venerdì 24 settembre 2010

Maino Extra Lusso 1942

Da una cascina di Torre Sterpi, una località arrampicata sulle colline tortonesi, un borgo a cui sono legato molto, dato che la mia famiglia è originaria proprio di questo piccolo agglomerato di case rurali.
Le mie origini mi ha portato fortuna e me ne torno a casa con questa Maino del 1942.
Completa, ma aggredita dalla ruggine, a tratti la vernice grigia ha retto il colpo e incredibilmente le decal hanno stretto i denti e sono limpide come fossero nuove, una di queste, posta sul tubo piantone reca la dicitura "Modello Extra lusso".
Le parti bianche sono cadmiate, una pratica in voga durante il secondo conflitto mondiale, quando il crom scarseggiava ed era un lusso troppo grande per le biciclette.
La frenata posteriore è collocata in basso sotto al carro e sul parafango posteriore si scorge ancora la vernice bianca d'obbligo durante l'oscuramento.
I pedali sono originali marcati Maino, particolari i distanziali dei gommini realizzati in legno!
A conti fatti, nonostante la decal riporti la dicitura "Extra Lusso", credo che si tratti del modello 36A, raffazzonato per i tempi di guerra!


giovedì 23 settembre 2010

REGISTRO MARCHI LOCALI

In Italia non vi era paese o città che non disponesse di una fitta rete di botteghe, negozi, artigiani, industrie e piccole aziende dedite alla produzione o all'assemblaggio di biciclette, la cui produzione, spesso, era talmente esigua che al giorno d'oggi le informazioni a riguardo sono pressochè nulle.
Molti ci hanno richiesto la possibilità di creare una sorta di registro per catalogare tutte le realtà ciclistiche locali del territorio nazionale.
Chiunque avesse informazioni o fosse a conoscenza di aneddoti o vicende riguardo ad un marchio storico del vostro paese, può contribuire alla creazione di questo registro che potrà essere consultato in ogni momento da tutti gli utenti in cerca di informazioni riguardo ad un determinato marchio.
Per contribuire basta lasciare un commento nella sezione "Commenti" di questo articolo, indicando in MAIUSCOLO il nome del marchio e la città di origine, di modo che siano facilmente individuabili nella ricerca fra i commenti, inoltre a seguire potrete aggiungere eventuali inforazioni riguardo al marchio.
Vi ricordo che anche solo indicando MARCHIO-CITTA' sarete di grande aiuto allo sviluppo del registro.

INVITO TUTTI GLI AD UTILIZZARE QUESTO REGISTRO SOLO PER LASCIARE NEI COMMENTI INFORMAZIONI RIGUARDO  A MARCHI LOCALI o SCONOSCIUTI. NON UTILIZZATE I COMMENTI PER FARE DOMANDE e CHIEDERE INFORMAZIONI.

DATO IL RISCHIO DI INTASARE I COMMENTI e RENDERE CONFUSIONARIA LA CONSULTAZIONE DELLO STESSO, OGNI COMMENTO NON VALIDO VERRA' CANCELLATO.

lunedì 20 settembre 2010

Carmiano in bicicletta !

Doppio appuntamento domenica 19 settembre nel comune di Carmiano in provincia di Lecce: Raduno e mostra scambio di biciclette d'epoca.
Il tutto organizzato con passione e professionalità dal gruppo di amici di Salento Vintage.
un'occasione imperdibile per tutti gli appassionati del centro sud !

