martedì 24 dicembre 2013

Buone Feste!

Auguro a tutti i lettori buone feste e felice anno nuovo! Ci rivediamo a gennaio 2014, un nuovo anno... ovviamente in bicicletta!

lunedì 23 dicembre 2013

Bianchi-una storia celeste dal 2 gennaio @Museo dei Campionissimi - Novi Ligure

Come da consuetudine, in occasione del 2 gennaio, a seguito del memoriale della scomparsa di Fausto Coppi che si terrà a Castellania, verrà inaugurata la mostra Bianchi-una storia celeste presso il Museo dei Campionissimi di Novi Ligure.
Grazie al contributo di molti amici collezionisti italiani verranno esposti i modelli da corsa più rappresentativi della storia Bianchi, dal modello M degli anni 20 alla Specialissima anni 60, alternati da alcuni esemplari del Reparto Corse utilizzati da campioni e gregari. Un percorso espositivo che vuole descrivere l'evoluzione della bicicletta da corsa con le parole del marchio più rappresentativo del panorama storico italiano, il tutto abbinato a schede tematiche redatte dai curatori della mostra e con il particolare contributo dello storico del ciclismo eroico Carlo Delfino.
Da sottolineare il fatto che tutti gli esemplari esposti sono perfettamente conservati, dunque oltre che gioia per gli occhi, questa mostra può essere sicuramente utile per tutti gli appassionati che vogliono approfondire lo studio di un determinato modello.
La mostra verrà inaugurata il 2 gennaio 2014 alle ore 16,00, il termine della mostra è il 23 marzo.

Per info: Museo dei Campionissimi tel. 0143-72585


giovedì 19 dicembre 2013

Benotto tipo Professionista 1950

Da Franceso le foto della sua bella Benotto da corsa dei primi anni 50, appena rinvenuta... ancora sporca di polvere, ma già si intravede il potenziale di un gran conservato, soprattutto considerato che non manca una virgola, tutto è originale. 











Mostra di biciclette d'epoca 4-12 gennaio 2014 @Concorezzo


lunedì 16 dicembre 2013

Visita dal Ciocc

Sabato pomeriggio tutta la truppa della nostra officina è andata in visita da Giovanni Pelizzoli, il mitico Ciocc.
Bastano le immagini per descrivere la passione e la tradizione che si respira nella sua grande e fornita officina. Tra file e file di telai appesi, distese di kit tubi, congiunzioni sparse in ogni angolo, è nata una lunga chiaccherata tra appassionati di belle bici e telai in acciaio. E noi ad orecchie tese ad ascoltare ammirati la fiumana di aneddoti e racconti leggendari che poche persone oltre ad un pilastro come il Pelizzoli sono in grado di regalare ininterrottamente per un pomeriggio intero. Sicuri di ritornare presto in quella fantastica fucina di passione ringraziamo il Ciocc e il figlio Samuel per la bella chiaccherata!
Altre foto le trovate sul nostro profilo facebook: foto da Pelizzoli







mercoledì 11 dicembre 2013

Gloria mod. A bis

Andrea ci manda le foto del suo ultimo acquisto, una bella e conservata Gloria modello A bis dei primi anni 50. Le foto la ritraggono appena portata a casa, quindi senza aver subito alcuna forma di restauro, a dimostrazione della bontà di conservazione questo esemplare dotato di freneria anteriore interna e posteriore semi interna. 







martedì 10 dicembre 2013

Gli incontri cicloletterari de La Mitica

Il Team organizzatore de La Mitica di Castellania (AL) ha programmato una serie di interessanti appuntamenti letterari legati al tema del ciclismo eroico, che ci accompagneranno in vista e preparazione de La Mitica 2014.
Il tutto si svolgerà nelle strutture de "Il Borgo di Castellania" - www.borgocastellania.it - ovviamente a Castellania.
Tema conduttore degli eventi sarà ovviamente la bicicletta ed i suoi interpreti letterari,
con un contorno di territorio che sarà rappresentato dai produttori locali di vini che si avvicenderanno nel proporre i tesori delle proprie cantine.

