Un'altro asso del ciclismo novese e italiano è venuto a mancare... Franco Giacchero, uno dei fedelissimi di Coppi, ci ha lasciato l'8 maggio scorso.
Giacchero nacque a Ovada il 1 aprile 1925, inizia nei dilettanti per poi entrare nello squadrone di Cavanna quella SIOF di Pozzolo Formigaro, dove assieme ai vari Milano, Carrea, Barisone, Parodi arriverà a vincere tutto il possibile nella categoria minore, vincendo anche la Coppa Italia nel 1947.
Come tutti i discepoli di Cavanna, anche Giacchero passa in fretta al professionismo, nel 1951 è la Bianchi che lo ingaggia assieme a quasi tutti gli altri componenti della mitica Siof, diventando i mitici "angeli di Coppi", i fedelissimi gregari che parteciperrano alle gesta del Campionissimo per gran parte della carriera.
Il sovrannumero di tesserati costringerà la Bianchi a girarlo in prestito alla Girardengo capitanata dall'asso belga Rik Van Steenbergen, ritornerà in Bianchi l'anno successivo e ci rimarrà fino al '54, dando un importantissimo contributo alle imprese del capitano Fausto Coppi.
Nel 1955 passa alla neonata Leo-Chlorodont, capitanata da Gastone Nencini, una delle pionieristiche squadre sponsorizzate da marchi extra-ciclistici (la prima fù la Nivea-Fuchs nata dall'intuizione di Fiorenzo Magni).
Gregario fedele e affidabile, si distinse in molte classiche con diversi piazzamenti, ma la vittoria più bella rimane il Giro del Marocco conquistato nel 1952 in squadra con Gaggero e Piazza.
Terminata la carriera rimane ben inserito nel ciclismo novese, organizzando vari eventi dilettantistici. Sempre disponibile e presente quando c'era da ricordare il suo grande capitano, negli eventi dedicati a Coppi.
I funerali si terranno a Ovada, sua città natale.
2 commenti:
Franco Giacchero
Uno sportivo amico come pochi sapevano essere, nei confronti dei loro sostenitori. Dal 51, anno in cui sono entrato alla Siof, non ho smesso di seguirlo come sportivo che poteva vantare una reciproca grande confidenza.
Non c'era volta che non mi chiedesse del mio lavoro e delle persone che ci erano comuni amiche. Con Milano e Carrea e il grande Fausto, poi con Gismondi, Favero, Filippi, Landi', Grassi e Grosso; e poi ancora con Ranieri, tutto il mondo della Siof. Un bel ricordo di un bella persona indimenticabile.
Francesco Demarchi
Ciao Francesco, bella testimonianza la tua... se hai piacere di condividere qualche aneddoto o documento scrivimi pure sulla mia mail: p.desade@gmail.com
Hai citato Ranieri di Pozzolo F.ro, presto dovrei pubblicare un racconto sulla sua storia con diversi contribuiti fotografici.
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