venerdì 17 settembre 2010

Maino mod Extra D anni 20

Eccoci al secondo round. ripartiamo da quanto ci aveva già preannunciato l'amico Marco di Modena in qualche post fà...
Prima era toccato ad una splendida Maino mod. G da corsa ora è la volta di una mod. Extra D sempre degli anni 20.
Una bicicletta già di per sè molto rara e ambita, ma in questo caso impreziosita da un manubrio che è un gioiello di stravaganza...
Un manubrio dalla presa classica delle bici a bacchetta, ma caratterizzato da una vocazione sportiva, dalla pipa i due bracci del manubrio si biforcano quasi a renderli due elementi separati.
In particolare ebbi la fortuna di vedere già in passato questo manubrio su una Legnano sempre degli anni 20, in quel caso però le leve freno non erano più rovesciate, ma seppur mantenendo il comando a filo erano saldate nella classica posizione di fronte alle manopole.
Cosa significa ? questo manubrio venne prodotto da ditte di ricambi e montato come optional da vari marchi, oppure fù invenzione di Maino e scopiazzato in seguito da altri ?
Ricordo che già nella metà degli anni 10 la Gerbi offriva manubri dalla forma bizzarra, per non parlare poi della innovativa posizione delle leve freno su un determinato manubrio roller di casa Legnano sul finire degli anni 20, le cui aste delle leve erano collocate verso il ciclista e non davanti al manubrio come era solito vedersi su un roller classico... infine vi erano i fantasmagorici manubri regolabili, i cui bracci erano collegati ad una cremagliera a ridosso della pipa e agendo su di un un "blocco" si poteva regolare l'inclinazione del manubrio dalla posizione da corsa a quella da passeggio, passando per la postura sportiva !
Pare dunque che la ricerca forsennata della forma perfetta del manubrio sia stata una pratica molto diffusa nel primo decennio del '900.
Mi permetto di dire che il modello su questa Maino suscita un fascino decisamente superiore.
Per il resto la bici sfoggia la classica sobrietà tipica delle Maino, slanciata e protesa in avanti ricorda sempre che sono bici nate sotto la stella dello sport. Nel tempo ha subito un modifica marginale, adottando un freno Bowden a fascetta sull'avantreno, abbandonando in parte l'oginario impianto freno classico.

mercoledì 15 settembre 2010

Ciclobacchettata 12-9-2010 - Novi Ligure (AL)

Domenica 12 settembre si è svolta la prima edizione della Ciclobacchettata a Novi Ligure. Una passeggiata tra amici in bici e abiti d'epoca.
Il bel tempo e il tiepido sole settembrino hanno reso piacevole la passeggiata lungo il percorso, che tra andata e ritorno contava circa 16km. La partenza è avvenuta da località Merella alle ore 11:00, il gruppo di ciclisti d'altri tempi ha imboccato le stradine e gli sterrati vicinali che attraversano le distese di campi di grano, costeggiando distese di terra rossa e passando attraverso freschi viali alberati a robinie. Giunti in zona Pieve, siamo entrati in Novi  fino a raggiungere il Museo dei Campionissimi.
Il pranzo si è tenuto in un ristorante adiacente al complesso museale, in un'atmosfera piacevole e amichevole si è mangiato e bevuto con i prodotti enogastronomici piemontesi. Al termine del pranzo il gruppo si è diretto verso il museo per una visita speciale alla collezione.
Dopo fotografie, chiacchere e tante risate siamo ritornati verso il punto di partenza... un'altra passeggiata immersi nella natura giusto in tempo per smaltire la grande mangiata di poco prima!
Ringraziamo tutti quelli che hanno partecipato e che sono venuti da tutte le parti d'Italia: Stefano da Vigevano, Lucio e Marina da Milano, Riccardo da Livorno, Marco B. e Marco C. da Novi Ligure, Pietro e Marzia da Ferrera Erbognone, Daniele da San Giuliano Milanese, Roberto e Linda da Novara, Francesco da Torino, Andrea e Martina da Bra!
Ringrazio anche chi non è potuto esserci per vari motivi e disavventure. Ringrazio anche chi, come Nico, è venuto a trovarci presso il punto di partenza solo per fare delle fotografie alle biciclette!
In particolar modo voglio ringraziare: Stefano e Francesco per gli abiti veramente a tema, Riccardo per la sua presenza nonostante la grande distanza che separa Livorno da Novi Ligure e infine il grande Daniele che ad ogni nostro raduno si sacrifica e sprinta a mò di Pantani per immortalare lo scatto fotografico migliore!

