Per molti il nome S.I.O.F. dirà ben poco... un gruppo sportivo dilettantistico di provincia che per certi versi ha profondamente influenzato il ciclismo del dopo guerra, sfornando i maggiori talenti degli anni 50. Lo stabilimento SIOF, acronimo di Società Italiana Ossidi di Ferro, fù fondato dall’Ing. Piero Mazzoleni nel 1923 a Pozzolo Formigaro, e nei primi Anni Trenta corredò la propria fabbrica di un Dopolavoro.
Dalla Filodrammatica degli inizi l’attività, ben presto, si orientò verso il ciclismo, grande passione del Mazzoleni, tanto da portare alla fondazione di una vera e propria scuola di ciclismo a Novi Ligure sotto le cure di Biagio Cavanna, il Mago di Novi, già scopritore di Coppi e allenatore di Costante Girardengo e Learco Guerra.
I "suoi" ciclisti vestono la maglia biancoceleste del Gruppo Sportivo SIOF di Pozzolo Formigaro.
Nel primo gruppo si distinguono Luciano Parodi, Domenico Zuccotti e Secondo Barisone che dopo duri allenamenti ottengono i primi risultati: Parodi vince la Coppa Pernigotti a Tortona, il Criterium di Voghera e il Trofeo Bertolino a Torino; Barisone (futuro Aquillotto) vince nel 1942 ben 18 corse.
Ma è nel dopoguerra che le fila della Siof si arricchiscono di talenti che segnaranno l'epoca d'oro del ciclismo... più che una squadra, la Siof era uno squadrone, il Real Madrid del ciclismo dilettantistico... tra i nomi piu altisonanti che composero le fila della Siof citiamo, Franco Giacchero, Riccardo Filippi, Giovanni Meazzo, Luciano Parodi, Secondo Barisone oltre ai mitici Angeli di Coppi Sandrino Carrea e Ettore Milano, grazie agli allenamenti di Biagio Cavanna, tutti questi nomi diventarono da lì a poco professionisti nelle piu celebri squadre italiane.
Nonostante la squadra sia inquadrata come dilettantistica nella Milano-Sanremo del 1946 riuscì a far parte del gruppetto di fuggitivi da cui Fausto Coppi spiccò il volo per vincere la corsa con ben 15 minuti di distacco dal secondo classificato.
Nel 1947, il quartetto composto da Andrea Carrea, Franco Giacchero, Ettore Milano e Luciano Parodi vinse la gara a cronometro della Coppa Italia che valse alla squadra il titolo di Campione d‘Italia.
La scuola di ciclismo doveva il suo successo alle capacità e alla determinazione di Biagio Cavanna che aveva intuito che la continuità dell’allenamento e degli insegnamenti erano la chiave per formare veri campioni. Ma anche la partecipazione costante di celebrità del ciclismo nelle attività della squadra diedero una forte spinta emotiva ai giovani campioni, non era raro vedere i fratelli Coppi prendere parte agli allenamenti assieme ai ciclisti della Siof. Dal canto suo, l’Ing. Mazzoleni, dava lavoro agli atleti quando erano a riposo nei mesi invernali e offriva supporto e aiuto alle loro famiglie per creare armonia nel gruppo. E' lampante come successo della Siof si legò indissolubilmente con la gloria del duo Cavanna-Coppi, il lento declino del Campionissimo segnò il declino anche della Società sportiva pozzolese.
Gli ultimi trionfi nel 1955, con Ercole Boccalero di Pozzolo Formigaro, che vince la Coppa Caivano, la più antica corsa ciclistica del meridione, attiva dal 1910.
La squadra gareggia ancora per poco tra i dilettanti e si affilia all’Enal-Dace dedicandosi all’attività amatoriale fino alla fine degli Anni Sessanta.
Nel 24 gennaio 1964 muore l’Ing. Mazzoleni, mettendo fine ad una gloriosa epoca sportiva.
3 commenti:
Paolo, non funziona più il visualizzatore dei "commenti recenti"!
Scusa, come non detto! Cancella pure! :-)
credo che questi non siano articoli di sport ma poesie di vita vissuta.
mad max
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