martedì 15 dicembre 2009

Maino 1927

Dall'amico George, passando dall'amico Marco il passo è breve... il bottegaio ci mette le sue proverbiali mani e George ora se la gode in tutto il suo splendore... una Maino del 1927 in gran forma e condizione, perfettamente conservata! 
 Per "capire" questa bici bisogna guardare le foto e immaginarla nel suo contesto originale, non vedere il muro dietro bensì pensare a immagini sbiadite di ambientazioni nostalgiche di tempi antichi, anni 20 appunto! Le Maino sono sempre uno spettacolo di sobrietà, niente di pacchiano, nessun orpello, semplici ed eleganti... 
I dettagli di pregio ci sono ma non sono evidenti, si lasciano guardare solo da chi sà apprezzare: testa della forcella a tre piastre, pendenti posteriori uniti e la magnifica corona G-M-A, in questo caso celata dietro ad un disco del carter in alluminio.

8 commenti:

Anonimo ha detto...

Veramente bellissima! L'avrei vista bene con i copertoni tutti neri. Austera e minimale. Complimenti

Claudio ha detto...

In effetti le coperture con la gomma para laterale sanno un po' di anni '60, comunque balza al mio insesperto occhio la sella, credo originale. Magnifica in quanto tale, io che sono così abituato a vedere le Brooks con i "molloni" che mi sanno un poco di forzatamente retrò.
Complimenti anche da parte mia.

Claudio

P.De Sade ha detto...

si ad essere pignoli, potremmo dire che i copertoni così non sono molto indicati per una bici anni 20.. però bisogna essere pignoli, appunto! sulle gomme penso che ognuno ha libertà di mettere ciò che preferisce... inoltre ricordiamoci che se una persona la bici la utilizza tutti i giorni, è difficile rispettare la coerenza storica, perche subentrano fattori di sicurezza e di confort: molti di noi snobbano i fari posteriori, ma una persona che rincasa la sera in bici è indispensabile che lo utilizzi! idem per la sella, difficile pretendere di utilizzare giornalmente la sella in cuoio originale, si rischia veramente di buttarla dopo 6 mesi... le gomme bianche con un utilizzo assiduo si sporcano e ingialliscono in breve tempo... scelte di tipo conservativo è meglio lasciarle a chi la bici da collezione al massimo la usa la domenica mattina per andare a prendere il giornale!

P.Desade

Anonimo ha detto...

Due parole di commento da parte del venditore. Innanzitutto complimenti all'amico George che negli ultimi mesi si è accaparrato una quantità di biciclette di altissimo valore - e non tutte comprate da me ovviamente - tanto che in un solo anno suppongo abbia messo in piedi una collezione tale che qualcuno non potrà mai sognare in una vita....
Sulla Maino in questione, in effetti è molto molto difficile trovare una bici degli anni 20 in simili eccellenti condizioni di conservazione, in pratica si è trattato solo di pulire e oliare per ottenere un gioiello che viaggia con un sibilo. Capitolo gomme, se non rammento male è stata la sola cosa che dovetti sostituire perchè quelle in dotazione erano praticamente distrutte ed erano prive di qualsiasi valore storico. Quelle delle foto sono marca Olmo da una partita anni 50, quindi non poi così moderne. Le gomme bianche non le monterò MAI in vita mia - fanno tanto fighetto e "giardino dei Finzi Contini" - queste misto para non sono malaccio anche perchè ben si coordinano con le manopole marrone brunito e la sella marrone scuro. L'ideale sarebbero le Pirelli Stella rosse, che secondo me rappresentano il top in assoluto, ma non sono così facili da reperire.
Per ultimo, visto che si porta la Maino ad esempio, vorrei porre una domanda: visto che Dei e Maino hanno i tubi del carro posteriore uniti e la sagoma dei parafanghi è quasi identica, chi dei due costruttori avrà copiato l'altro ???

Marco/paracorto

P.DeSade ha detto...

Allora: Ho potuto visionare e fotografare una collezione eccellente delle primissime Maino da corsa. Una di queste è datata fra il 1895 e il 1899, il carro posteriore non ha gli steli uniti, sono dritti, poi in prossimità del ponticello si inclinano entrambi verso l'interno andando a congiungersi sotto la sella. Ne ho viste altre che sono databili dai primi 900 fino al 1905 e hanno la medesima impostazione del carro. Infine ce n'era una del 1906, che adottava il carro a forcellini uniti! quindi è ipotizzabile che sia da quell'anno che iniziano a uscire con tale caratteristica... che sappia io la Dei inizia a produrre le bici con i forcellini uniti a partire dal 1907/08... Però ho documentazioni che rivelano che marche come Peugeot, Taurea, Omega e Fiat già prima di queste date utilizzavano questa caratteristica sul carro!
Inoltre bisogna ricordare che lo stile del forcellino tra Dei e Maino è un pochino diverso... la Maino porta gli steli a congiungersi fino a sfiorarsi, mentre la Dei li mantiene a circa 2 cm.

Anonimo ha detto...

Oh, sia chiaro Paolo, io preferisco di gran lunga le Maino alle Dei, che in qualche modo trovo sempre troppo cariche ed eccessive.

paracorto

Anonimo ha detto...

Un ciao a tutti, sono alla ricerca di un Fanale della DANSI in ottone o comunque di colore oro.Ha un rilievo sulla parte alta, poco sotto il marchio
Sono a Milano.
Qualcuno può aiutarmi?
Giulio
giulio.cord1@hotmail.com

P.De Sade ha detto...

@Giulio,

non esistevano fanali e dinamo in ottone a vista.. ma erano tutti cromati... col tempo la cromatura è andata ed è rimasto solo l'ottone!