
Dei primissimi studi sul cambio di velocità si trova traccia già sul finire dell'ottocento, ma parliamo di sperimentazioni molto grossolane e meccanicamente complesse, solo la decade tra il 1920 e il 1930 è stata la decisiva apripista per ciò che si consolidò con Campagnolo negli anni 50.
Fino agli anni 30 il giroruota era ciò che i professionisti consideravano più efficace ed affidabile, i cambi erano ancora malvisti, considerati aggeggi delicati e da sfaticati. Conil successo del cambio Vittoria, negli anni 30 molte piccole ditte artigiane iniziarono a progettare piccole soluzioni alternative...
Uno di questi esempi è il cambio Fiochi, non sò bene quanto è nato, ma credo tra gli anni 30 e i 40.
Il Fiochi altro non era che un tendicatena che agiva su un rocchetto a 3 pignoni, per comandare la puleggia deragliatrice c'è una grossa manopola in duralluminio, ruotandola si azionava una serie di "scatti" che andavano a posizionare la puleggia all'altezza del pignone desiderato, contemporaneamente la catena seguiva la rotella dentata e veniva deragliata sul pignone desiderato.
Non sono certo dell'effettivo funzionamento di questo cambio, ma date le grandi dimensioni della manopola credo che la cambiata fosse azionata tramite il piede... spingendo col tallone sulle punte zigrinate della manopola si azionava il meccanismo a scatto. Non era necessaria la retropedalata per assecondare il deragliamento della catena, infatti la puleggia era già posizionata nella parte inferiore, come nei cambi moderni.