PER VEDERE TUTTE LE FOTOGRAFIE CLICCARE QUI

martedì 14 settembre 2010

La Medicea - 26 settembre 2010 a Quarrata

L'amico Massimiliano Baldi, già quando lanciò l'idea del Chianti Gino Bartali, unendo l'enogastronomia alle bici d'epoca ricevette il plauso di molti per la lodevole iniziativa dal carattere giovane e innovativo. Il 26 settembre avrà luogo il secondo atto della sua ambiziosa visione: La Medicea, una cicloturistica in bici e abbigliamento d'epoca che si svolgerà tra Quarrata e Pistoia. Unitamente alla cicloturistica avranno luogo differenti iniziative mirate alla valorizzazione del patrimonio ciclistico italiano... e siamo sicuri che non mancherà il buon vino e il buon cibo !
Vai Giiinooooooo!

lunedì 13 settembre 2010

Maino tipo G 1926

Marco questa volta ha esagerato... manco fosse Sante, si è travestito da bandito e ha razziato in zona mandrogna!
Due Maino anni '20, due stupendi e rari esemplari !
Una ce la presenta oggi, l'altra la vederemo nei prossimi post.
Una Maino tipo G del 1926, una mezza corsa, in catalogo preceduta solo alla mitica Campionissimo, un monumento ! Ma entrambe sono omaggio al "Gira", la Campionissimo ne prende il soprannome, la tipo G, l'iniziale...
La tipo G è distinguibile dalla altre per via dei supporti reggi pompa posti lungo il tubo piantone in posizione frotale.
Una bici affascinante, la conservazione non è delle migliori, ma questa livrea nera e torbida le dona un'aura impareggiabile... complice anche la linea e le forme morbide che assumono alcune sue parti, come ad esempio l'aggressivo manubrio con una piega larga che tanto ricorda le pieghe francesi.
Tutto il resto è quanto di meglio offra la lista accessori Maino: corona con grandi lettere G,M,A, giroruota, pedali marcati sulla gabbia, parafanghino da corsa e freni a fascetta Bowden Touriste.
Da notare lo strano carro superiore, le cui tubazioni si congiungono sotto alla sella, piegandosi appena dopo al ponte del freno, fino a formare una sorta di triangolo, retaggio questo, tipico delle Maino da corsa pura di qualche anno prima...

venerdì 10 settembre 2010

Peugeot 1903


L'amico Maurizio torna a tasche piene dalla Francia con Berruti come compagno d'eccezione... ci mostra questa conservatissima Peugeot da mezza corsa del 1903.
Elenganza e raffinatezza che solo il primo novecento francese sapeva regalare, una società fresca fresca di Belle Epoqué e Art Nouveau !
Lasciamo la parola a Maurizio che ci elenca nel dettaglio tutte le caratteristiche di questo esemplare:
TELAIO: verniciato in nero con ingrassatore al movimento centrale
NUMERO TELAIO: 24496 "sul forcellino posteriore riporta anche un 22"
GUARNITURA: marcata Peugeot con passo humber da 27
PIGNONE: fisso a 10 denti
CATENA: marcata Peugeot a passo Humber
PEDALI: non ancora puliti, ma dubito siano Peugeot
MOZZI: marcati Peugeot a 36 fori con ingrassatore
RAGGI: sfinati, legati e stagnati
CERCHIO: verniciato di nero, marca "RIGIDA PARIS"
FRENO: a tampone

