giovedì 4 novembre 2010

Bianchi Folgore 1947 @Luigi Casola

Luigi Casola nasce l'11 luglio del 1921 a Busto Arsizio diventa professionista nel '46, dopo le prime brevi esperienze in squadre minori passa subito alla Bianchi di Fausto Coppi dove vive grandi battaglie da gregario, celebre l'aneddoto in cui vede protagonista Casola alle prese con Bartali nella Milano-Sanremo del 1947, la sera prima della corsa Coppi aveva invitato Casola a trascorrere una notte "brava" portandosi dietro Bartali, in maniera che quest'ultimo il giorno dopo non fosse in piena forma... così Casola e Bartali (accompagnati dal ribelle fratello di Coppi, Serse) passarono la serata fra bevute e mangiate, tirando fino alle 2 di notte. La partenza era fissata alle 5:00 del mattino. Durante la corsa Casola aveva il compito di tallonare Bartali, il quale non sembrava affatto aver subito conseguenze dopo la serataccia precedente... anzi proprio Bartali si rese protagonista di una foratura di un tubolare e dovette fermarsi per le riparazioni... Coppi incrementò minuti di vantaggio e si lanciò verso una vittoria sicura, ma da lì a poco dovette ritirarsi, sempre a causa della sua congiuntivite cronica. Casola sempre alle spalle di Bartali continuò a tirare fino a che Gino non si girò verso di lui dicendogli: "Mascalzone, se mi segui arrivi secondo!". Casola un pò perplesso gli diede del pazzo e rispose che i 9 minuti di svantaggio dalla vetta del gruppo erano ormai incolmabili... Nei pressi di Alassio Casola dovette arrendersi e si ritirò, lo carica l'ammiraglia della Bianchi e dalla radio sente che Bartali a 4 km dall'arrivo, sorpassa a razzo Cecchi che era in testa alla corsa e và a vincere la manifestazione !
La sera, in hotel, Bartali si rivolgerà a Casola: "Oh grullo... che ti avevo detto?"
Questa divertente scenetta è ripresa molto bene anche nel film-tv Bartali-L'intramontabile.
Ritornando ai giorni nostri Andrea ci presenta la sua Folgore del 1947 appartenuta proprio a Luigi Casola. una Bianchi del reparto corse !
Una bici dalla conservazione eccezzionale, che Andrea tutt'oggi porta all'Eroica!
E' equipaggiata con un cambio Campagnolo Corsa a due leve.

7 commenti:

Anonimo ha detto...

se anche possedessi per ignoti notivi tale bici non avrei il coraggio di salirci sopra. mi siega chi lo fà cosa prova ?
mad max

arrigo ha detto...

..grande storia , umana ,che accompagna questa mitica da corsa .
bella foto che evidenzia movimento sterzo in confronto ad altre .
folgorante( folgore ..) stato di conservazione .
da brivido una eroica, con dietro la sua storia vissuta .

P.De Sade ha detto...

@Max

devo dire che la penso come te! non avrei nemmeno io il coraggio di portare bici del genere all'Eroica... se cadessi con una bici così mi impiccherei! ;-)
però c'è da dire che l'emozione sarebbe impareggiabile!

ducciov ha detto...

Bravo Andrea, secondo me fai bene a farle fare un giretto una volta ogni tanto!
E' la bici stessa che chiede di non essere lasciata soltanto in bella mostra in salotto... dato il trascorso che ha!
Conoscendoti so che non metteresti a rischio neanche un solo raggio e che dedichi a quella bici tutte le attenzioni che merita.
Paolo complimenti per l'articolo e per la possibilità di pubblicare delle belle foto come queste!

Duccio

Ugo ha detto...

La bici è molto bella ma non è assolutamente un reparto corse

Anonimo ha detto...

Neanche per me è un R.C.
Siamo sicuri che sia un 47 e non un 48?
Paolo tu cosa ne pensi?

P.DeSade ha detto...

La bici arriva sicuramente da Casola, e lui ha detto che ci correva... ma anche secondo me non è una RC, non ne ha le caratteristiche.