martedì 30 novembre 2010

Cataloghi Bianchi '49 e Fiorelli '82

Spuntano dalle prime nevi invernali due cataloghi interessanti... uno da via Ugo Foscolo a Novi Ligure e l'altro da viale Abruzzi in Milano:


giovedì 25 novembre 2010

Bulloni - sgancio rapido Campagnolo

La foto mostra alcuni dei più famosi bulloni dello sgancio rapido Campagnolo.
Si parte da sinistra con la versione in uso negli anni '40, riconoscibile dalle due viti poste ai lati del cono, passando per le successive evoluzioni con l'impiego di un'occhiello ovale, fino ad arrivare alla forma più recente dotata della sola zigrinatura.

Edita Pucinskaite @Museo dei Campionissimi

EDITA PUCINSKAITE, una delle più grandi cicliste di tutti i tempi ha deciso di dare l'addio alla carriera agonistica. La campionessa lituana, unica donna a vantare nel proprio palmares Giro d'Italia, Tour de France e Campionato del Mondo, ha scelto proprio Novi Ligure per festeggiare l'avvenimento assieme agli amici e ai tanti tifosi.
La sede naturale dell'evento non poteva che essere il Museo dei Campionissimi, dedicato a Coppi e Girardengo, dove Sabato 27 novembre (dalle ore 16:00) saranno ripercorse, con l'aiuto di filmati ed immagini, tutte le tappe della sua straordinaria carriera.
l'evento sarà condotto da Mimma Caligaris, giornalista de "Il Piccolo" di Alessandria e grande esperta di ciclismo, attraverso un talk show al quale interveranno opinionisti di settore ed altre campionesse. Tra gli ospiti anche Alberto Rigamonti, noto speaker del ciclismo femminile. Edita risponderà alle domande ed illustrerà i vari trofei esposti per le sale del Museo.
Al termine l'Associazione "Ciclismo in Rosa" consegnerà a Edita una mattonella in creta con impressa la mano della stessa campionessa lituana, la quale donerà questo esemplare unico al mondo al Museo dei Campionissimi.
Il Museo novese sta preparando l'allestimento di una mostra completamente dedicata ad Edita Pucinskaite, nella quale sarà possibile ammirare trofei, maglie e cimeli che hanno segnato la sua lunga e gloriosa carriera

Un saluto al ciclismo di EDITA PUCINSKAITE
Sabato 27 Novembre 2010 - ore 16:00
c/o Museo dei Campionissimi @Novi Ligure (AL)

mercoledì 24 novembre 2010

Legnano Mod.54 Tipo A 1930

Di questa Legnano ne avevo parlato già tempo fa, quando ancora era disastrata e piena di polvere... ora dopo mesi di minuzioso lavoro questa Legnano mod.54 Tipo A del 1930 dell'amico Renato è finita e si può mostrare in tutto il suo splendore anche grazie ad una conservazione davvero ottima !
La bici è nel classico colore Bleu Legnano, ovvero il primo colore aziendale prima di passare al giallo-verde dei "Ramarri.
Le parti bianche sono conservate davvero bene e mostrano perfettamente la marchiatura Legnano su ogni componente, così come l'incisione dell'anno (L30) riscontrabile quasi su tutte le parti bianche.
La bici è dotata di mozzo giroruota, pedali e sella i cuoio sono marcati Legnano, il manubrio è in ferro dotato di manopole marca Silca in cartone pressato e cellulosa infine i freni sono Bowden a fascetta.
Analizzando la bici si percepisce che si tratta di una bici di altissima gamma, per l'epoca davvero un lusso per pochi.
Parafanghi smontabili e cerchi per tubolare entrambi in legno con sezione a cuneo fanno ben capire che si tratta di una bici di notevole pregio.
Proprio i parafanghi hanno dato più di un grattacapo al buon Renato, infatti nei punti in cui si trovano i rivetti che sostengono le staffe il legno era danneggiato e fragile a tal punto da non reggere più i rivetti, così si è dovuto intervenire rivolgendosi ad un esperto restauratore di mobili antichi, il quale è riuscito con un notevole lavoro certosino a tamponare la sitauzione risolvendo completamente il problema, ora i parafanghi fanno bello sfoggio di loro su questa magnifica bicicletta da corsa, è d'obbligo quindi un'ampio spazio fotografico che documenti nei particolari l'esito di questo restauro,


