martedì 31 agosto 2010

Olympia mod. Extra

Il 200° post di questo sito è necessario omaggiarlo degnamente... mostrando una delle più belle bici italiane mai prodotte !
Per questa volta non parliamo di Bianchi Impero, Taurus mod.25 o Gloria Garibaldina... oggi voglio mostrarvi questa Olympia modello Extra dei primissimi anni 40.
Un bici talmente particolare e talmente ricca di dettagli inediti e di lusso che farò fatica a citarli tutti.
Innanzitutto premettiamo che la sbalorditiva conservazione ci fornisce un grande aiuto nel individuare tutti gli aspetti peculiari di questa bici.. una bici questa che non ha un solo componente che non sia lavorato, intarsiato, modificato fino a renderlo un pezzo del tutto inedito nel panorama ciclistico italiano.
Già il colore, amaranto, lascia intuire che questa bici fà parte dell'Olimpio (opss...Olympia) delle biciclette... si discosta infatti dal classico nero e si fregia di innumerevoli decal commemorative oltre a svariate parti cromate.
Il telaio è del tipo sportivo, con delle congiunzioni cromate "a fiamma" che si diramano dal tubo di sterzo lungo i due tubi principali del telaio, delle congiunzioni in stile misto fra il barocco e l'art nouveau, probabilmente le più belle decorazioni in rilievo mai viste su una bici italiana di questo periodo. Anche la testa della forcella presenta delle caratteristiche simili, infatti oltre ai due svasi laterali troviamo nella parte superiore il nome del marchio inciso all'intero di una cornice ovale.
Anche i cuscinetti dello sterzo sono decorati, al fine di renderli unici, quelli superiori riportano inciso sulla circonferenza il nome del marchio, Olympia, mentre i due cuscinetti inferiori hanno un finissimo svaso lungo la circonferenza al cui interno è stata ricavata una trama zigrinata utile per rimuoverli dal tubo di sterzo.
Il carter è del tipo con apertura posteriore sportiva (in stile Taurus), ed è finemente decorato: lungo tutta la costa si diramano varie linee in rilievo e cromate, sulla parte laterale vi trovano spazio due cornici anche'esse in rilievo e cromate al cui interno trova spazio il nome del marchio. Il disco del carter presenta la solita trama in rilievo stile neo-barocco tipica della produzione Olympia, in questo caso però l'attenzione al dettaglio e all'armonia del disegno tocca l'apice, anch'essa in rilievo e cromata. I pedali sono in lega leggera e sono montati su pedivelle alleggerite.
I cerchi sono in legno, ancora si scorge la lussuosa filettatura che li decorava nella stessa tinta del telaio. Il mozzo posteriore è del tipo con "giroruota", ovvero è dotato di pignone su entrambi i lati (su un lato c'è la ruota libera e dall'altro il pignone fisso), in questo caso non vi è nessuna vocazione sportiva, ma sono un vezzo fine alla comodità e al comfort, infatti il giroruota in questa bici di gran lusso serviva nei momenti di necessità, nel caso si fosse rotta la ruota libera il conducente poteva facilmente girare la ruota e tornare a casa con il pignone fisso... la riparazione poteva aspettare!
Per poter sfruttare in pieno le potenzialità del giroruota i forcellini posteriori sono del tipo sportivo, ma dotati di un'escursione più lunga atta a mantenere la tensione della catena.
Nella foto qua in basso si nota la magnifica lavorazione della leva del freno, lavorata ed intarsiata fino ad inglobare la manopola in bachelite amaranto. Il sistema frenante è un'altro capolavoro, si basa sul concetto della "tenaglia" resa celebre sulle Gloria: la trasmissione è a bacchette classiche, le quali agiscono su cavallotti snodati e infulcrati sugli steli della forcella e sui tubi obliqui del carro superiore, grazie a questi fulcri i cavallotti snodati consentono al pattino di agire sul bordo dei cerchi e non sulla superfice come nel classico sistema a bacchetta... una soluzione questa presa direttamente dalle corse e che garantisce una potenza e un'affidabilità superiore.
Sicuramente sono molte altre le peculiarità di questa bicicletta magnifica, lascio ai vostri occhi il piacevole compito di scoprirne di nuove.... un insieme di finezze per un vero capolavoro di eleganza e ricerca del dettaglio, tipica solo della produzione italiana !
Altre foto sono visibili QUI

lunedì 30 agosto 2010

RADUNO BICI D'EPOCA NOVI LIGURE

RITROVO: il 12 Settembre 2010 ORE 10:00-10:30 circa in località Merella in zona VIA VILLALVERNIA 83 a NOVI LIGURE (AL)

PERCORSO: Si parte da località Merella, si percorrerà una stradicciola tranquilla tra i campi, totalmente in pianura, 50% asfalto 50% ghiaia, fino ad arrivare alle porte di Novi Ligure.
Infine si raggiungerà il Museo dei Campionissimi passando per Novi, in totale il percorso è di circa 7,5km.

PRANZO: Presso Trattoria Emmalù, all'interno del complesso del Museo dei Campionissimi.

VISITA MUSEO dei CAMPIONISSIMI: La visita verrà fatta dopo pranzo, il biglietto di ingresso sarà ridotto a 4€ per l'occasione.