Si parte Sabato 14 dicembre 2013 alle ore 17:00 con Beppe Conti che presenterà il suo libro "MOSERSARONNI. DUELLO INFINITO" editrice Graphot.
Con la probabile presenza straordinaria di FRANCESCO MOSER e BEPPE SARONNI
Gli altri appuntamenti già in programma sono:

sabato 11 gennaio 2014-Castellania Ore 17
Alberto Rosa presenta il testo dello spettacolo teatrale “il mio coppi” portato in scena da Pamela Villoresi
Giuseppe Ottonelli-Marco Porta autori di “Paris-roubaix. il nostro viaggio nell’inferno”- Phasar Edizioni

sabato 25 gennaio 2014-Tortona Ore 17
Claudio Gregori autore del nuovo libro su “Giovanni Cuniolo”

sabato 15 febbraio 2014-Castellania Ore 17
Alessandra De Sefano autore del libro “Giulia e Fausto”- Rizzoli

sabato 1 marzo 2014-Castellania Ore 17
Paolo Tullini-Paolo Amadori autori del libro “Le bici di Coppi”- Ediciclo
Mauro Colombo autore del libro “L’ora del Fausto”- Ediciclo
Paolo Bottiroli auotore di “Girardengo. Il Campionissimo”- Italica Editore

seguiranno in date da definire Walter Bernardi - Marco Albino Ferrari - Vittorio Pessini - Gianni Rossi-Herbie Sykes

venerdì 6 dicembre 2013

Scritte #8

Paolo Borelli, caro amico e presidente dell'Unione Velocipedistica Parmense, mi scrive per segnalarci un paio di articoli estrapolati dalla Gazzetta dello Sport e dalla Gazzetta di Parma, entrambi gli articoli hanno come tematica due scritte molto famose.

Articolo estratto dalla Gazzetta dello Sport:


Fausto Coppi in fuga sullo Stelvio, durante il Giro d'Italia; di fianco a lui, sulla neve, una grande scritta: «W FAUSTO».
La foto è famosa, fu scattata dal fotoreporter Tino Petrelli nel 1953.
Chi tracciò quella scritta? Petrelli disse di essere stato lui.
Ma la Gazzetta dello Sport di oggi intervista un reggiano, Agostino Corradini da Scandiano, che all'epoca seguiva il Giro da tifoso. Si era appostato sullo Stelvio aspettando i ciclisti, al freddo. E al quotidiano sportivo racconta di essere lui l'autore di quella scritta. Per questo considera la foto di Petrelli anche un po' sua. 
Parlando con la “rosea” Corradini spiega di essere andato in bici, all'epoca, nei luoghi montani attraversati dal Giro. In quattro giorni andò dal Reggiano a Canazei, da Canazei a Bolzano, da Bolzano a Bormio e di lì di nuovo a casa.
Secondo la sua versione dei fatti, tracciò la scritta con un palo mentre aspettava l'arrivo dei ciclisti. Dopo un po' è arrivato Petrelli sulla moto guidata da un altro uomo, e gli chiese se W FAUSTO l'avesse scritto lui. Poi Petrelli - aggiunge Corradini - si appostò per scattare quella che sarebbe diventata una delle foto più famose nella storia dello sport italiano. «E' un po' anche mia, quella fotografia lì», dice alla Gazzetta dello Sport.



Articolo estratto dalla Gazzetta di Parma:


Era il 1968, l’anno del mondiale di Imola. 
Una sera, col cielo ricoperto di nuvole. Felice guardò in alto senza lasciarsi scoraggiare.
«Mi arrampicai di fianco alla ferrovia - racconta - e in un momento di tranquillità tra il passaggio di un treno e l'altro, rischiando anche di scivolare, scrissi quella frase: W Adorni».
La Gazzetta di Parma cercava l'artefice della scritta che da oltre quarant'anni campeggia sul sovrappasso ferroviario in via Emilia Ovest.
Un giorno scarso di attesa e subito qualcuno ha risposto all'appello. E la sorpresa è doppia perché a rivendicare la paternità di quelle sette lettere diventate parte della piccola grande storia della città, non è un nome sconosciuto, ma Felice Bonazzi, «in arte» Felice da Parma, divenuto famoso per una sua trentennale trasmissione su Radio Parma, emittente che fa parte proprio del gruppo editoria della Gazzetta… 

