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mercoledì 5 giugno 2013

Una W e un telaio arzigogolato!

Davide ci manda le foto della sua bicicletta. Una bici con un telaio particolarissimo, con tubazioni fini e curve, di modelli simili ne ho ampiamente parlato in passato, cito i più famosi Bianchi Montebello e Maino Aerodyne.
In pratica erano modello sportivi con telai dalle forme avveniristiche, che incontrarono un timido successo nell'immediato dopoguerra, ma la produzione cessò presto e negli anni 50 solo alcuni marchi minori e assemblatori locali continuarono a costruire biciclette di questo tipo.
La bici che ci mostra Davide, è a mio dire ancora più bizzarra rispetto alle altre che ho potuto vedere in passato... è stata riverniciata grossolanamente e ciò non ci consente di vedere segni di marche, ma il portafanale reca una W tanto simile a quella utilizzata dal marchio Wolsit... e in effetti certe caratteristiche collimano con la produzione del marchio di casa Bozzi, come ad esempio lo stile dei parafanghi allungati o anche la forma della testa della forcella, molto simile a quella utilizzata da Wolsit in alcune sue bici sportive.
Insomma, attendiamo che Davide pulisca bene la bici per capire se davvero si tratta di una Wolsit, se lo fosse sarebbe la conferma che praticamente tutti i marchi blasonati proposero questi insoliti modelli nel primo dopoguerra!







martedì 4 dicembre 2012

Wolsit Mod.54 Corsa 1934

Da Gianni arrivano le foto di questa incredibile Wolsit modello 54 del 1934. Incredibile per vari aspetti, per la conservazione eccezionale, per la completezza delle componenti e soprattutto per la raffinatezza degli stessi, marcati in ogni dove Wolsit.
Il telaio, verniciato verde oliva, è stupendo con le sue congiunzioni lavorate tipiche delle Wolsit di alto livello, tempi in cui la Wolsit non si poteva affatto considerare una sottomarca della Legnano, tempi in cui in sella a bici con questo marchio correvano campioni pluriblasonati.
Le componenti che sembrano nickelate presentano tutte il marchio Wolsit inciso, addirittura i freni "a mensola", probabilmente prodotti dalla Universal, riportano il nome della marca del Gruppo Bozzi, inciso sulla ganascia! I mozzi con oliatore a sportellino, di cui il posteriore a giro-ruota, sono stretti dai galletti originali, anch'essi marcati, marcata e perfettamente conservata è anche la sella in cuoio.
Il telaio riserva altre sorprese, come l'oliatore per la catena sul tubo piantone e il dente di cane saldato sul carro per sostenere la catena durante l'operazione di cambio rapporto, o semplice smontaggio della ruota.
Chicca finale, il copertone originale marcato Pirelli con il logo dell'epoca!
Sicuramente l'unica componente non dell'epoca presente sulla bici è la coppia di pedali Sheffield, di qualità, ma di foggia più recente.