PERNOTTAMENTO: Per chi volesse pernottare abbiamo selezionato un Agriturismo sulle colline di Novi Ligure, immerso nella natura e a spesa contenuta: "La Cascina degli Ulivi" str.da Mazzola 14, Novi Ligure (AL) Tel.0143/744598 o www.cascinadegliulivi.it

COME RAGGIUNGERCI: In auto potete uscire al casello di Serravalle Scrivia sulla A7, oppure uscire a Tortona sempre sulla A7, oppure uscire a Novi Ligure sulla A26.

L'evento è organizzato in maniera del tutto amatoriale con un gruppo di amici appassionati di biciclette d'epoca, si tratta di una passeggiata in bici d'epoca, non vi è alcun fine agonistico.
E' preferibile partecipare con la bici d'epoca, da corsa o da passeggio, ma sono ammesse anche bici moderne.
La partecipazione è del tutto gratuita.
E' indispensabile la conferma della vostra presenza via mail o telefonando.
E' consigliato dotarsi di catena antifurto per la propria bicicletta.
PER INFORMAZIONI: p.desade@gmail.com oppure 335/7561068

sabato 21 agosto 2010

Triumph anni 20

Fra la miriade di mail ricevute da tutta Italia durante l'estate, molte bici mi sono rimaste impresse nella mente e spero, veramente, di non dimenticarne nessuna e cercare di mostrarvele tutte...
Partiamo da questa magnifica Triumph degli anni 20 in eccellenti condizioni, una bici dalle molteplici caratteristiche e dettagli sfiziosi !
Prima di tutto la freneria, un classico degli anni 20, le leve rovesce con trasmissione a cavi flessibili che agiscono su cavallotti in ferro del tutto simili al sistema a bacchette rigide.
Il movimento centrale è del tipo "eccentrico", ovvero il perno del movimento centrale è inserito nelle calotte in maniera decentrata rispetto al centro della scatola del movimento centrale. Questo stratagemma rende inutile l'adozione dei tendicatena, infatti la tensione della catena stessa viene garantita facendo ruotare in maniera opportuna le due calotte del movimento centrale, le quali avendo il perno centrale decentrato riducono o aumentano la distanza tra il centro del mozzo della ruota e il centro del perno del movimento centrale, mettendo nella tensione giusta la catena.
Erano tempi in cui la bici inglesi facevano ancora scuola.... 
A parte la conservazione invidiabile, da cui spiccano decal e filettauture rosse quasi del tutto preservate, si notano i grandi parafanghi a schiena d'asino e la magnifica finitura della testa della forcella, con la classica lavorazione sferica, tipica della Triumph.


mercoledì 4 agosto 2010

Gerbi 1929 - In Vendita !

Gerbi è un nome che suscita sempre emozioni, ogni volta che lo si legge... perchè in ogni riga e parola dei racconti riguardo a Giovanni Gerbi si può sentire la forza e l'impatto che il Diavolo Rosso ha lasciato nei cuori di tutti gli appassionati di ciclismo... appassionati come l'amico Mirko che non è nuovo a scovare pezzi da collezione di grande bellezza.
Quest'oggi ci presenta una Gerbi del 1929, con manubrio roller, freni a fascetta e carterone chiuso. Dopo una minuziosa pulizia e ingrassatura la bici si presenta in ottime condizioni, senza ammaccature o danni evidenti...nonostante ciò gli anni si fanno sentire e la lucentezza della parti bianche se ne è andata...
E' completa di ogni accessorio dell'epoca e addirittura dispone di ruota libera incredibilmente marcata Giovanni Gerbi - Asti !



martedì 3 agosto 2010

Il rientro... e una Truppenfahrrad !

Rieccomi tra Voi a parlarvi nuovamente di biciclette del passato !
Dopo le fatiche dei mesi scorsi, una meritata vacanza mi ci voleva...
Fresco fresco di ritorno dalla riviera ligure... proprio del "fresco" volevo parlarvi oggi: ci scrive il nuovo amico lettore Alexsander, direttamente dalla fresca Volgograd (ex Stalingrado) in Russia.
Ci scrive per presentarci questa bicicletta dall'aspetto antico... ritrovata per caso durante le pulizie primaverili in solaio !
Alexsander ipotizza un'uso mitilare... in effetti la bici ha l'aria e l'aspetto tedesco, le caratteristiche e le geometrie del telaio sono tipiche del mercato teutonico.
Come abbiamo imparato spesso le bici tedesche traggono in inganno, sembrano sempre più vecchie di quanto pensiamo... questo accade perche siamo abituati a vedere le "nostre" bici, che hanno subito un evoluzione netta e precisa... invece in altri mercati, soprattutto quello tedesco, alcuni clichè e caratteristiche si sono tramandati fin quasi ai giorni d'oggi... per questo motivo molte bici tedesche degli anni 40/50 sembrano, ai nostri occhi profani, bici antichissime del primo '900 !
Questa bici, ha caratteristiche molto singolari, e forme molto antiche, ma ad un'analisi più approfondita si notano proprietà e lavorazioni più giovani, quindi non è da escludere che si tratti di una bici databile negli anni 30, lo deduco soprattutto dalla gurnitura (con movimento a "campana").
Bizzaro: cosa ci fà una bici tedesca degli anni 30 nella povera (ai tempi) Stalingrado ??
Forse una bici in dotazione alle milizie tedesche che tentarono l'invasione in Russia nel secondo conflitto mondiale ? una Truppenfahrrad ?!?
E' una soluzione alquanto realistica !