martedì 24 luglio 2012

La storia del Ghiggini


Dall'amico Lele arriva questo interessante articolo che scava in profondità sulla storia (poco nota) dell'artigiano spezzino Francesco Ghiggini.
Indiscusso padre dei cambi di velocità moderni, ingegnoso e innovatore, intuì per primo la strada migliore per ottimizzare il cambio di velocità progettando uno strumento compatto ed efficente basato sul parallelogramma deformabile. Tanto effincente che tutt'oggi gli ultratecnologici cambi di velocità si basano ancora su questo principio ormai vecchio di oltre 70 anni!
Una storia affascinante, oserei dire "sfortunana" quella del Ghiggini, infatti come insegna spesso la storia il grande ingegno non viene sempre ripagato... il meccanico spezzino, abilissimo nella meccanica, risultò essere un pessimo venditore di sè stesso... i suoi prototipi, i suoi principi, vennero ripresi pochi anni dopo dall'impero industriale di Tullio Campagnolo che lanciò il suo fortunatissimo Gran Sport.
A questo punto la storia assume tratti da spy-story... Ghiggini vendette il brevetto? Ghiggini poco avvezzo al marketing fece scadere il suo preziosissimo brevetto? -oppure- Caso eclatante di spionaggio industriale?
Questo vecchio articolo sostiene la tesi della vendita del brevetto a Campagnolo... ma l'alone di mistero permane e assume i tratti della leggenda...
In merito a Campagnolo e al suo Gran Sport, parafrasando versi di manzoniana memoria - "fù vera gloria, ai posteri l'ardua sentenza..." - possiamo di sicuro sostenere che il cocciuto Tullio, fino all'ultimo aveva sostenuto caparbiamente il suo principio base del cambio senza attriti (concetto su cui si basava il vecchio Cambio Corsa a due leve), se per Campagnolo il futuro era ancora con cambi a stecca, tesi avvalorata dall'uscita nel 1948 del Parigi-Roubaix, che si trattava chiaramente del cambio nuovo per affrontare gli anni 50, non si spiega la scelta di ripiegare in fretta e furia su un progetto totalmente nuovo.
Di sicuro il 1949 fù un anno caratterizzato dall'uso di massa da parte dei professionisti del cambio Simplex a due pulegge, Campagnolo incalzato da questo inaspettato cambio di tendenza decise di puntare su un concetto nuovo, più moderno, nonostante il lancio nell'anno precendente del suo nuovissimo pupillo, il Parigi-Roubaix. Così nel dicembre del 1949 la Campagnolo di presentò al Salone di Milano con un inedito cambio a parallelogramma deformabile, il Gran Sport (inizialmente era stato concepito con un comando a doppio filo che ne gestiva l'andata ed il ritorno) successivamente fu introdotta la molla di ritorno.
In quel 1949 cosa intrecciò la strada di Campagnolo con quella di Ghiggini ?  
Questo disegno illustra il progetto e il funzionamento del primo prototipo di Ghiggini di cambio a "bilanciere". Siamo nel 1941, il Gran Sport arriverà sul mercato nel 1950.



Nessun commento: