giovedì 7 ottobre 2010

Aquila 1915

Un capolavoro... non ci sono altre parole per esprimere il restauro di questa Aquila del 1915.
Ringrazio infinitamente l'amico Luca per averci mandato le foto di questo esemplare di proprietà dell'amico comune Franco.
Un restauro a regola d'arte che sottolinea ed esalta le forme di questa sublime bicicletta milanese.
Ogni componente di questa bici è un piccolo capolavoro d'arte industriale: la corona con il suo bel disegno alla francese, le curve sinuose dei freni a fascetta e la morbida piega manubrio abbinata ad una pipa stile pista con attacco regolabile a sezione romboidale.
Il telaio è stato riverniciato nell'originale rosso oxblood  che lascia trasparire le congiunzioni e i terminali delle forche finemente nickelati, le decal sono fondi di magazzino e le filettature sono opere d'arte artigiana dove la massima espressione si ritrova nelle strisce tricolore realizzate sulle congiunzioni di sterzo. La forcella è di una bellezza mozziafiato, la testa è del tipo inglese.
Il mozzo posteriore con giroruota lavora in abbinamento con cerchi in legno per tubolare, i palmer utilizzati sono rari fondi di magazzino, rari anche nella misura, difatti sono a sezione maggiore. Infine come non soffermarci sull'oleatore a serbatoio applicati sul tubo piantone, di foggia molto antica, anch'esso è stato nickelato.
Aggiornamento: è probabile che questo telaio sia della francese Automoto.



9 commenti:

Stefano 89 ha detto...

Il sottoscritto l'ha vista dal vivo!! I tubolari sono davvro enormi, realizzati su misura!!! :-)

arrigo ha detto...

..cosa dire , tutta italiana , per di più anno 1915 !!, da ammirare .
per me , una bella novità,il colore -tubolare ...ecc. ho solo da imparare , bella elegante insomma .

Anonimo ha detto...

Stupendo restauro, ma perdonate l'ignoranza, ma a cosa servirebbe quel punto di attacco (?) che si vede sul forcellino destro nell'ultima foto ?

paracorto

P.De Sade ha detto...

@Paracorto

non è altro che la filettatura per avvitare le astine dei parafanghi

Anonimo ha detto...

Lo supponevo, ma allora bici da corsa con i parafanghi ?

paracorto

Stefano 89 ha detto...

Fino alla metà degli anni '60 era la regola! Si toglievano in gara...

P.De Sade ha detto...

@Stefano

in gara si lasciavano ben volentieri se le condizioni del fondo stradale erano pessime... su tratti bagnati senza i parafanghi si rischiava di finire la gara in un bagno di fango ! ;-)

Claudio (J.Jhcm) ha detto...

Eccelsa mirabilia e nobile maestria artigiana dell'Italia che fu ! Superlativo e pregevole il restauro integrale, ogni dettaglio denota un lavoro molto accurato. Complimenti !

Anonimo ha detto...

la guaina del freno post. era così poco fissata? mi sembra inelegante.
mad max