mercoledì 31 ottobre 2012

Maino Mod. E Ballon 1938

Dall'amico Gianni arrivano le foto del restauro eseguito sulla sua Maino mod.E Ballon del 1938.
Un modello molto particolare ed affascinante, se ne vedono molto pochi di questi esemplari e questo è completamente originale con tutte le sue particolari caratteristiche, come ad esempio la testa della forcella tipica delle bici Ballon, i parafanghi larghi e carenati, il carter lusso con sportellino d'ispezione, i pedali a centro intero marcati Maino!
Un bellissimo esemplare ed un restauro minuzioso che rende merito a questo particolarissimo modello di Lusso, unica libertà presa da Gianni nel restauro sono le filettature rosse, che sul modello originale non sono presenti, ma che di certo non rovinano la linea di questo esemplare nè intaccano il suo valore storico. 







martedì 30 ottobre 2012

Bianchi Aquiletta ?

Alessandro mi trova completamente impreparato su questa bellissima biciclettina pieghevole Bianchi!
Che sia la prima Aquiletta?
Lo stile e le finiture indicherebbero un periodo a cavallo tra gli anni 50 e i 60.
Si tratta di una bici smontabile in tre parti, che probabilmente venivano riposte in una apposiva valigia e facilmente caricate nel baule dell'automobile. 



lunedì 22 ottobre 2012

Taurus mod51 1941


Da Carlo questo stupendo restauro di una Taurus mod.51 Sport.
Tutto il meglio di Taurus in salsa sportiva.
Elegante ed efficace la scelta cromatica con quel tocco di azzurro e oro sulla base bianca del telaio! Completa l'opera estetica un bel manubro Ambrosio a leve rovesce! 




venerdì 19 ottobre 2012

L'assordante silenzio del Leone


Il suo carattere fumantino, che tanto si abbinava a quel suo soprannome, il Leone delle Fiandre, da anni era soltanto un ricordo, col tempo la sua intelligenza di uomo ne placò l'ardore giovanile, tanto che da anni si aggirava nel mondo del ciclismo con passo elegante e distinto da gran signore, sembrava che tutta la poesia dell'irrequieto Fiorenzo fosse svanita, che tutto il romanticismo delle sue iperboliche imprese fosse preistoria e forse ce lo siamo dimenticato un pò... oggi con la notizia della sua scomparsa all'età di quasi 92 anni il suo nome torna a ruggire forte, un assordante silenzio che tuona prepotente a ricordarci che lui il "terzo uomo" non lo è mai stato.
La vita sportiva di Fiorenzo è costellata di vicende controverse, di sfortuna e di colpi bassi del destino.
Intelligenza tattica, pazienza e diplomazia erano le sue armi principali, baluardo d'eccellenza dell'onestà sportiva, ne ha spesso, più di quanto meriterebbe uno sportivo come lui, pagato le conseguenze.
    Già nel dopoguerra le prime difficoltà, la lunga squalifica per controverse scelte politiche, per poi ritornare a correre, pronti-via riuscì a vincere il suo primo Giro d'Italia nel '48, una vittoria goduta pochissimo, in quel Giro, uno dei grandi rivali, Bartali si chiamò fuori subito a causa di una caduta, sul Pordoi Magni era già maglia rosa grazie ad una fuga folgorante, ma alle prime salite andò in difficoltà, molte squadre dissero di aver visto Magni ricevere numerose spinte da alcuni tifosi, e la giuria lo penalizzò di 2 minuti, la Bianchi, indignata, si aspettava una penalizzazione ben più cospicua e dunque ritirò la squadra al completo, per Magni quella vittoria senza avversari non fù mai vera vittoria. Nel 1950 altra tegola, a seguito dei famosi fattacci diplomatici la federazione ritirò la squadra dal Tour quando Magni era maglia gialla con ottime prospettive di vittoria.
Si rifece l'anno dopo, il 1951 con la conquista del suo secondo Giro d'Italia e con la terza di tre consecutive edizioni del Giro delle Fiandre (le precedenti vinte nel 1949 e 1950).
Dopo il '53 intuì una strada nuova per il ciclismo, la sponsorizzazione, l'abbinamento tra una squadra e un azienda alla ricerca di pubblicità, la Nivea-Fuchs, la sua squadra, fù pioniera assoluta di quello che oggi è la normalità.
Il 1955 quasi in procinto di terminare la carriera un altro sussulto, la vittoria del suo terzo Giro d'Italia!
Il 1956, fù il suo ultimo anno da professionista, conquistò un eccellente Giro del Piemonte, ma quell'anno rimarrà per sempre impresso nella memoria storica del ciclismo, per un immagine che nulla ha di che invidiare al celebre passaggio di borraccia fra Coppi e Bartali, quell'immagine che lo ritrae impegnato a concludere la dodicesima tappa del Giro d'Italia con una clavicola incrinata a seguito di una brutta caduta, Fiorenzo si rimise in sella si fece attaccare al manubrio una fascia che avrebbe tenuto stretto fra i denti, un astuto espediente che gli consentì di sopportare maggiormente il dolore e al contempo di manovrare meglio la bici. E' il 1956 e per qualche ora si respira aria di ciclismo eroico.
Con una spalla incrinata e un braccio malandato non solo terminò la tappa, ma si piazzò al secondo posto in classifica generale subito dietro al lussemburghese Charly Gaul, concludendo indenne anche la famigerata tappa innevata di Bondone che fece strage di ciclisti. Quale miglior finale di carriera poteva immortalare al meglio ciò che fù Magni per il ciclismo, un Leone che seppur ferito si alza e combatte! E a me piace ricordarlo così, con quella fascia tra i denti che tira le redini della sua bicicletta su per le salite.