martedì 29 giugno 2010

Wolsit freno a tenaglia

L'amico Massimo, ci mostra questa straordinaria bicicletta Wolsit... in ottime condizioni !
particolarissimo il sistema si frenata, ricorda molto il sistema in dote alle bici migliori di casa Gloria o se vogliamo molto simile al sistema frenante della Olympia mod. Alfa.
Il sistema di trasmissione è il classico a bacchette, però ad una analisi più approfondita possiamo notare una forte somiglianza con il sistema frenante tanto caro ai francesi sulle loro bici da corsa, ovvero la "ganascia" è fissata ai tubi della forcella tramite due perni che fungono da fulcro per stringere sul bordo del cerchio, mentre il movimento viene azionato tramite tiraggio centrale. In Italia questa soluzione ebbe largo impiego solo nel 1961 grazie ai fratelli Pietra e alla loro Universal, infatti in quell'anno presentano il freno mod. 61, il funzionamento è in pratica il medesimo, a differenza ovviamente della trasmissione che era a cavo metallico.
Una vocazione, se così si può dire, sportiva per questa Wolsit... infatti anche il telaio lascia stupiti, infatti è del tutto simile al modello di telaio utilizzato a cavallo fra il '20 e il '30 dalla Wolsit per i suoi modelli da corsa... nello specifico lo si nota osservando le elaborate forme delle congiunzioni e della pipa di sterzo che forma una specie di ovale che racchiude lo scudetto col marchio, inoltre anche il forcellino posteriore e l'esile carro posteriore è il medesimo dei modelli da corsa !
A conti fatti è un telaio da corsa Wolsit, tradisce la velleità agoistica di questa bicicletta solo gli snodi e i fulcri della trasmissione dei freni a bacchetta, che ovviamente sono saldati al telaio.
Il telaio è verniciato di ocra e filetti verdi, come a discostarsi dai modelli da passeggio sempre rigorosamente in nero !
Monta mozzi da 40 e 32 fori non originali, ma coevi dell'epoca, non mi sarei stupito se avessi visto un giro ruota sul mozzo posteriore !
A vedere questi modelli si percepisce fino in fondo la qualità delle nostre fabbriche del passato, e per l'ennesima volta possiamo confermare che spesso e volentieri le sottomarche sfornavano biciclette ben superiori alle marche di punta !

venerdì 15 gennaio 2010

Nuovi Cataloghi !

Unitevi ai miei ringraziamenti all'amico Max (Bravomerlo), che molto generosamente ci dona questi magnifici cataloghi in alta definizione e soprattutto a colori.
Bianchi 1914 e 1920 e due new entry di casa Bozzi: Legnano e Wolsit 1930 !
Importantissimi questi ultimi, ringrazieranno gli appassionati del marchio ed in primis il mio amico Renato che troverà materiale per soddisfare la sua curiosità e magari per scovare qualche nozione in più sulla Legnano del post precedente !





lunedì 17 novembre 2008

Inizia una storia... come inizia una passione

Inizia una nuova avventura per me, un avventura virtuale.
Insolito come il passato ed il presente si fondino assieme per poter condividere tramite questo blog la passione che ci accomuna, ossia i cari, arrugginiti, cicli d'epoca!
Opere d'arte d'annata, frutto di maestria industriale e sudore operaio... ferri vecchi per molti, ma folle passione per alcuni, come me che vi si dedicano con amore per riportarle nello splendore di un tempo...
Nel tempo mi sono specializzato nelle bici da corsa, inebriato dai racconti epici del ciclismo eroico, ma in bottega ormai entra di tutto, e cercherò di condividere tutto con voi.
Voglio iniziare questa nuova avventura raccontandovi come mi è nata questa ossessione verso le care, cigolanti vecchie signore:
un giorno, stanco di dover provvedere a piedi alle commissioni dell'ufficio (posta, banche, ecc..), mi venne in testa di utilizzare quella vecchia, scassata bicicletta che da anni era appesa nel magazzino della cascina di mia nonna.
Quando andai a recuperare la vecchia bici del nonno mi accorsi che per un uso dignitoso e per un minimo di decenza estetica era veramente messa male, così decisi di dargli una leggera rinfrescata forte del mio background ciclistico (il Downhill) e di una minima conoscenza meccanica.
Il problema (o la fortuna) naque tutto dal momento che iniziai a smontarla, più svitavo i bulloni, più immergevo gli ingranaggi nella nafta, più inalavo i fumi dello svitol e più diventava una droga, ho iniziato a dedicargli ogni buco libero tra il lavoro e la fidanzata, la foga con cui mi gettavo alla scoperta del particolare artigianale o della punzonatura che si palesava sotto lo strato di ruggine era sempre più forte, a costo di passare ore ed ore hiuso nel garage al freddo,col tempo scoprii che si trattava di una Wolsit del 1949 da uomo, ma con la particolarità delle ruote del 26 con tutta la sua storia annessa.
Il portafogli ed il tempo libero ne risentono, i ricambi e le bici aumentano sempre più, ma vabbè... è passione!