lunedì 6 settembre 2010

Riconoscimento

Non mi reputo affatto un esperto in materia Umberto Dei, biciclette di gran lusso e precisione, sarà, forse, per la ristretta offerta di biciclette che nei decenni ha sfornato lo sciùr Umberto, fatto sta che il mio interesse non si è mai soffermato più di tanto su questo marchio. Reputo la Dei uno di quei marchi "da colpo di fulmine": o la ami o la odi.
L'amico Michele, si è ritrovato fra le mani questo scuro e sublime esemplare, che reputo anni 30, ma non mi sono sbilaciato oltre con il rischio di fuorviare il proprietario. Ora mi unisco a Michele e ci rivolgiamo a voi compententi del marchio milanese.
Che modello può essere? Di che periodo storico può far parte? e cosa manca per rendere questa bicicletta come il giorno in cui uscì dagli stabilimenti

venerdì 3 settembre 2010

Maino Superlusso anni 30

Non siamo risaliti all'anno di produzione di questo bellissimo esemplare di Maino Superlusso, le cui foto ci sono state inviate dal caro amico Massimo.
Una Maino Superlusso, quindi a freni interni, databile verosimilmente negli anni 30.
In passato questo esemplare ha subito un restauro un pò maldestro, nonostante si abbastanza fedele all'originale presenta alcune imprecisioni
Adoro lo stile del marchio alessandrino, degna rivale delle Bianchi Impero, ma con una vocazione più sportiva e con una sobrietà che accontenta tutti gusti.
Gli accessori sono degni di tale bicicletta come le leve in corno e i superbi pedali in duralluminio e gomma (probabilmente di marca FOM).
Il tutto è unito ad un sistema frenate a trasmissione interna dalla grande affidabilità, pare che fosse talmente affidabile e pratico che agli anziani ciclisti della mia zona ancora fà brillare gli occhi!
Pare infatti che il sistema di trasmissione interna utilizzato dalla Maino era di gran lunga più semplice da smotare e riparare rispetto alle altre blasonate, tanto da essere utilizzato largamente nella produzione Maino, anche in tempi in cui la bicicletta iniziava a cedere il passo ai mezzi a motore e il comporto ciclistico ne risultò profondamente ridimensionato, anche in quel caso la Maino insistette sul freno interno. Anzi lo portarono all'estremo, creando proprio nel mezzo degli anni 50 il sistema "a catenelle", fù un piccolo azzardo in quanto la troppa delicatezza del sistema e il suo costo eccessivo, in pieno boom economico fece rimanere in catalogo la Maino Supersport a catenelle solo per un paio d'anni.




giovedì 2 settembre 2010

GUIDA: Valutazione e restauro di una bici d'epoca

Questa Guida nasce per far comprendere al neofita le comuni difficoltà che si possono creare durante il restauro della propria bici d'epoca o durante la ricerca di informazioni a riguardo.

Il sempre maggiore interesse verso le bici d'epoca spinge molti lettori a richiedere informazioni, spesso richiedendo delucideazioni dettagliate e approfondite, senza aver prima consultato a dovere gli articoli presenti sul blog o senza nemmeno aver indagato personalmente sulla propria bicicletta. 
Personalmente, nonostante la crescita esponenziale di e-mail ricevute, cerco di rispondere a tutto e a tutti, ma sempre piu spesso mi trovo a rispondere di cose che sono facilmente reperibili tramite la navigazione sul blog (sul sito è presente una apposita barra di ricerca).
In queste brevi righe voglio sintetizzare le principali domande che mi vengono rivolte quotidianamente, l'obbiettivo è creare una sorta di FAQ (Domande frequenti) utile a tutti i neofiti:

