lunedì 22 novembre 2010

Aquila 1948ca

Un restauro iniziato per caso, partendo da un telaio e raccogliendo qua e là componenti che potessero ridare vita ad una bici da corsa dalle caratteristiche raffinate.
Mentre stavo raggiungendo un buon punto di avanzamento nel restauro di una traquilla bici a bacchetta ecco spuntare l'ultimo tassello mancante... così interrompo tutto e mi fiondo ad assemblare questa Aquila databile tra il finire degli anni 40 e i primissimi 50.
Dovetti lottare non poco per il montaggio e la registrazione del cambio Transalpino, il cui funzionamento è mosso da due cavi, i quali vengono comandati da una leva specifica che può gestire il movimento alternato dei cavi stessi.
I cerchi sono Ambrosio per tubolare montati su mozzi Perry, il posteriore è un giro ruota dotato di pignone fisso a 18 denti.
I freni sono Universal in alluminio brevetto numero 361666, le leve freno sono in acciaio.
La sella è in cuoio marca Aquila (ovviamente!).
La pipa è in ferro, molto corta, mentre il manubrio in duralliminio è decorato con fregi floreali pantografati. Il telaio di partenza è un ottimo conservato, inoltre è dotato di caratteristiche di grande pregio e raffinatezza, come la forcella alleggerita o le congiunzioni finemente lavorate e dal disegno davvero insolito, il tubo orizzontale è dotato di passa guaina interno, mentre i ponticelli sul carro posteriore sono di forma particolare, frutto di alto artigianato, verosimilmente limati a mano fino a darne la forma desiderata, in particolare il ponticello superiore è molto caratteristico infatti è dotato di perno filettato su cui andare a fissare le ganascie del freno e la molla a farfalla senza adoperare il supporto ed il prigioniero ! 
Aspettiamo sole e bella stagione per montare dei palmer nuovi di zecca e solcare ancora strade bianche dopo 70 anni di riposo!




1 commento:

kevinwulf ha detto...

Che forcella è bello! E mi piacerebbe provare un cambio transalpino. Bici incredibili!!