Visualizzazione post con etichetta Durkopp. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Durkopp. Mostra tutti i post

mercoledì 20 giugno 2012

Birrificio Trunasse e bici vintage !

Dopo un lungo peregrinare di mano in mano la mia vecchia Durkopp ha trovato una nuova casa !
Nelle mani dell'amico Roberto è divenuta la sua nuova compagna di passeggiate d'epoca... e tra una gita in campagna e una commissione veloce in paese, si riposa placida in una degna dimora, in bella vista all'interno del suo locale, il Birrificio Trunasse di Centallo (CN), regina incotrastata di sguardi curiosi da parte degli avventori che tra un sorso di birra artigianale e un assaggio di prodotti slow-food piemontesi si lasciano trasportare nell'immaginario via per lunghe stradine impolverate!

Cogliamo l'occasione per pubblicare la locandina che riepiloga gli appuntamenti estivi organizzati da Roberto all'interno del suo birrificio... si conclude il 23 settembre con un grande raduno di bici d'epoca, il cui programma sarà disponibile a breve.

martedì 5 aprile 2011

Durkopp - parte 2

Queste sono le foto della seconda Durkopp che ci invia Pietro (però la bici non è sua). Una Durkopp di fabbricazione italiana anni 30 completa e decisamente ben conservata... un'importantissimo tassello che completa ulteriormente la ricerca che questo blog da tempo esegue sulla storia di questo marchio in Italia.

Questa bici è molto importante prima di tutto perchè è possibile vedere finalmente la decalcomania che Durkopp utilizzava nel nostro paese, inoltre si può notare che la la gamma di versioni era ampia, e non si limitavano a bici di impronta teutonica, ovvero modelli austeri robusti ed affidabili. Difatti questo esemplare mostra finezze e particolarità degne delle biciclette curate nel dettaglio, ad esempio si può notare il sofisticato quanto inusuale sistema frenanate con i rinvii delle bacchette che "escono" dallo stelo del manubrio... 

Durkopp - parte 1

L'amico Pietro si è dato da fare e ci presenta due magnifiche rappresentati del marchio Durkopp, gloriosa quanto antica casa tedesca molto attiva anche in Italia sia con biciclette complete sia con ricambi (il tutto realizzato e progettato appositamente per il mercato italiano con gli standard adatti ai nostri costumi).

La prima che è una Durkopp da corsa del 1922. Negli anni ha subito diverse modifiche, ma la sostanza rimane immutata, infatti gran parte della bici pare essere originale, come ad esempio i mozzi il cui posteriore e dotato di doppia filettatura per giroruota, anche la conservazione sotto la vernice verde pare essere in ottima salute !

Necessita di una bella piega manubrio e di un bel restauro conservativo, eliminando le parti aggiunte nel tempo come il paracatena, i parafanghi e pedali anni 60.

lunedì 11 gennaio 2010

La Rossa del '26

Restauro lampo, considerate le feste che mi hanno consentito di lavorarci pochissimo!
Questa Durkopp del 1926, bici da corsa o mezza-corsa, come preferite, è il tassello che mi mancava per la ricerca che sto portando avanti da circa un anno: decifrare la storia della Durkopp sul mercato italiano. Difatti è noto che questo importantissimo marchio tedesco abbia ampiamento foraggiato il mercato italiano con bici complete e componenstistica. I più grandi marchi mondiali esportavano le bici in tutto europa e nel mondo, ogni marchio proponeva le proprie bici con le caratteristiche pensate per il mercato interno per il paese di origine e non certo per il ristretto mercato dell'export, d'altra parte i clienti esteri potevano così sfoggiare un mezzo "esotico" dalle caratteristiche fuori dall'ordinario... le bici teutoniche non erano da meno, chiunque abbia visto una bici tedesca si è reso conto delle enormi differenze rispetto gli standard nostrani... 
La componentistica di questo esemplare è tutta marchiata Durkopp e mi lasciava poco spazio a dubbi, anche se però il telaio, ormai solo ruggine, era ancora un incognita.
Quest'ultima Durkopp, conferma totalmente la mia idea, su una fantomatica produzione italiana di bici di questo marchio, infatti oltre ad avere tutta la componentistica marchiata, conserva le flebili tracce delle anziane decalcomanie.. le quali citano inequivocabilmente: Durkopp !
..Mayno, nei giorni scorsi ha pubblicato un bel catalogo Perla, in cui è riportato un modello della marca Durkopp, che significa? la Legnano aveva i diritti per commercializzare in Italia questo marchio??
Torniamo a questo restauro, ovviamente conservativo. La pulizia profonda ha rivelato punzonature Durkopp ovunque, inoltre è emerso il suo magnifico colore rosso/amaranto, con tanto di decal Durkopp, il fregio è una sorta di nastro o pergamena intrecciata a formare una Z, su cui viene riportato il nome del marchio in stampatello e un'altra parola che pare essere Fabbrik...
Ho provveduto a sostituire il manubrio sportivo con uno più consono da mezza-corsa, modello North Road, inoltre ho rimosso l'unico freno posteriore Bowden (danneggiato e fragile) con un più sicuro "LAM" a fascetta, NOS degli anni 20/30, la leva freno fà parte del gruppo completo LAM. La sella è una bella F.N.I in cuoio.
Infine, un giro di nastro Gaslo e manopole in cartone pressato per una presa eroica.
Le scarpette bianche sono "Clément" da 28x5/8x1/4 .