  • Come identificare una bicicletta d'epoca: I marchi più importanti (Bianchi, Maino, Legnano, Dei, Gloria, Wolsit, Touring ecc...) marcavano gran parte delle componenti delle proprie bici. Per cui se le condizioni della vostra bici non permettono di risalire alla marca tramite l'analisi del telaio per la mancanza di decalcomanie o adesivi, munitevi di paglietta metallica e svitol e pulite le cosiddette parti bianche (mozzi, pedivelle, calotte movimento centrale, ecc.). Generalmente dovreste trovare la marca della bici incisa su queste componenti, una volta identificata la marca consultate le pagine di questo blog per confrontare la vostra bici con quelle già pubblicate in passato. 
  • Come risalire all'anno della bici: Molti dei marchi più importanti usavano marcare le proprie bici con l'anno di produzione (di norma con sigle tipo: 35 = 1935), solitamente se ne trova traccia sulle calotte e sul perno del movimento centrale o inciso dietro le pedivelle. Nel caso della Bianchi il numero dell'anno lo si può trovare un pò ovunque, oltre ai posti precedentemente indicati, anche sotto al manubrio, sui coni e sugli assi dei mozzi, sul bordo interno della serie sterzo. Faccio una precisazione limitando il ragionamente sulla Bianchi, in quanto è la marca di bici che maggiormente mi viene sottoposta: TUTTE le Bianchi antecendenti alla fine degli anni 50 devono essere marcate, per cui se sulla vostra Bianchi non trovate l'anno inciso è per due motivi: avete cercato male oppure è una Bianchi troppo recente, posteriore alla fine degli anni 50. 
  • Come risalire alla marca se non è presente nessun marchio inciso sulla bici: Se nonostante abbiate esaminato tutta la bici non sono emerse tracce di marche con molta probabilità si tratta di bicicletta artigianale o assemblata. In passato le biciclette venivano anche assemblate di negozianti e officine locali, i quali utilizzavano telai e componenti generici prodotti da ditte di ricambi, erano bici più economiche destinate ad un mercato locale. Generalmente il ciclista marcava la propria bici solamente applicando la decalcomania col proprio marchio, quindi se trovate una bicicletta artigianale che nel tempo ha perso la decalcomanie quella la bici diventa completamente anonima e risalire alla sua marca diventa un impresa quasi impossibile, in quanto componenti e telai generalmente erano generici quindi utilizzati da centinaia di altri assemblatori e marchi minori. In alcuni casi però il ciclista, magari quello più importante, provvedeva a marcare pure talune componenti (come pedivelle e mozzi), in tal caso fate un tentativo di ricerca internet, oppure consultate il Registro Marchi Locali presente sul blog nella speranza di trovare info su questo marchio minore.
  • Spesso mi viene chiesto se dispongo di fotografie, informazioni, cataloghi, di biciclette anonime o di marchi locali o sconosciuti: Come premesso nel punto precedente in Italia vi erano migliaia di marchi di bicicletta, solo poche decine erano marchi importanti con un mercato nazionale e con produzioni di decine di migliaia di bici all'anno. La maggior parte dei marchi italiani facevano parte di un fitto sottobosco di ditte locali, assemblatori e ciclisti che nella propria bottega sfornavano biciclette assemblate con componenti generici a cui, infine, veniva applicato il fregio o la decal del Ciclomeccanico o della piccola Ditta. Al giorno d'oggi le informazioni e i documenti che abbiamo riguardo ai grandi marchi (Umberto Dei, Bianchi, Legnano, Maino, Taurus, Wolsit, Touring, ecc..) è di per sè molto ridotta, è giunto a noi veramente poco, di conseguenza vien da sè che recuperare informazioni per marchi molto piccoli o addirittura locali è impresa quanto mai impossibile. Se si tratta di un marchio locale con molta probabilità la bici locale proviene da un negoziante della vostra zona di residenza. Un sistema valido è indagare presso gli anziani del paese, meglio se appassionati di ciclismo, i soli che posso aver memoria riguardo al determinato marchio. Il mio aiuto in questi casi è spesso infruttuoso.
