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martedì 7 giugno 2011

Legnano 1929 di Giovanni Brunero

Quando si ha l'onore di presentare biciclette così preziose e significative per la storia del ciclismo italiano è davvero un privilegio ed un emozione!
Massimo di San Maurizio Canavese, grande amico ed appassionato, ci ha fotografato la bici del campione, messagli gentilmente a disposizione dalla famiglia Brunero. Una Legnano, rarissima, dotata di mozzo Torpedo a contropedale, sicuramente proveniente dal periodo 1928-1929 quando Giovanni Brunero, sul finire della carriera, correva per la squadra Legnano-Torpedo. Questa è una configurazione entrata nel mito del ciclismo, celebre il siparietto che riguardò Learco Guerra ai mondiali di Copenaghen del 1931, dove gli imposero di gareggiare con il Torpedo, proprio a lui, la Locomotiva Umana, doveva piegarsi ad arnesi complicati ?!

La conservazione di questa bici è eccezzionale, si nota ancora la decal un'araldo cittadino, il nome del ciclista e la città di provenienza... mi rendo conto che quello delle decal personalizzate era un vezzo molto diffuso tra i professionisti di quell'epoca.

Altri dettagli mostrano la grande differenza tra le Legnano di serie e questa del reparto corse, in primis la guarnitura con corona di piccolissimo diametro, sicuramente questa bici porta i segni dell'ultimo settaggio per una competizione in salita.

Ci sono poche parole per descrivere questa bicicletta, per descrivere l'emozione di sapere che su quei pedali hanno spinto le gambe di un mito... immaginare il grande campione piegato dallo sforzo a macinare kilometri di sangue... e questa bici unica testimone.



martedì 22 giugno 2010

Legnano 1930...del campione ?

...piano piano, tutte le Legnano finiscono dal buon Renato...
Una Legnano da corsa del 1930, inizialmente correva voce che fosse appartenuta verosimilmente a Giovanni Brunero, punta di diamante assieme a Binda della Legnano negli anni 20.
All'ora le uniche conferme di questo ipotetico passato glorioso arrivarono dalle parole del vecchio proprietario, un anziano ciclista che sosteneva che questa bicicletta fu donata al suo vecchio zio dal parentado di un famoso corridore torinese della squadra Legnano.... forse Brunero, effettivamente il numero di serie di questa bici (05885) trovava una netta incongruenza con i progressivi della ditta Emilio Bozzi di quegli anni, infatti nel periodo temporale in cui è collocabile questa Legnano i progressivi erano già in versione alfanumerica con una lettera dell'alfabeto in progressivo davanti alla serie di numeri... (per l'esattezza nel 1926 si era nel periodo in cui la lettera era la E, mentre nel 1929 si era ancora alla Q, ma se la prima cifra non fosse uno "0"(zero), ma una "O" ? beh, allora in questo caso la datazione si collocherebbe perfettamente all'interno del "registro" di casa Bozzi.
Brunero, fu una della punte di diamante della Legnano negli anni 20, nonostante la convivenza con l'insuperabile Binda, riuscì a portare a casa ben tre Giri d'Italia (1921, 1922, 1926) oltre a svariate vittorie a piazzamenti nelle più importanti manifestazioni italiane e francesi (tra cui la vittoria della furiosa tappa di Briancon nel Tour del 1924).
Giovanni Brunero era nativo di San Maurizio vicino a Torino (4 ottobre 1895) e morì sempre nel torinese a Ciriè nel 1934, quindi non si spostò mai dalla terra natia e forse nemmeno le sue bici.
Storia molto affascinante, purtroppo Brunero concluse la gloriosa carriera nel 1929, dunque questa bici del 1930, non può essere appartenuta a questo Campione, forse un'altro nome potrebbe essere più plausibile, un tal Felice Gremo, torinese, che corse appunto nel 1930 per la Legnano.
In ogni caso, qualunque passato avesse avuto questa bicicletta, rimane il fatto innegabile che è una Signora bicicletta... una bicicletta completa e raffinata. Questa bicicletta è la perfetta incarnazione della bici da competizione degli anni 20 con tutte le caratteristiche peculiari di quel periodo. Nel bellissimo colore bleu Legnano (solo negli anni 30 venne introdotto il verde ramarro) racchiude componentistica di esagerata raffinatezza e pregio, cerchi e parafanghi in legno e pedali a sega marcati Legnano, così come la sella ancora intosa dopo oltre 80 anni che reca la targhetta Legnano sul retro, giro ruota e oliatore per la catena sul tubo piantone, grandi mozzi con oliatore finemente nikelati marcati Legnano, freni e leve Bowden.
Solo il manubrio è andato perduto, rimosso quando il vecchio proprietario in giovane età la volle utilizzare da sfoggiare fra amici e rivali di boccette al bar...
...peccato un esemplare del genere avrebbe meritato ancora, dopo tanti anni, il suo manubrio dove, forse, il campione ha trasmesso col suo sudore la fatica di scalate micidiali sulle strade bianche di un tempo mitico.
Conoscendo il buon Renato, posso garantire sulla qualità del restauro che ne salterà fuori, non rimane che attendere fiduciosi le foto ! Buon lavoro !