mercoledì 17 ottobre 2012

Bianchi R Super 1929

Da Carlo le foto del suo ultimo pezzo entrato in collezione una Bianchi R Super del 1929, già di proprietà di un altro grande collezionista del marchio milanese.
Del modello c'è poco da dire, si tratta del top di gamma Bianchi del periodo, con soluzioni tecniche d'eccellenza, come il sistema a freni interni di cui l'anteriore occultato dietro ai foderi della forcella.
Siamo nel 1929, e questo è uno degli ultimi esemplari prodotti, dopo pochi anni infatti, uscirà il modello Super (antesignano della Impero) che perfezionerà il progetto iniziale pur basandosi sul medesimo telaio, rendendo la freneria interna meno complessa e più pratica da sistemare e mantenere. Ovviamente anche altri baluardi delle Bianchi anni 20, come il carter in due pezzi e i parafanghi a schiena d'asino, andranno via via evolvendosi verso forme più moderne e pratiche. 





martedì 16 ottobre 2012

La Gardesana 28 Ottobre @Malcesine

Il prossimo 28 Ottobre a Malcesine si svolgerà la seconda edizione de La Gardesana una cicloturistica per bici d'epoca che ogni hanno sancisce, simbolicamente, la chiusura della stagione ciclostorica italiana.
Per cui un appuntamento da non perdere per tutti gli appassionati.
Il percorso si svolgerà su un tracciato semplice che corre lungo i 40km della Gardesana Orientale  (Malcesine-Torbole-Riva del Garda).

La manifestazione si svolge nella classica formula, aperta a tutti i cicloappassionati muniti di biciclette antecendenti al 1985, possibilmente in abiti d'epoca.

Programma: 
  • Ore 8.00   ritrovo presso il Palazzo dei Capitani al porto di Malcesine.
  • Ore 10.00 partenza alla francese
  • Ore 12.00 premiazione della cicloturistica
  • Ore 13.00 spaghettata al ristorante " Da Gigi" di Malcesine con attrazioni ciclistiche.
 
Per iscrizioni e info:
Istituzione Malcesine Più
 
Veteran Car Club Bernardi
tel. 045.6302323
 
Sig. Franco De Boni
tel. 045.7401775 

    Dei Contropedale 1940

    Da Mello arrivano le foto di questa Umberto Dei a contropedale del 1940.
    Purtroppo la bici è stata acquistata già restaurata e presentava già la decal del modello Imperiale, ma di Imperiale si tratta o questo modello aveva un nome a sè?
    Effettivamente nei cataloghi disponibili questo modello non è presente e non essendo un modello comune non è facile ricostruirne la storia, soprattutto per me che non ho affatto confidenza con le bici dello sciur Umberto... 
    Qualsiasi informazione a riguardo aiuterà senz'altro Mello a chiarire alcuni aspetti della bici appena acquistata!





