giovedì 18 novembre 2010

il vecchio e il nuovo...

foto1: Andrea fra Daniele Righi e Idrio Bui
Andrea, come al solito ci invia preziosi documenti e divertenti aneddoti che fotografano in pieno la passione per il ciclismo e la bicicletta.
Oggi ci racconta la serata di beneficenza a cui ha partecipato lo scorso ottobre, quella sera si è trovato a tavola, seduto fra Idrio Bui e Daniele Righi, due grandi, rispettivamente gregari di Coppi e Cunego. Andrea racconta la strana sensazione provata nel sentire parlare due ciclisti separati da quasi 50 anni l'uno dall'altro, entrambi parlavano nello stesso modo… come se il sudore e la fatica di un gregario di Coppi e uno di Cunego fossero le stesse… le stesse speranze di vittoria del capitano… li ha sentiti parlare di fughe e di sofferenti riprese… di tattiche di gara organizzate diversi giorni prima e tenute segrete…
Ad un certo punto il discorso è virato sul "ferro" del mestiere, la bicicletta... Idrio iniziò a raccontare il rapporto rustico che un tempo c'era fra la bici e il ciclista, un passaggio del suo discorso ben fotografa lo spirito di un tempo: "...con queste gambe corte che mi ritrovo e il busto lungo, non potevo usare una bici di serie…. Altrimenti la punta dei piedi mi batteva nella ruota in curva, e quindi, io come molti altri di noi professionisti (ai tempi in cui correva con l’Atala) andavamo a Milano da un certo Falerio, che era l’unico a farci le bici su misura che si stava bene sopra….e io ce l’ho ancora…." -quel Falerio era Masi, della bottega sotto al Vigorelli, leggendario costruttore delle bici di Anquetil, Merckx, Maspes, etc.. inutile fare l'elenco.
Il tono con cui Idrio ha parlato di Masi, è stato così semplice e spontaneo, come bere due bicchieri d'acqua e non accorgersi, senza dare nessuna importanza alla cosa, con la modestia e semplicità di una persona che ha vissuto con normalità quello che per noi oggi è Mito.
A quei tempi il rapporto con le cose, con la bicicletta, con il sistema ciclismo, era di minore sensazionalismo, maggiore modestia e umiltà. Valori che purtroppo, pare che non torneranno più, almeno in questo ciclismo.foto2: Coppi e il suo gragario Bui a destra foto3: Righi in maglia LAMPRE

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