mercoledì 29 giugno 2011

Quattrocchio mod. Leggera anni 40

A molti il nome Quattrocchio dice ben poco... ma per decenni è stata una delle piu apprezzate marche di biciclette del nord Italia.

La fabbrica di biciclette Cicli Quattrocchio viene fondata da Carlo Quattrocchio in Alessandria nel 1918, i loro prodotti sono così apprezzati che già nel 1922 inizia l'esportazione di cicli nel continente americano (la cartolina qua sotto mostra il trenino della Quattrocchio carico di biciclette da consegnare a Rosario Santa Fè in Argentina). Negli anni 40 la Quattrocchio punta forte sui micromotore Mosquito, motorizzando l'intero alessandrino. La produzione di cicli prosegue per tutto il dopoguerra, ma con un progressivo declino, fino all'83 quando il marchio cambia tipologia di produzione da velocipedi a elementi modulari in acciaio.

Di biciclette Quattrocchio non se ne trovano molte, questo perchè il marchio alessandrino era famoso per la cura dei dettagli e la bontà delle sue lavorazioni, tutto questo non rendeva i propri prodotti accessibili a tutte le tasche, non erano propriamente prodotti popolari. Il grande della produzione finiva all'estero dove l'economia era più forte rispetto alla povera Italia dell'epoca, e la piccola parte destinata al mercato nostrano era piu che altro una nicchia, fatta di persone che ricercavano il prodotto di lusso e particolare. Per questo motivo è molto dura trovare bici di questo marchio.

La scorsa settimana è entrata in bottega un esemplare di Quattrocchio, una modello Leggera da corsa databile fra il 47 ed il 1950. Bicicletta completa in ogni sua parte, ma a prima vista non eccelsa dal punto di vista conservativo... ruggine e tanto fango attaccato... di sicuro è stata una bici conservata per anni in uno scantinato che è stato alluvionato (l'alluvione di Alessandria del 1994). Però dopo una veloce, ma efficace pulizia a base di paglietta e gasolio con mio grande stupore ecco fuoriuscire ancora grandi parti cromate !

Inoltre sono emersi tutti i dettagli che rendevano famosa la Quattrocchio nel panorama ciclistico. Dettagli che dimostrano l'attenzione al particolare, coccole per il cliente che si voleva distinguere !

Tutte le parti sono marcate Quattrocchio: sella, pedivelle, mozzi e collarino stringisella.

Il telaio porta i segni di quella famosa cura per il particolare: la testa della forcella riporta pantografata su di essa la Q di Quattrocchio, mentre il canotto di sterzo vede inciso sui sui lati la scritta Quattrocchio !

Telaio, oltretutto, leggerissimo (la bici completa pesa circa 9Kg), forcella di derivazione Maino, ma con la testa ulteriormente alleggerita. Componentistica di pregio, come la guarnitura FB, pedali Sheffield, movimenti Magistroni, gruppo completo Campagnolo Corsa, manubrio in duralluminio e kit freni Universal in alluminio Brev.361666.

Ancora un pò di pazienza e anche questa magnifica alessandrina subirà un piacevole trattamento di bellezza... ingrassatura totale e un bel restauro conservativo!

TUTTE LE FOTO QUI:

QUATTROCCHIO mod. LEGGERA 1948ca

martedì 28 giugno 2011

Bianchi Scettro 1939 Original !

A confronto mettiamo la Bianchi Scettro dell'amico Cristiano, anch'essa fresca fresca di ritrovamento, e coincidenza, anch'essa del 1939 !

Questo esemplare è totalmente originale in ogni sua parte (esclusa la sella che è una Brooks moderna). Bellissimo il parafango posteriore originale con carenatura in perfetto stato e parte terminale dipinta di bianco. Il parafango posteriore carenato Bianchi, per un motivo sconosciuto, era delicatissimo, infatti la maggior parte degli esemplari di Bianchi dotate in origine di parafango posteriore carenato sono giunte fino a noi prive di questo particolare elemento !

Scettro 1939 Special !

Il redivivo Stefano, ci mostra la sua Bianchi Scettro del 1939. Recuperata con il carter modificato artiginalmente all'epoca per ospitare un cambio di velocità che verosimilmente era un Simplex Campione del Mondo, molto tipico del primo dopoguerra. Anche il delicatissimo parafango posteriore carenato era assente, per ora è stato messo un classico parafango Bianchi con gemma in vetro. Per il resto la bicicletta è un ottimo conservato e soprattutto ogni parte è originale e marcata con la scritta Bianchi dentro al riquadro. Non sarà perfettamente originale come mamma Bianchi la fece nel lontano 1939, ma sicuramente porta la testimonianza storica di quell' arte dell'arrangiarsi tipica di quegli anni !

lunedì 27 giugno 2011

Frera 1910

Di nuovo l'amico Carlo, ci mostra la sua Frera del 1910 (anno stampato sul tubo piantone della forcella). Una bicicletta antica con leve rovesce.

