Come dei calzari, le gomme delle nostre care bici devono adattarsi perfettamente, sia a livello cronologico sia a livello pratico... una misura è una misura e và rispettata!
Mi accingo a pubblicare questo post dopo una lunga chiaccherata sui copertoni con l'amico Claudio, e soprattutto dopo aver ricevuto innumerevoli mail in cui mi chiedavate consigli sulla miglior gomma o il colore più consono per la vostra bici.
Partiamo con le misure... quindi lascio la parola all'amico Claudio, che ha perfino scomodato la Michelin per ottenere una risposta definitiva sulle misteriose sigle dei copertoni, ecco le risposte:
Prendiamo come esempio questa sigla:
650x35B / 33 TPI / black / GW / RB / BD
Corrisponde a :
650 mm = diametro esterno totale gomma (quindi comprende anche il diametro del cerchio).
35 = sezione del pneumatico in mm
B = 584mm, cioé il diametro del cerchio. (la lettera A si riferisce a 590mm)
TPI = é la densità della carcassa espressa in fili / dm (in questo caso 33 fili/dm)
black = colore
GW = é l'equivalente di Gum Wall, fianco gommato, cioé una carcassa a basso TPI
RB = banda riflettente, obbligatoria solo in Olanda, Belgio e Germania
BD = "band dynamo" dove si indica che il fianco é rinforzato per l'uso della dinamo.
Ora passiamo alle colorazioni! In molti mi domandano se c'è un periodo temporale preciso nell'uso dei diversi colori dei copertoni... in un certo senso sì.
O meglio, fino agli anni '70 quasi tutti i colori erano in produzione però possiamo suddividere le varie colorazioni per ogni periodo storico in cui erano di moda.
In alto e appena sotto vediamo le foto di due tipi di gomme, rispettivamente, nero/fascia bianca e nero/para: questi colori iniziano a circolare maggiormente nel dopoguerra e sopratutto durante il boom economico ed industriale degli anni '60, che vede l'avvento dell'asfalto su gran parte delle strade italiane, il copertone chiaro si sporcava subito a contatto con l'asfalto e il battistrada nero divenne fondamentale, la striscia laterale bianca o para aveva solo un ruolo estetico ed è l'unico retaggio dei vecchi copertoni bianchi o para.
Negli anni '50 si vede la diffusione dei copertoni para/fascia bianca, detti anche "salmone".... molto eleganti, per non dire costosi, tant'è che venne scelto per i modelli di punta di marchi quali la Bianchi, qua sotto possiamo vederne uno. Di colorazioni simili si trova memoria anche sulle bici da corsa e mezza corsa degli anni 20 e 30.
Altro discorso per il copertone bianco (foto sotto), reso celebre dai famosi Pirelli Stella, nato nei primi del '900 si è sviluppato parallelamente al classico copertone nero, fino quasi ai giorni nostri, almeno fino all'alba degli anni '80 quando le produzioni in grande scala vennero sospese.
Dunque, se volete calzare alle vostre bici un copertone particolare, con il colore bianco andate sul sicuro, in quanto è da sempre esistito... le diverse tonalità di bianco, potrebbero essere riconducibili al tipo di produzione, ma sono più orientato verso l'ingiallimento naturale della gomma (questa è una domanda che mi ponete in tanti).
Il copertone rosso, è decisamente piu inusuale e raro a trovarsi, ma è il massimo in fatto di impatto estetico. E' più tipico sulle bici del primo '900, soprattutto nel mercato francese. In Italia a parte i casi del primo 900, in tempi piu recenti è stato prodotto anche il Pirelli Stella rosso, ma ha avuto poca fortuna, lo dimostra il fatto che ad oggi reperire fondi di magazzino è assai arduo.
Il copertone tutto color para, detto anche caucciù. Singolare è la storia di questo colore di copertone: anch'esso prodotto dagli anni '10 fino agli anni '60, più tipico però prima della guerra, è abbastanza comune trovarne fondi di magazzino nonostante non abbia mai avuto un grande impatto sul mercato anche oggi tra i collezionisti fa pochi proseliti ed estimatori. Nel medesimo colore si trovano anche copertoncini da corsa destinati alle bici precedenti alla seconda guerra mondiale.