lunedì 22 novembre 2010

Aquila 1948ca

Un restauro iniziato per caso, partendo da un telaio e raccogliendo qua e là componenti che potessero ridare vita ad una bici da corsa dalle caratteristiche raffinate.
Mentre stavo raggiungendo un buon punto di avanzamento nel restauro di una traquilla bici a bacchetta ecco spuntare l'ultimo tassello mancante... così interrompo tutto e mi fiondo ad assemblare questa Aquila databile tra il finire degli anni 40 e i primissimi 50.
Dovetti lottare non poco per il montaggio e la registrazione del cambio Transalpino, il cui funzionamento è mosso da due cavi, i quali vengono comandati da una leva specifica che può gestire il movimento alternato dei cavi stessi.
I cerchi sono Ambrosio per tubolare montati su mozzi Perry, il posteriore è un giro ruota dotato di pignone fisso a 18 denti.
I freni sono Universal in alluminio brevetto numero 361666, le leve freno sono in acciaio.
La sella è in cuoio marca Aquila (ovviamente!).
La pipa è in ferro, molto corta, mentre il manubrio in duralliminio è decorato con fregi floreali pantografati. Il telaio di partenza è un ottimo conservato, inoltre è dotato di caratteristiche di grande pregio e raffinatezza, come la forcella alleggerita o le congiunzioni finemente lavorate e dal disegno davvero insolito, il tubo orizzontale è dotato di passa guaina interno, mentre i ponticelli sul carro posteriore sono di forma particolare, frutto di alto artigianato, verosimilmente limati a mano fino a darne la forma desiderata, in particolare il ponticello superiore è molto caratteristico infatti è dotato di perno filettato su cui andare a fissare le ganascie del freno e la molla a farfalla senza adoperare il supporto ed il prigioniero ! 
Aspettiamo sole e bella stagione per montare dei palmer nuovi di zecca e solcare ancora strade bianche dopo 70 anni di riposo!




venerdì 19 novembre 2010

Bianchi Sabauda 1940

E' sempre l'amico Renato che ci dà la possibilità di esaminare biciclette dalla conservazione eccezionale. In questo caso si tratta di una Bianchi Sabauda del 1940, nella tinta bicolore e soprattutto in una stupenda versione fuori catalogo, ovvero realizzata su commissione specifica del cliente, ovviamente facoltoso, il quale poteva permettersi la richiesta di una bici personalizzata e su misura.
In questo caso, oltre al bicolore (già opzionale a catalogo) la bici è stata dotata di cambio velocità, prodotto dalla tedesca Fichtel&Sachs e di conseguenza dotata di uno specifico carter sportivo.
La conservazione, come detto, è eccellente è rende perfettamente l'idea di che tipo di colore fosse il famoso grigio perla bicolore: in pratica il telaio è verniciato di un grigio molto intenso, quasi tendente al verde, mentre tutte le altre parti (carter e parafanghi) sono verniciate di un grigio chiaro pastello, inoltre è da notare la parte finale del parafango posteriore dipinta di bianco come da obbligo durante il periodo bellico, in questo caso la verniciatura proviene direttamente dagli stabilimenti Bianchi, già dal 1939 la Bianchi verniciava direttamente di bianco i paafanghi posteriori evitando l'incombenza ai clienti.
Le parti bianche sono in ottime condizioni, così come la sella originale Aquila Supeflex.


giovedì 18 novembre 2010

il vecchio e il nuovo...