Felice Bonazzi, più noto come Felice da Parma, scomparso il 15 settembre 2011 all’età di 86 anni, era un di quei personaggi tipici presenti un po’ in tutte le città italiane. Un po’ attore, un po’ cabarettista (abilissimo nel raccontare barzellette in dialetto)  Antesignano del volontariato, antesignano della manifestazioni di massa, andatevi a guardare le vecchie foto e lo troverete a fianco di Gimondi di Adorni, dei giocatori del Parma calcio e di quelli del baseball. Senza titolo di studio, senza bigliettini da visita, senza mestieri altisonanti, Felice da Parma era un’autorità. Le sue scudisciate buone arrivavano al cor pramzàn (cuore parmigiano) e inondavano di benessere anche in tempi più duri di questi migliaia e migliaia di parmigiani. Era talmente vero Felice, che ha naturalmente attraversato ogni novità: nonostante l’età avanzata è stato un piccolo maestro sia nelle radio che nelle tv locali.

Chapeau.

Infine  lascio la parola direttamente a Paolo che ci segnala un aneddoto, lanciando anche un appello a tutti i lettori a fondo pagina.


Ho cercato a lungo sul web se si trovassero tracce fotografiche di una straordinaria scritta che mi ricordo esisteva quando ero un ragazzino. Nel Fiume Taro, dove oggi scorre l'A15, l'autostrada chiamata "Parma-Mare" che porta in Versilia, tra l'abitato di Citerna Taro e Solignano c'era un enorme masso piatto di ofiolite, una roccia di origine vulcanica, precipitato chissà quando nel fiume dalle montagne circostanti. Ebbene, su quel masso nero, una mano anonima (si favoleggia che fosse stato uno dei fratelli titolari dell'azienda e della squadra in persona) con un'ampia pennellata bianca tracciò un'enorme W SALVARANI. Quel masso non esiste più da anni, probabilmente finito in ciottoli utilizzati per la massicciata della Ferrovia Pontremolese che passa anch'essa lì di fianco, e con lui anche quella scritta è scomparsa per sempre.

Magari si potrebbe fare un appello tramite il tuo sito per vedere se qualcuno fosse in possesso di una sua foto.
Missione, credo, quasi impossibile.





Bianchi Folgore 1941 tempo di guerra

Interessantissimo ritrovamento quello dell'amico Renato, che oggi ci presenta la sua ultima arrivata, una Bianchi Folgore del 1941, marcata sulle calotte del movimento centrale.
Una bici in condizioni di conservazione perfette e soprattutto, dettaglio non trascurabile, completa di tutte le componenti originali.
Questo ritrovamento è interessante perchè si tratta di una Folgore dall'aspetto insolito, probabilmente assemblata in tempi di ristrettezze belliche, infatti si presenta in un insolita livrea completamente verniciata, risparmiando dunque la cromatura su tutte le parti del telaio normalmente interessate, come la testa forcella e le congiunzioni sterzo. Anche i pedali sono interessanti, anch'essi privi di cromatura sul centro, sostituita da una ben più a buon mercato cadmiatura, l'unica parte cromata risulta la guarnitura, probabilmente perchè realizzata tempo prima. Anche lo stemma sullo sterzo è di tipo -si fa per dire- economico, con grafica serigrafata anzichè smaltata.
Altri dettagli interessanti riscontrabili su questo esemplare sono le conservatissime tracce di vernice bianca con cui sono stati messi in risalto gli alleggerimenti sulla pipa manubrio e sulle scanalature sul retro delle pedivelle.
Per il resto la componentistica è quella classica del modello: mozzi Siamt, sella Aquila in cuoio, manubrio e pipa Ambrosio, tutto marcato Bianchi, oltre al cambio Campagnolo due leve, anche se va sottolineato che il telaio è ancora predisposto anche per il Vittoria-Margherita.
Le leve freno sono del tipo Universal Extra, i freni invece sono le uniche parti che nel tempo sono state sostituite, montando dei mod.51 a sgancio rapido, ma sono certo che il buon Renato non tarderà a completare questo gioiello con i freni corretti.
Per gli interessati il numero di telaio di questo esemplare è 949002, ovviamente punzonato sul retro del nodo sella.











Scritte #7

L'amico Larry di CycleItalia ci invia una foto di una scritta murale, scattata durante uno dei suoi innumerevoli tour in giro per l'Italia.

martedì 3 dicembre 2013

Torpado 1956

Francesco mi invia le foto della sua conservatissima Torpado da corsa del 1956 a restauro conservativo ultimato. Felicissimo di aver preso parte al restauro, fornendo a Francesco gli accessori originali Torpado che mancavano per completare la bici!