    Bailo e Robotti


    Su segnalazione dell'amico compaesano Matteo ecco dalla pagina di ottobre del calendario piemontese Memorie del Tempo una bella foto della squadra Fiat del 1911, tra le fila appaiono nomi importanti come Lucien Mazan detto "Le Petit Breton" e Angelo Gremo e altri un pò meno noti, ma voglio ricordarne due in particolare che sono miei conterranei: Luigi Bailo di Serravalle Scrivia e Michele Robotti di Alessandria.
    Entrambi poco noti e dalla ombrosa carriera, ciononostante possiamo citare alcuni piazzamenti importanti che è bene ricordare, come i ben quattro terzi posti di Robotti nella 10° e 12° tappa del Giro d'Italia del 1926 e nella 8° e 14° tappa del Giro del 1927, mentre Bailo si distinse nel 1910 agguantando il terzo posto nell'impegnativo Giro di Lombardia, corso perdipiù da isolato!
    Più lunga fù la carriera sportiva di Robotti, iniziata nel 1908 e terminata nel 1928, il quale riuscì anche a militare nelle migliori squadre dell'epoca, oltre a Fiat, anche Stucchi, Ganna e Atala. 
    Luigi Bailo invece ebbe minor fortuna, una carriera di appena quattro anni iniziata nel 1910, il cui culmine è senz'altro la stagione 1911 quando viene ingaggiato dalla squadra Fiat dopo il piazzamento da indipendente al Lombardia dell'anno precedente. Ma Bailo lo possiamo ricordare anche per aver sposato una delle sorelle del Gira, da questa unione nel 1912 naque Osvaldo, che negli anni 30/40 corse da professionista con una carriera davvero brillante, accasandosi tra le fila delle migliori squadre dell'epoca, tra le quali Bianchi, Legnano, Wolsit, Welter, Viscontea, Gerbi e ovviamente nella squadra dello zio Costante, la Girardengo. Una carriera intensa in cui spiccano il Titolo Italiano Indipendenti del 1941 e le vittorie al Giro di Romagna del '37, al Giro dell'Emilia nel 1940 e al Giro del Lazio nel '42. Oltre a molteplici piazzamenti in manifestazioni ambite come la Milano-San Remo e il Lombardia... ma lo sfizio maggiore se lo tolse nel 1940, indossando la Maglia Rosa, in quel Giro dove esplose e vinse il futuro Campionissimo.

    venerdì 12 ottobre 2012

    Il Raduno ciclogastronomico di Centallo!



    Roberto, proprietario del Birrificio Trunasse di Centallo e organizzatore del primo raduno Ciclogastronomico che si è tenuto lo scorso 23 settembre, ci invia un pò di foto di questa prima edizione, il cui esito è stato più che positivo.
    Ottimo di riscontro di pedalatori sia su bici da corsa che da passeggio rigorosamente d'epoca, che si sono districati lungo un itinerario immerso nelle campagne attorno al comune di Centallo, tra vecchi cascinali e stradine bianche, il serpentone di ciclisti d'epoca guidati dal papà di Roberto, si è soffermato per una visita alla casa-museo di un personaggio locale, il quale ha gentilmente mostrato ai gitanti la sua collezione composta da vario materiale vintage, dalle auto storiche, alle moto, passando per le immancabili biciclette, fino ad arrivare a stupendi modellini e cimeli nautici.  Per l'ora di pranzo il gruppo si è diretto nuovamente al punto di partenza dove li aspettavano altri curiosi ed appassionati che nel frattempo avevano raggiunto il Birrificio Trunasse dove Roberto aveva preparato una degustazione di ottima birra artigianale, ma anche di varie pietanze slow-food rielaborate in chiave piemontese.
    In un periodo fortunato per vari raduni per bici d'epoca che nascone in molte città italiane, questo proposto da Roberto dentro al suo Birrificio è una bella novità, in quanto unisce due piaceri fondamentali per chi è appassionato di cultura del passato, le bici d'epoca e la riscoperta del buon cibo regionale.
    Il Birrificio Trunasse rimane comunque una meta fondamentale per chi ama la culura del cibo, e merita senz'altro una visita anche senza bici d'epoca al seguito!    

    TUTTE LE FOTO DELL'EVENTO: CLICCA QUI!




    

    giovedì 11 ottobre 2012

    Monterosa Extra Lusso anni 50

    Da Renato arrivano le foto della sua ultima bicicletta, una Monterosa mod.Extra Lusso perfettamente conservata databile attorno alla metà degli anni 50.
    La Monterosa era una fabbrica di biciclette torinese di discrete dimensioni, famosa per la grande cura del particolare e dell'estetica, oltre che per scelte tecniche davvero sorprendenti e talvolta inedite sul mercato ciclistico, primo fra tutti il famoso manubrio con fanale integrato.
    Stranamente non è un marchio molto ricercato fra i collezionisti, a mio avviso ingiustamente, in quanto le considero bici di gran classe e che possono fare la loro porca figura in ogni collezione!
    Questo esemplare, nonostante il mercato delle bici negli anni 50 fosse già in fase calante, mantiene caratteristiche tecniche degne di biciclette di gran lusso del decennio precedente.
    La freneria, parzialmente interna, presenta una caratteristica particolare come i cavallotti del freno occultati dentro i foderi del carro e della forcella... una caratteristica che con le debite distanze e rispetto non è dissimile da ciò che presentò la Taurus con il mod.25.
    La bontà di questa bici e di questo marchio è evidente anche dai molti particolari creati ad hoc e marcati con il marchio: Mozzi, Sella e relativo telaio, leve freno e perfino i tacchetti dei freni!