foto1: Andrea fra Daniele Righi e Idrio Bui
Andrea, come al solito ci invia preziosi documenti e divertenti aneddoti che fotografano in pieno la passione per il ciclismo e la bicicletta.
Oggi ci racconta la serata di beneficenza a cui ha partecipato lo scorso ottobre, quella sera si è trovato a tavola, seduto fra Idrio Bui e Daniele Righi, due grandi, rispettivamente gregari di Coppi e Cunego. Andrea racconta la strana sensazione provata nel sentire parlare due ciclisti separati da quasi 50 anni l'uno dall'altro, entrambi parlavano nello stesso modo… come se il sudore e la fatica di un gregario di Coppi e uno di Cunego fossero le stesse… le stesse speranze di vittoria del capitano… li ha sentiti parlare di fughe e di sofferenti riprese… di tattiche di gara organizzate diversi giorni prima e tenute segrete…
Ad un certo punto il discorso è virato sul "ferro" del mestiere, la bicicletta... Idrio iniziò a raccontare il rapporto rustico che un tempo c'era fra la bici e il ciclista, un passaggio del suo discorso ben fotografa lo spirito di un tempo: "...con queste gambe corte che mi ritrovo e il busto lungo, non potevo usare una bici di serie…. Altrimenti la punta dei piedi mi batteva nella ruota in curva, e quindi, io come molti altri di noi professionisti (ai tempi in cui correva con l’Atala) andavamo a Milano da un certo Falerio, che era l’unico a farci le bici su misura che si stava bene sopra….e io ce l’ho ancora…." -quel Falerio era Masi, della bottega sotto al Vigorelli, leggendario costruttore delle bici di Anquetil, Merckx, Maspes, etc.. inutile fare l'elenco.
Il tono con cui Idrio ha parlato di Masi, è stato così semplice e spontaneo, come bere due bicchieri d'acqua e non accorgersi, senza dare nessuna importanza alla cosa, con la modestia e semplicità di una persona che ha vissuto con normalità quello che per noi oggi è Mito.
A quei tempi il rapporto con le cose, con la bicicletta, con il sistema ciclismo, era di minore sensazionalismo, maggiore modestia e umiltà. Valori che purtroppo, pare che non torneranno più, almeno in questo ciclismo.foto2: Coppi e il suo gragario Bui a destra foto3: Righi in maglia LAMPRE

martedì 16 novembre 2010

Cicloraduno Ferrara 2010

Si è tenuto sabato 13 novembre 2010, con ottimi risultati, il primo raduno di bici d'epoca a Ferrara organizzato dai ragazzi del FORUM paramanubrio.
In particolare il programma della giornata è stato curato dall'amico Rodolfo Sani con la collaborazione del maestro Paolo Marchioni.
Dopo il ritrovo alle 9:00 presso il parcheggio ex MOF, la comitiva si è diretta verso il centro storico ferrarese, visitando i punti di rilevanza storica maggiore, tra i quali Palazzo Schifanoia e le rovine della chiesa di Sant'Andrea.
Il gruppo era composto a oltre venti ciclisti d'epoca giunti da tutta Italia con le proprie bici d'epoca, sia sportive che da passeggio.
Dopo una pausa pranzo in una trattoria tipica il gruppo si è diretto verso la visita della parte rinascimentale della città, dopo che al mattino la gita si era tenuta presso la zona più mediovale.
Una bellissima giornata, molto rustica ed affascinante, organizzata da persone appassionate e ricche di iniziative interessanti.
Tutte le foto dell'evento sono consultabili QUI

N.B: Presto l'album fotografico sarà integrato anche da fotografie scattate dagli amici Cristiano, Claudio ed Andrea.

martedì 9 novembre 2010

Bianchi Lido 1941

Le bici sportive iniziarono a diffondersi largamente solo nel dopoguerra, precedentemente i modelli sportivi erano un vero e proprio lusso e a noi sono giunti ben pochi esemplari. Le bici da corsa negli anni 30 erano ancora primitive, lungi da essere le specialissime degli anni 50, quindi la componentistica che andava a comporre una bici sportiva non si discostava più di tanto da quella di una bici da corsa, anzi spesso e volentieri nei cataloghi dell'epoca troviamo bici sportive con telai e caratteristiche derivati dalle sorelle da corsa, tutto ciò faceva lievitare molto il prezzo delle sportive.
Oggi presentiamo una di queste sportive pre-guerra mondiale, una Bianchi Lido del 1941.
Un 'esemplare di notevole importanza... in primo luogo per via della straordinaria conservazione e completezza e successivamente per i rari freni a tamburo Siamt che trovano spazio al posto dei mozzi Siamt in alluminio marcati Bianchi.
Il lusso della Lido è sottolineato da un mix di caratteristiche telaistiche derivate dalle storiche corsa di anni precendenti e da bici degli stessi anni come la Impero, in particolare con quest'ultima condivide la forma dei parafanghi carenati e del patacchino smaltato sul manubrio.
La Bianchi Lido era offerta solo nella misura da 26", dal 1949 e solo per quell'anno, la Lido venne offerta anche nella versione da 28".



venerdì 5 novembre 2010

Ciclo Italia 1928

Dal 1928 catalogo Ciclo Italia direttamente dalle officine Dei di Via Paoli n°4 a Milano !
L'ennesimo catalogo gentilmente offerto dall'amico Tomaso, grande appassionato del marchio meneghino !

giovedì 4 novembre 2010

Bianchi Folgore 1947 @Luigi Casola

Luigi Casola nasce l'11 luglio del 1921 a Busto Arsizio diventa professionista nel '46, dopo le prime brevi esperienze in squadre minori passa subito alla Bianchi di Fausto Coppi dove vive grandi battaglie da gregario, celebre l'aneddoto in cui vede protagonista Casola alle prese con Bartali nella Milano-Sanremo del 1947, la sera prima della corsa Coppi aveva invitato Casola a trascorrere una notte "brava" portandosi dietro Bartali, in maniera che quest'ultimo il giorno dopo non fosse in piena forma... così Casola e Bartali (accompagnati dal ribelle fratello di Coppi, Serse) passarono la serata fra bevute e mangiate, tirando fino alle 2 di notte. La partenza era fissata alle 5:00 del mattino. Durante la corsa Casola aveva il compito di tallonare Bartali, il quale non sembrava affatto aver subito conseguenze dopo la serataccia precedente... anzi proprio Bartali si rese protagonista di una foratura di un tubolare e dovette fermarsi per le riparazioni... Coppi incrementò minuti di vantaggio e si lanciò verso una vittoria sicura, ma da lì a poco dovette ritirarsi, sempre a causa della sua congiuntivite cronica. Casola sempre alle spalle di Bartali continuò a tirare fino a che Gino non si girò verso di lui dicendogli: "Mascalzone, se mi segui arrivi secondo!". Casola un pò perplesso gli diede del pazzo e rispose che i 9 minuti di svantaggio dalla vetta del gruppo erano ormai incolmabili... Nei pressi di Alassio Casola dovette arrendersi e si ritirò, lo carica l'ammiraglia della Bianchi e dalla radio sente che Bartali a 4 km dall'arrivo, sorpassa a razzo Cecchi che era in testa alla corsa e và a vincere la manifestazione !
La sera, in hotel, Bartali si rivolgerà a Casola: "Oh grullo... che ti avevo detto?"
Questa divertente scenetta è ripresa molto bene anche nel film-tv Bartali-L'intramontabile.
Ritornando ai giorni nostri Andrea ci presenta la sua Folgore del 1947 appartenuta proprio a Luigi Casola. una Bianchi del reparto corse !
Una bici dalla conservazione eccezzionale, che Andrea tutt'oggi porta all'Eroica!
E' equipaggiata con un cambio Campagnolo Corsa a due leve.