  • Mi viene domandato se fosse possibile avere pezzi di ricambio di biciclette di marchi sconosciuti o di marchi locali: La risposta nasce spontanea leggendo il punto precendente... così come le informazioni anche i ricambi sono arrivati ai giorni nostri in maniera molto ridotta. Spesso per reperire un pezzo di ricambio di una bicicletta prodotta in migliaia di esemplari da un marchio blasonato, come può essere la Bianchi, richiede mesi e molta fortuna nella ricerca, anche in questo caso vien da sè che risulta pressochè impossibile trovare il preciso pezzo di ricambio di un marchio che, magari, produceva 200 biciclette all'anno e solamente per il mercato locale. Se volete restaurare una bici prodotta nella vostra zona, la tecnica migliore è indagare fra i vecchi ciclisti, dai rigattieri e scrutando le bici dei vostri compaesani, è l'unica maniera per aumentare le possibilità di poter scovare una bicicletta "gemella" alla vostra e di conseguenza farvi un'idea di come era in origine. Con tali informazioni, assieme, possiamo trovare una soluzione: se il pezzo di ricambio che cercate è un pezzo inedito di quel marchio l'unico posto dove reperire un pezzo del genere è cercare nella vostra città oppure con fortuna nei vari mercatini e mostre/scambio sparsi in tutto il centro/nord Italia. Spesso però il pezzo che cercate altro non è che un componente "generico" quindi utilizzato da più marchi e assemblatori, quindi sarà più facile reperirlo adattandolo sulla vostra bicicletta. Di norma su una bici artigianale non potendo risalire all'aspetto originale e considerando l'uso esclusivo di componenti generici la si può completare con ricambi di nostro gusto, purchè coevi
  • Da chi posso farmi restaurare una bicicletta d'epoca: Spesso mi chiedete se è possibile far restaurare una Bianchi degli anni 30 dal nostro ciclista o addirittura presso la casa madre (tipo Bianchi)... ricordiamoci che stiamo parlando di bici di decenni e decenni fà, sia i rivenditori che la casa madre generalmente non sanno nemmeno di cosa state parlando: gli anni, le tecnologie e i personaggi sono cambiati. La soluzione migliore è chiedere ai vostri ciclomeccanici della zona, magari quelli più anziani, se hanno voglia e tempo di poter mettere mano sulla vostra bici d'epoca, ovviamente i risultati possono non essere sempre pari alle vostre aspettative. I risultati migliori si ottengono sempre facendo i lavori da sè e documentandosi precedentemente in maniera approfondita sui metodi e sul tipo di bici che si ha sottomano. La bicicletta è uno strumento semplice, non servono strumenti aerospaziali o manualità da meccanico della Ferrari per completare un restauro fai-da-te. L'ultima alternativa è rivolgersi a un restauratore di biciclette d'epoca, in questo caso il risultato è garantito, il rovescio della medaglia stà nel costo assai elevato e nella scarsa presenza sul territorio di professionisti in questo settore.
  • Vale la pena restaurare la mia bici d'epoca? Non mi sento di esprimere o quantificare mai il valore di una bici, soprattutto quando subentrano valori affettivi, però è bene sapere che per eseguire un restauro discreto è indispensabile un fattore: la Pazienza. La pazienza è indispensabile per la buona riuscita del lavoro, un restauro a tempo perso può richiedere mesi di lavoro, la pratica e l'esperienza bisogna saperla acquisire con la ricerca e lo studio attraverso gli, ormai, molteplici siti web dedicati, ma soprattutto facendo esperienze personali. Se si decide di addentrarsi in un restauro fai-da-te è necessario premunirsi di dedizione e tempo per imparare, by-passare tutto ciò, domandando quello che ci interessa senza far fatica e senza approfondire con i propri mezzi, comporta una assimilazione lacunosa dei valori e dei principi che regolano il mondo delle bici d'epoca. Detto ciò possiamo valutare assieme se una bici, per rarità o caratteristiche di pregio, vale la pena di restaurarla o meno. Spesso l'elevato costo dei pezzi di ricambio può essere aggirato andando alla ricerca personalmente dei pezzi di ricambio necessari, in questo caso la pazienza gioca un'altra volta un ruolo determinante, infatti per cercare ricambi low cost è necessario dedicare molte ore alla ricerca fra robivecchi, rigattieri, cascine, officine e magazzini
