Metto le mani avanti.. di pista mastico poco... anche se è una delle branche del ciclismo eroico che più mi affascinano. Le immagini sbiadite delle paraboliche del Vigorelli sono sempre un emozione solo a guardarle.
Lorenzo ci presenta questa Maino... da parquet !
Gli indizi ci sono tutti: forcella dritta, forcellini aperti all'indietro, come sulle bici a bacchetta e la particolare rastrematura del carro posteriore... i tubi pendenti si uniscono, nel classico stile Maino e rasentano il battistrada più di quanto facciano in un telaio da corsa.
Per ora resta civilizzata con una sella turistica e fanale.
Lascio la parola a Lorenzo che ci racconta brevemente da dove sbuca questo fantastico ritrovato:
"Come tu ben sai, la mia passione per le bici d'epoca naque rimettendo a nuovo la bici che era stata pedalata da mio nonno dal dopoguerra fino al giorno della sua scomparsa.. era una MAINO. Da allora (circa 20 anni fa, ormai) il marchio alessandrino rimane nel cuore.. il mio preferito senza dubbio...... la bici in questione, databile dal 1910 al 1920, proviene dalle Marche, Porto Sant'Elpidio per la precisione, era stata acquistata nel 1989 dall'amico e maestro di malattia comune Loredano Petronici (uno dei collezionisti toscani più forniti di merce rara). La bici è stata esposta al Museo di Bartali di Ponte a Ema, poi era tornata nella collezione di Loredano. La bici è poi definitivamente entrata in mio possesso non molto tempo fa, barattata con una Dei da corsa, ritirata a nuovo con l'aggiunta di piccoli orpelli.... Le emozioni che riescono a ancora a regalarci questi ferri vecchi non hanno bisogno di molte altre parole..."
Lorenzo ci presenta questa Maino... da parquet !
Gli indizi ci sono tutti: forcella dritta, forcellini aperti all'indietro, come sulle bici a bacchetta e la particolare rastrematura del carro posteriore... i tubi pendenti si uniscono, nel classico stile Maino e rasentano il battistrada più di quanto facciano in un telaio da corsa.
Per ora resta civilizzata con una sella turistica e fanale.
Lascio la parola a Lorenzo che ci racconta brevemente da dove sbuca questo fantastico ritrovato:
"Come tu ben sai, la mia passione per le bici d'epoca naque rimettendo a nuovo la bici che era stata pedalata da mio nonno dal dopoguerra fino al giorno della sua scomparsa.. era una MAINO. Da allora (circa 20 anni fa, ormai) il marchio alessandrino rimane nel cuore.. il mio preferito senza dubbio...... la bici in questione, databile dal 1910 al 1920, proviene dalle Marche, Porto Sant'Elpidio per la precisione, era stata acquistata nel 1989 dall'amico e maestro di malattia comune Loredano Petronici (uno dei collezionisti toscani più forniti di merce rara). La bici è stata esposta al Museo di Bartali di Ponte a Ema, poi era tornata nella collezione di Loredano. La bici è poi definitivamente entrata in mio possesso non molto tempo fa, barattata con una Dei da corsa, ritirata a nuovo con l'aggiunta di piccoli orpelli.... Le emozioni che riescono a ancora a regalarci questi ferri vecchi non hanno bisogno di molte altre parole..."