La bici è ancora da restaurare, ma si presenta in condizioni ottime... alcuni dubbi sorgono sui parafanghi, i quali sono sicuramente molto vecchi, ma la modifica visibile sul parafango anteriore per consentire l'escursione totale dell'archetto del freno indicherebbe che questa bicicletta non sia nata per accogliere dei parafanghi (cosa assai comune in quel periodo) oppure, più verosimilmente, in origine doveva montare il parafango anteriore tronco, ovvero del tipo che non andava oltre la testa della forcella.

Ovviamente anche manopole in gomma e sellino imbottito saranno da sostituire con materiale coevo in fase di restauro.

Interessantissimo il cambio BSA integrato nel mozzo, soprattutto per via della leva di comando posta sul manubrio, una specie di antesignano dei moderni indicizzati !

Bellissima la guarnitura con scritto Frera nella trama della corona, senza dubbio da mettere in bella mostra senza l'ausilio di un carter !


venerdì 24 giugno 2011

Verde anni 50

Era questo inverno quando l'amico Matteo, mio conterraneo, viene a trovarmi con in mano il telaio di questa bici. Si trattava di una bici Verde -marchio di Fresonara (AL)- fine anni 50, realizzata su telaio sportivo Cesare Rizzato, orrendamente riverniciata in tempi recenti. Non si trattava di un pezzo da novanta o di un modello particolarmente raro... di solito cerco di dissuadere chi vuole investire troppo tempo e denaro su biciclette di questo tipo, ma la voglia di rimetterla in sesto che vidi negli occhi di Matteo era così tanta che mi convinse ad aiutarlo con grande passione e a portare avanti questo progetto insieme.

Il mio aiuto non servì molto, ci rivedemmo forse un paio di volte ancora, perchè Matteo ha avuto una pazienza e una tenacia incredibile! Ha ricostruito tutta la storia del marchio e poi si è dedicato in una certosina sverniciatura per individuare le giuste tonalità e le eventuali decorazioni .

Molti i dettagli particolari che ha scovato, come le decal elaborate o le iniziali del fondatore della Cicli Verde dipinte sui foderi del carro posteriore. Con invidiabile maestria ha ricreato a mano tutte le decalcomanie (a mano non al computer!) che poi ha fatto replicare su carta per decal. La colorazione è particolarissima, un verde mela stinto con dettagli in verde acceso come le filettature, i fascioni, il padellino del carter e le aste dei parafanghi !

Tipo fantasioso questo signor Verde !

Non contento ha voluto studiare il modo per poter ottenere un effetto vintage alla sua nuova vernice... e con un procedimento così complesso da non capirci nemmeno io è riuscito ad ottenere una velatura satinata... tanto strana da sembrare effetto gomma !

Una forza della natura il nostro Matteo, che merita senz'altro gli onori di casa per l'enorme impegno e la sana passione che mi ha trasmesso.

Per ora ci accontentiamo di queste due foto... in attesa che provveda ad ultimare gli ultimi particolari (come la sostituzione dei gommini dei pedali) e ci mandi altre immagini !

mercoledì 22 giugno 2011

Maino leve rovesce

Ancora Carlo, che ci mostra pian piano tutta la sua collezione meravigliosa. Oggi tocca alla sua antichissima Maino a leve rovesce. Acquistata tempo fa, gli fu riferito che si trattava di una Maino mod.7 del 1914, però dopo un'attenta analisi sembrerebbe piuttosto un mod. Extra D dei primi anni 20.

Difatti il modello Extra D, un modello da viaggio leggero, si differenziava dai precendenti proprio per i parafanghi di nuovo disegno.

Rimane comunque il fatto che si tratta di un esemplare meraviglioso, completo in ogni sua parte, fatto salvo per i pedali che senza dubbio dovevano essere a sega in metallo (tipici dei modelli da tusrimo leggero).

Spettacolare il sistema frenante flessibile e bacchetta realizzato dalla Bowden.




lunedì 20 giugno 2011

La Scorrevolissima 2011

Ieri siamo partiti alla volta di Crema per la prima edizione della ciclobacchettata d'epoca La Scorrevolissima (un nome un programma!) ideata dall'amico Livio.

Ritrovo alle ore 9:20 e partenza poco dopo in direzione delle strade bianche che costeggiano il canale Vacchelli, circa 20km di percorso ciclabile immersi nel verde della pianura cremasca. Stupendi i ponti e le dimore storiche che si intravedevano fra i pioppi lungo lo storico canale.

Una trentina di appassionati, tutti amici, con famiglie al gran completo, tutti in sella alle loro bici d'epoca in questo meraviglioso contesto naturale fra chiacchere, fotoricordo e risate.

Ora di pranzo: sforzo impagabile dell'amico Mario che ci ha predisposto una zona barbeque super attrezzata in riva al fiume Serio all'ombra di grandi pioppi che ci hanno protetto dalla prima calura estiva. Salamini e costine, buon vino fatto in casa, ottimo pane ferrarese, dolci e frutta... una bella atmosfera rillassate, clima da festa degli Alpini, brindisi e canzoni a squarciagola !

