giovedì 20 dicembre 2012

Dei leve rovesce 1922

Stefano, ritrovata la vecchia passione per le biciclette d'epoca, ci vuole mostrare la sua Umberto Dei a leve rovesce del 1922 (mod.A1 ?) restaurata molti anni fa.
E ci chiede consigli su eventuali errori commessi nel restauro e se tutti i componenti della bici sono originali.
La mia ben nota inesperienza sulle Dei non mi consente di essere molto preciso, nonostante nel complesso non evidenzi grossi errori, se non forse l'uso di decal replica più adatte forse al restauro di una Imperiale, mi appello ai Deisti più incalliti nel consigliare al meglio Stefano nell'eventuale ripristino di questa bicicletta.
La componentistica mi pare assolutamente tutta originale, il carter è l'unica cosa che mi lascia perplesso, stando a quanto ricordi dovrebbe già montare un carter dotato di disco e sportellino d'ispezione... ma anche qui, qualche esperto lettore saprà darci dei consigli più attendibili e precisi!  
Una chicca il gruppo luce Radius mod.A con dinamo a "cipolla"!





12 commenti:

Stefano 89 ha detto...

Il carter lascia perplesso anche me... bellissima la patina delle nichelature!

eternet74 ha detto...

No il carter non è suo. I parafanghi sono Dei, ma sono successivi come anche i pedali. Molto male le decals c'è scritto "Umberto Dei" con la "U". Davvero un peccato perché è davvero una bella bici.

Anonimo ha detto...

Ciao Pippo mi sono incuriosito sulla tua spiegazione
"Umberto Dei" con la "U"
mi puoi spiegare ?

riberios

R. Pedini ha detto...

Confermo tutto quanto detto fin ora. La prima cosa da verificare è se la bici sia nata come una "A1" CARTER oppure UNA "A1 bis" VIAGGIO. La versione CARTER si differenzia dalla presenza del carter (con borchia centrale, sportello più oliatore in prossimità della ruota libera)Pedali con gomme, parafanghi con bandelle laterali. La VIAGGIO non ha il carter, i pedali sono in ferro (senza gomme) e i parafanghi sono senza bandelle laterali. E' facile far diventare una VIAGGIO in CARTER. Da catalogo 1922 la parte frenante fissata al carro posteriore nei due modelli è diversa e questa mi pare sia della VIAGGIO (occorerebbe una foto del particolare). Le manopole bicolori vanno bene anche se si vede che son nuove rimanenza di magazzino, come nuovi, delle Dei recenti, sono i zoccoletti dei freni in alluminio anzichè in ottone. La sella va bene come fattura, ma non credo sia orginale marcata Dei. I dadi dei mozzi vanno aperti, questi son chiusi. Altre cose dalle foto non vedo.

Anonimo ha detto...

Sig.Pedini,se non sà di cosa parla perchè non stà zitto..?

R. Pedini ha detto...

PER PRIMA COSA RIPASSI L'ORTOGRAFIA, NE HA BISOGNO. SECONDO POSSIEDO LA STESSA BICI DELLO STESSO ANNO E HO IL CATALOGO DEI ORIGINALE 1922. PER CUI IO, SO LEGGERE E SCRIVERE, LEI DI SICURO NON SA SCRIVERE, E SO LEGGERE LE INFORMAZIONI CHE SI POSSONO TRARRE DA CATALOGHI E DALLA BICI STESSA. SALUTI

Anonimo ha detto...

Salve sig.Pedini, inanzitutto le chiedo di perdonarmi eventuali errori di ortografia, ma nel suo primo commento a parte alcune considerazioni in merito a manopole, sella, che considero del tutto superflue, sarebbe così gentile da (o di?) spiegarmi come è possibile trasformare con estrema facilita' una A1 viaggio in A1 carter, dal momento che non credo venga spiegato nei cataloghi, che fra l'altro io non posseggo.
Con l'occasione faccio i miei migliori auguri di Buon Natale a lei, a Paolo e a tutti i lettori del blog.
Pietro L.

Goretex972 ha detto...

bello il Mash-Up di virgole del sciùr Pedini visto che sta a guardare gli accenti sulle à....
:-)
Quoto il signor Pietro L.
e mi piacerebbe sapere che prodotto si sia usato per far sembrare la nichelatura perfettamente patinata.

Merry X-Mas a tutti i rutamàt!!!!

R. Pedini ha detto...

La ringrazio per la cortese risposta. In merito alla sella ho scritto che va bene, è perfetta aggiungo ora, come modello è uguale se poi ha anche la fortuna di essere marcata Dei sul cuoio è ancor di più soddisfazione. Le manopole sono perfette, anche le mie son così, le sue sono ancor meglio conservate delle mie, sembrano nuove da come son tenute bene, ma del resto tutta la bici ha delle nichelature in uno stato di conservazione favolosa, deduco che abbia avuto la fortuna di trovarle belle come quelle che non sono state mai montate e sono rimanenze di negozio. Per quanto riguarda i due modelli A1 e A1 bis le macchine sono identiche in tutto la "bis" è più economica e quindi ha qualcosa in meno, ecco perchè ho scritto che "è facile" far diventare un modello per un altro. Sulla scheda della mia Dei, su questo blog, troverà la scansione della pagina tratta dal catalogo 1922 della "A1" Carter, se mi dà un indirizzo le farò avere la scansione della "A1" Viaggio. Possiedo anche il catalogo Dei del 1921 In quell'anno lo stesso modello si chiamava Lusso, nome che ha poi ripreso nel 1923 (scaricato da internet). La A1 bis ha mantenuto nei tre anni la stessa denominazione. Mi auguro di esserle stato utile e mi scuso se nel primo mio intervento sono stato presuontuoso, ma il desiderio di crescere culturalmente nella storia della bicicletta è tanto che mi porta a diffondere le mie deduzioni sperando che ci siano anche altri che possano allargare le mie conoscenze. Cordiali saluti

giax25 ha detto...

Per quello che vedo io, l'unica cosa che non mi piace è la posizione della decal sul tubo obliquo! Perché la mettete sempre così in basso!??! Va più su, quasi a ridosso del rinvio freno posteriore!! :P

Buòn natàle a tuttìììììì!!! :D :D :D

Anonimo ha detto...

Salve sig.Pedini, la ringrazio per le preziose delucidazioni!
Buon Anno!
Pietro

R. Pedini ha detto...

Buon anno anche a lei. Mi fa piacere sapere che ha apprezzato le mie deduzioni.