mercoledì 12 giugno 2013

Landi e il suo strano Lombardia

Tra le fotografie d'epoca in mio possesso ce n'è una a cui sono particolarmente affezionato, è stata scattata il 3 ottobre 1953 nello studio fotografico Ferrarese di Novi Ligure, misura circa 20x15 e ritrae Bruno Landi in maglia Fiorelli. Ci sono legato perchè racconta un pò di storia del mio paese, Novi Ligure, e un pò perchè questo Landi involontariamente si rese protagonista nel più sorprendente Giro di Lombardia di sempre!
   Questa fotografia è stata scattata 22 giorni prima del Lombardia, e portò bene al giovane Landi perchè pur esordiente assoluto si aggiudicò la Classica delle foglie morte
Il Lombardia del '53 si aprì con tutti i favori del caso verso Fiorenzo Magni, infatti per la prima volta nel dopoguerra Coppi e Bartali non presero parte alla corsa, e il terzo uomo Fiorenzo a detta di tutti è il favorito per il traguardo del Vigorelli.
   Alle 10:00 si parte sotto una pioggia battente e Magni come da pronostico scatta in testa trascinandosi dietro un bel gruppetto, a Varese il loro vantaggio è già di 3 minuti. Alle prime rampe i primi del gruppetto di testa iniziano a cedere, comincia la selezione, Kubler si ritira per il forte vento contrario, ma altri recuperano verso Bellagio, al Ghisallo è Fornara che parte tirandosi dietro Zampini e Monti che superano Magni... in vetta Fornara cede il passo a Monti che balza in testa. Alle prime discese si giunge ad Inverigo dove il gruppo formato da undici uomini, tra cui il nostro Bruno Landi, si ricompatta a circa 30km dall'arrivo. 
   La formazione rimane unita fino a Milano dove l'organizzazione della corsa decide di spostare l'arrivo sul rettilineo di Via Giovanni da Procida, la pista del Vigorelli a causa delle forti pioggie è troppo pericolosa. 
Ad un chilometro circa dall'arrivo Magni è saldamente in seconda-terza posizione pronto a lanciare la volata, favoritissimo per lo scatto finale che sicuramente lo vedrà aggiudicarsi finalmente il tanto agognato Giro di Lombardia... all'ultima curva... la tragedia.... la tensione sale, Magni gonfia il petto, il Leone è pronto a scattare, quando un vigile addetto a segnalare il percorso va nel pallone, smanaccia goffamente qualcosa senza indicare una direzione precisa, in piena bagarre i corridori di testa svoltano a sinistra seguendo un ammiraglia dell'organizzazione... ma la strada da prendere è la destra! I primi a rendersi conto dell'errore sono Landi e Cerami che grazie alle grida degli spettatori prendono per primi la direzione giusta e si ritrovano inaspettatamente primi al comando sul rettilineo del traguardo... alla fine la spunterà Bruno Landi in maglia azzurra Fiorelli.
  Magni è indiavolato, si scaglia furente contro i giudici di gara, vomitando improperi e parlando di "vittoria rubata". A niente valgono le proteste, la giuria non vuole sentire ragioni, declina ogni responsabilità in quanto l'errore è stato causato dal servizio d'ordine e non dall'organizzazione. Da quel giorno Magni non rivolgerà mai più la parola al patron Vincenzo Torriani.
  Per Bruno Landi invece è gioia assoluta, ma sarà l'unica gemma di una carriera sterile, solo alcuni successi in competizioni minori fino al ritiro avvenuto nel 1957, ma a dimostrazione che il Lombardia fù sempre la sua corsa possiamo segnalare ottimi piazzamenti nelle successive edizioni: quarto posto nel '54, undicesimo nel '55 e ventiquattresimo nel '57. 

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