  • Dove posso trovare i pezzi di ricambio? Il mezzo Internet ormai tocca tutti i nostri lati della vita, quindi è possibile reperire pezzi di ricambio per bici d'epoca anche navigando nei più famosi e-commerce e nei siti di Annunci on line. Anche se il metodo più logico e senz'altro più culturale è frequentare le mostre/scambio e i mercatini che si tengono mensilmente in tutto il centro/nord Italia, in questi contesti si trova più o meno tutto ciò che si cerca , inoltre si possono conoscere addetti ai lavori, collezionisti e tanta gente competente, frequentare questi ambienti e i suoi personaggi vi permetterà di entrare nella rete di conoscenze e in futuro saprete a chi rivolgervi per richiedere ciò che state cercando. Il primo errore è pensare che esista un grande magazzino dove basta dire la marca della bici e il commesso (o Io) vi porta tutto ciò che cercate. Posti e situazione del genere non esistono per fortuna! Domandatemi ciò che state cercando, se posso aiutarvi lo farò senz'altro, in caso contrario la soluzione migliore è appellarvi ai miei consigli precedenti
  • Voglio "quella" bici! Spesso mi viene richiesto di potervi procurare una bici in particolare, magari perchè il nome lo si è sentito lodare da una persona competente, nonostante la bici in questione sia di una rarità esagerata. Molte della volte anche l'appassionato più accanito e ben inserito nel mondo della bici d'epoca fatica mesi o addirittura anni per scovare una bici di gran valore o rarità... Quindi è sempre bene che il neofita inizi la sua avventura per gradi, facendosi le ossa su bici di livello più popolare, senza dover smorzare l'ambizione, bensì procendendo su livelli sempre maggiori, per meglio cogliere ed assaporare la bicicletta e la storia che si ha tra le mani. Inoltre è impensabile che io possa sapere tutte le bici e le componenti in vendita presso amici e conoscenti... pertanto chiedetemi pure la bici o il pezzo che cercate, se ho il giusto contatto abbiamo risolto il problema, altrimenti vi consiglio di girare per mercatini e mostre scambio entrando nella rete di conoscenze di cui accennaco prima
  • Quanto vale la mia bici ? Non amo dare valutazione economiche alle biciclette che mi vengono sottoposte. In primo luogo, perchè dietro a tale domanda spesso si cela un personaggio con il solo scopo di vendere e ricavarci il più possibile, lo scopo di questo blog è promuovere la passione verso le bici d'epoca e aiutare gli appassionati nel restauro, non di certo si tratta di un "centro valutazione" al servizio di tutti. Anche perchè di solito chi esegue perizie e stime viene lautamente retribuito. In secondo luogo è bene sapere che dietro alla valutazione di una bici ci sono infinite variabili: rarità, complessita tecnica, epoca di fabbricazione, completezza di accessori e componenti, stato di conservazione. Il fattore che và sempre tenuto in considerazione consiste nel prendere atto che solo poche tipologie di bici che per rarità, determitati stadi di completezza e originalità possono ambire a quotazioni vicine od oltre al migliaio di euro. Viceversa la maggior parte difficilmente possono essere vendute con quotazioni limitate a poche centinaia di euro. Addirittura molte biciclette del tutto comuni, recenti e in condizioni pessime possono avere un valore rasente lo zero. E' sempre bene, dunque, documentarsi in maniera approfondita prima acquistare una bicicletta o viceversa prima di inserzionarla per una vendita
In conclusione ci tengo a precisare che i consigli che mi permetto di dare sono rivolti al Neofita che vuole entrare in questo mondo fantastico con la passione e la dedizione che dovrebbe contraddistinguere ogni appassionato.
La regola fondamentale per ogni passione vera è sapersi sporcare le mani, avere pazienza e farsi un esperienza personale anche commettendo errori !
# immagine tratta dal photoalbum Flickr di Ciclobacchettando