Tutte le foto CLICCA QUI

mercoledì 4 novembre 2009

DURKOPP Anni 10

Eccoci qua dopo quasi sei lunghi mesi... ricordo ancora quel giorno di metà Aprile quando Claudio mi aprì il bagagliaio e barattammo questa bici scovata dalle sue parti con un vino delle mie.
E mi ricordo ancora quando giunto in bottega di fronte alle pessime condizioni della bicicletta (vedi qui) mi misi le mani nei capelli da quanto lavoro mi si sarebbe presentato di lì a poco! 
Di lavoro alla fine ce ne fu molto, c'era troppa ruggine per tentare un restauro totale e troppo poco si era salvato per poter pensare solo minimamente di iniziare un conservativo. L'occasione era ghiotta per tentare un metodo nuovo di restauro: poco invasivo, ma esteticamente molto efficace, dal chiaro impatto vintage!
Tutto funziona a meraviglia, i freni "Phillips-Birmingham" pinzano che è un piacere, il movimento centrale, mosso dalla guarnitura marchiata "Durkopp", scorre perfettamente... 
Torniamo alla bici: l'impostazione del telaio è molto alta, il carro posteriore si presenta possente e la forcella ha la tipica testa stretta e gli steli piatti e dritti delle bici primo '900.
Non so bene la datazione di questa bicicletta, nulla ho pututo rilevare inciso sulle componenti, di sicuro l'impostazione generale ha il sentore della bici anni 10, forse dal 1915 in avanti, forse addirittura primi anni 20.
Quando la ritrovai montava dei posticci parafanghi anni 30 e un carter anni 20 di quelli aftermarket, il tutto è stato rimosso, cercando di esaltare quello stile che spesso si trovava sulle bici anni 10, ossia la bicicletta leggera da turismo, priva di ogni, seppur rudimentale, accessorio di confort.
Ho aggiunto solo litri di grasso, due belle manopole in legno, pedali a sega, cerchi nuovi con nuove coperture bianche e un fanale a carburo.
Dopo 100 anni, e tanta ruggine, questa Durkopp torna trottare meglio di sue tante colleghe più giovani e raffinate.

Tutte le foto CLICCA QUI

mercoledì 6 maggio 2009

GUTEN MORGEN DURKOPP !

Ed ecco che l'arcano è svelat! Chi fa da sè fa per tre come si dice di solito... già qualche lettore aveva avanzato l'idea che fosse una Durkopp, così sono andato in profondità sotto lo strato di ruggine che già avevo rimosso senza scoperta alcuna... invece insistendo sono spuntate 4 letterine e mezza sulla pedivella, KOPP... Durkopp!
Già che c'ero ho insistito sulle zone critiche, ed ecco che sul tubo vericale appare una serie di numeri disposti in modo alquanto confuso e poco ordinato, infatti è presente un grosso numero di serie 153608 e poco più sopra un pò più in piccolo un'altra serie: 177.
Il mistero non termina mai in questo mondo fantastico, ora un caro amico mi ha commissionato la ricerca di una stampigliatura "SDW", acronimo di "Styria Durkopp Werke", verosimilmente dovrei trovarla sulla corona o sul perno del movimento centrale, nel caso vi fosse starebbe ad indicare che venne prodotta dalla divisione austriaca della Durkopp, localizzata a Graz, in caso contrario sarebbe uscita dalla casa madre teutonica oppure dalla filiale italiana, licenziataria del marchio.
Bene, bene, per ora Buon Giorno Durkopp ben tornata a vivere ! in futuro sveleremo altri tuoi misteri