tendicatena dalla cremagliera dentata montata sul telaio, la catena (in questo caso una Conventry) si allentava... spostando la manopolina posta in cima alla leva si agiva sulle alette deragliatrici, contemporaneamente si doveva retropedalare per poter deragliare la catena sul rapporto desiderato. Un procedimento complesso, ma che ha segnato un epoca  semplificando la vita dei pionieri di questo sport.

martedì 17 marzo 2009

Bianchi Real 1932

In questo periodo le Bianchi abbondano nella casella mail... perciò cerco di proporvi le migliori, le più particolari. Alfredo ci presenta la sua Real del 1932.
La prima serie della Real, ovvero l'evoluzione della precedente S Bis, rispetto alle bn più comuni Real successive questo modello di distingue dagli inserti in bachelite rossa nei pistoncini dei freni, dal carter in due pezzi in stile Touring, dal patacchino vecchio tipo a sfondo rosso e dai parafanghi a schiena d'asino, in pratica questa prima Real condivide ancora gran parte dei componenti della vecchia S.
Gli accessori scelti per il restauro sono la sella marca Super in cuoio, gruppo luce di gran effetto Radsonne, borsello tedesco in cuoio portattrezzi, maniglia in alluminio e sul parafango una gemma in vetro a cono.

D-DEI - All' appello !

Vi comunico, cari appassionati, che è stata fissata la data del ciclo raduno dedicato ai cicli Umberto Dei, che si terrà a Bra (Cn) in data 5 aprile !
Come dite ?! non avete una Dei... poco male anche se non disponete di tale blasone ogni bici seppur d'epoca è degna di parteciparvi...
Dunque, tempo permettendo, in quella data ci si trova in zona con mogli, fidanzate, cicli, vinello e vivande varie per una passeggiata nella storia, percorreremo con il creatore della manifestazione, Andrea, le mulattiere e le stradine del borgo !

A presto con ulteriori informazioni sul raduno... non resta che dirvi di accorrere numerosi all'appello !

venerdì 13 marzo 2009

La B del Nonno - Parte 1

Parte 1... perchè non finirà qua... non finirà con questo post questa storia nata più 60 anni fà... così come non finirà qua la dedizione con cui si sta dedicando, l'amico Claudio, al restauro della bici del suo nonno... Quando mi contattò mesi fà mi accorsi subito che in questa storia c'era un bello spaccato di vita reale che solcava passato/presente/futuro. il racconto di Claudio toccava un ventaglio di situazioni a lui care: il ricordo del nonno e gli occhi illuminati della nonna 90enne alla visione di quella bici che la portava ad un tempo allegro di un passato bellisimo e spensierato tra le valli di Lecco.
Io non vedevo queste scene ma le sentivo dalle parole di Claudio, che era deciso a far rinascere questa bicicletta fregiata da una "B" ignota, ma che funge da fil rouge ed unisce storie e generazioni.
Perciò, fra queste righe, non vedrete finezze o rarità, non vedrete blasonate Dei o Taurus, niente freni interni e niente passo humber sulla sua corona, ma questa bici trasuda sentimento e passione.
La passione che Claudio da mesi gli sta dedicando, prima con un approfondita indagine sulla paternità industriale, si pensava ad una Bottecchia lusso, invece si rivelò un'assemblata, poi con tanto olio di gomito e devozione per rimuovere gli strati di maldestra verniciatura.
Sotto di essa è emersa una particolarissima vernice argento, ma sopratuttutto filettature multicolore! Filettature rosse e verdi con strane decorazioni romboidali pitturate con maestrìa manuale di color giallo alle estremità delle varie componenti, simili ai puntali in decalcomania.
Mentre scrivo dovrebbe essere già a buon punto il lavoro di Claudio... attendo le foto in abito da sera per la sua presentazione, ma prima dovrà passare il verdetto della esigente nonnina!

lunedì 2 marzo 2009

Il gran conservato

Ci richiede aiuto Sabatina, presentandoci uno splendido conservato... una Bianchi marchiata 1941. 
Particolare in quanto dotata di cambio nel mozzo posteriore.
Purtroppo la nostra amica mi ha scattato queste foto un pò sbieche, ma si può ben apprezzare lo stato di conservazione di questa bicicletta... la cromatura ancora a specchio, le decalcomanie ancora nitide e una verniciatura integra! Sembra aver percorso solo pochi chilometri... ed invece è più di sessant'anni che presta servizio!
La bici sembrerebbe essere a tutti gli effetti una Cesare, questi particolari parafanghi carenati non sono quelli a catalogo, o comunque quelli comunemente riscontrabili sulle Cesare del periodo, ma sono state trovate altre Cesare con questi particolari parafanghi, la spiegazione più plausibile farebbe risalire la spiegazione a motivazioni di ristrettezze belliche, è probabile che in pieno conflitto mondiale la Bianchi si sia trovata a corto di parafanghi di produzione propria e si sia dovuta appoggiare a produttori esterni, pescando nei cataloghi dei ricambi di un produttore di componentistica.  Altro dubbio riguarda il manubrio dotato di manopole in celluloide, tipico delle Touring del periodo.