Avete notato nulla? in questo articolo si parla ben poco di biciclette d'epoca... eppure c'erano dei modelli rarissimi. Le bici d'epoca sono solo un pretesto per organizzare eventi di questo tipo e incontrare amici lontani. Siamo tutti appassionati, ma prima siamo amici !

Al prossimo anno !

Il servizio fotografico è stato realizzato dagli amici Rodolfo Sani, Cristiano Odoni, Claudio Todeschini e Daniele Borriero: TUTTE LE FOTO QUI


Triumph 1893

L'amico Carlo Azzini ci mostra questo interessantissimo bicicletto inglese di Triumph del 1893. Passo humber e pignone fisso, con l'aiuto in frenata di un freno a tampone agente sulla ruota anteriore. interessante il mozzo posteriore a raggiatura mista, ovvero radiale sul lato sinistro e incrociato sul lato destro per migliorare la resistenza alla torsione.

Nutro forti dubbi, invece, riguardo alla guarnitura, le cui pedivelle marca Durax sono quasi certamente di produzione più recente.

Questo è solo uno dei tanti capolavori che completano la collezione di Carlo, che presto, piano piano scopriremo tutti assieme !



venerdì 17 giugno 2011

U. Dei Marca Oro parafango aerodinamico

A costo di essere tacciato per eretico, debbo fare una dichiarazione. Non ho mai amato le Dei, o meglio non ho mai amato le Dei a bacchetta. Le ho sempre trovate poco interessanti... sempre troppo simili dai primi degli anni 30 fino agli anni 50 (o anche fino ad oggi!). La costanza di proporre sempre la solita bicicletta, nella medesima estetica e nella medesima sostanza tecnologica non mi ha mai appassionato al marchio milanese, nonostante riconosca pienamente la bontà tecnica e costruttiva di questo mito italiano.

Per questi motivi, non ho mai più di tanto, approfondito la storia industriale della Umberto Dei. Nozioni che mi sorgono spontanee osservando esemplari di Maino o Bianchi, debbo andare a ripassare gli appunti nel caso si trattasse di una Dei ! Mea culpa.

Oggi però l'amico Michele mi ha rallegrato la giornata mandandomi le foto di questa interessantissima Dei Marca Oro degli anni 40. Dalla mia ignoranza in materia non ho mai avuto il piacere di vedere una Dei con parafango aerodinamico proteso in avanti, per cui avvalendomi del beneficio del dubbio ve la propongo come interessantissimo ritrovamento nella speranza che qualche intenditore del marchio possa aiutare me e il buon Michele a capire qualcosa di più su questo inusuale esemplare.




giovedì 16 giugno 2011

Pinarello anni 60

L'amico Piero ci invia le foto di una bici che recuperò la bellezza di 15 anni fa e che fino alla scorsa settimana ha riposato quieta nella sua cantina. Una Pinarello della prima metà degli anni 60.

E' una bici molto interessante, ottimamente conservata, ma purtroppo un pò rimaneggiata (molte parti sono Ofmega aggiunte nel tempo, altre sono di bassa gamma come il cambio Valentino), ma tra i vari componenti che compongono questa bici ce ne sono alcuni davvero affascinanti, come ad esempio i cerchi in legno della CB Italia (storica azienda che da alcuni anni è ritornanta in attività - è presente nella nostra sezione Accessori per il restauro), la sella in cuoio e il portaborraccia al manubrio con tanto di borraccia originale !

Dopo tanti anni in attesa, ora una bella pulizia, una rinfrescata agli accessori e questa Pinarello può tornare a fare bella mostra di sè sulle strade del nuovo millennio !



mercoledì 15 giugno 2011

Biciclette !

Da una segnalazione di Pier Francesco pubblichiamo alcuni estratti di testo ed immagini tratte dall'interessante libro "BICICLETTE-Lavoro, storie e vita quotidiana su due ruote" (MUP editore a cura di Guido Conti).

Una raccolta di fotografie, documenti, aneddoti e racconti di vita quotidiana tratti dai lavori di molti fotografi e scrittori del tempo... fra tutti spicca l'irresistibile Giovannino Guareschi di cui pubblichiamo alcuni estratti.

martedì 14 giugno 2011

Learco Guerra anni 40/50

Interessanti le foto che ci manda l'amico Roberto della sua Learco Guerra per bambini degli anni 40/50 ! Una piccola bici da corsa, ma di alta gamma. Accessori e finiture sono davvero di alto livello, tutto è come sulle bici dei grandi !

Largo uso di alluminio e accessori di qualità come il cambio Simplex fanno capire che questa bici fà sul serio ! La conservazione è ottima... molto bella la pipa di sterzo completamente cromata.

Un oggetto assolutamente raro che non può non fare bella mostra di sè in una collezione di bici d'epoca !