lunedì 21 novembre 2011

Viva l'Italia Libera e Redenta !

Viva l'Italia Libera e Redenta... è l'acronimo di Wilier... Wilier Tristina il suo nome completo. Uno dei marchi storici italiani, famosa per la particolare ramatura con cui venivano rifiniti i suoi telai.
L'amico Max ci manda le foto del restauro della sua Wilier del 1947, ancora da ultimare con piccoli dettagli, ma che già da ora evidenzia una cura eccezionale per la qualità e per i dettagli.
A partire proprio dalla ramatura fatta eseguire da una ditta specializzata nel torinese. Il cambio è un Campagnolo due leve, il più in voga nel primo dopoguerra!

12 commenti:

Max ha detto...

Vai Max!!!!!!!
fantastica!!!!!
;)

Anonimo ha detto...

bella davvero il significato di wilier non lo sapevo grazie Paolo, W L'ITALIA !!!

Carlo Azzini

Anonimo ha detto...

Mi dispiace ma nonostante la bellezza intrinseca del ciclo, l'ottimo lavoro di restauro posto in essere, la qualità del particolare, boccio completamente la rifacitura del colore, non è il suo.
Forse sarò di parte perché sono amante e promotore del conservato, ma quando vedo lavori di restauro che tentano affannosamente (e senza riuscirci) di recuperare l'irrecuperabile mi convinco sempre di più delle mie tesi.
Tutto ciò che non è originale (colori compresi) è simulacro, nell'accezione (ahimè) più negativa del termine.


Nuanda - Milano

P.De Sade ha detto...

@Nuanda
Ho visto le foto della bici prima del restauro e ti assicuro che non c'era altra soluzione se non il restauro totale del telaio. Difatti questa bici è stata utilizzata per anni come bici da passeggio, montava parafanghi, copricatena e manubrio da passeggio, inoltre tutto il telaio era stato riverniciato di blu. Della ramatura originale non vi era più traccia. Io, la penso esattamente come te, sono un amante del conservato, purtroppo ci sono casi in cui non si può far altro che restaurare completamente (proprio in questi mesi sto lavorando su 2 bici che sono state riverniciate negli anni 80 e che purtroppo dovrò riverniciare con i colori originari).
Inoltre l'ultimo appunto sulla qualità del restauro: le Wilier più celebri erano ramate, non verniciate; la ramatura è un processo galvanico, come la cromatura o la nickelatura. Non c'entra nulla con la vernice dove giustamente è sempre difficile ricreare il giusto tono di colore.

Anonimo ha detto...

Caro Nuanda, ti assicuro che per il restauro di questa bicicletta non mi sono assolutamente "affannato". Semplicemente il telaio,sotto due strati di vernice blu non presentava più una ramatura uniforme per cui, come ha già spiegato Paolo, non si poteva lasciare così.
Mi sono quindi rivolto ad una ditta che esegue trattamenti di ramatura che come tu ben saprai sono trattamenti galvanici che si applicano oggi esattamente come 60 anni fa, così come la cromatura o la nichelatura. Non si tratta quindi di replicare un colore ma di applicare un sottilissimo strato di minerale. Ti assicuro quindi che questa Wilier ora è come 64 anni fa.
Peraltro non capisco come, sulla base di qualche fotografia e a meno che non ti siano passate per le mani almeno una decina di bici come questa tu possa affermare che "il colore non è il suo".
Sperando che tu mi legga
cordiali saluti


Massimo

Anonimo ha detto...

La tua bella bici, dal classico color arancione ramato (anche la ramatura ha un colore pur non essendo una vernice) ha una tonalità palesemente più chiara rispetto all'originale. 
Se la metti difianco a qualsiasi Wilier dal colore originale risulterà manifestamente più chiara. Desisti dalla speranza che col tempo inscurisca.

Tentare di riprodurre i colori (e le tonalità delle ramature) d'epoca è ardua impresa, mi sovvengono le decine di Bianchi "diversamente verdi" che ho visto in giro: pornografia.

La mia crociata purista potrà non piacere, ma qualcuno il lavoro sporco lo deve pur fare! (soprattutto se si postano foto su siti di alto livello come questo)

Un abbraccio a tutti

Nuanda

P.De Sade ha detto...

@Nuanda

conosco molto bene Max e ti assicuro che è un amante sostenitore del conservato tanto quanto me (e deduco te), però vorrei capire come avresti operato te nel caso avessi trovato la bici in quelle condizioni (ripeto zero ramatura originale e due mani di vernice blu a pennello)??

Sono completamente d'accordo con te riguardo ai colori allucinanti con cui spesso vengono restaurate certe bici (in primis le Bianchi verdi Mentadent), ma non mi sembra questo il caso... una ramatura è una ramatura... le Wilier erano ramate con una tono più scuro, ma se ti fai fare una ramatura industriale al giorno d'oggi verrà sempre con questi risultati. I casi sono due o si teneva la bici con le pennellate di blu oppure la ramava.

Anonimo ha detto...

Potremmo stare ore a disquisire sui toni del ramato ma non mi sembra questa la sede idonea.
Se il risultato del mio lavoro compare su questo Blog, peraltro da te giudicato di alto livello, evidentemente non è proprio così sgradevole.
E in ogni caso anche la pornografia ha i suoi estimatori.
Cordialmente

Massimo.

P.De Sade ha detto...

@Max,

invece mi pare una discussione costruttiva... il discorso imbastito da Nuanda è interessante e lo condivido perchè certe volte si vedono dei restauri dai colori agghiaccianti, e la discussione l'ho ritenuta interessante ed i concetti validi. Però non mi sembra questo il caso... nel tuo caso la bici era impossibile conservarla, inoltre bisogna scindere tra tono di colore e tono di processo galvanico. Sbagliare il tono di colore è sintomo di un approccio maldestro al restauro... far ramare un telaio ed ottenere un tono di ramatura un pò più chiaro è imputabile ai moderni processi di lavorazione di determinate aziende. Un tempo la resa estetica della nickelatura era diversa dalla nickelatura che si ottiene oggi industrialmente... non ci si può far niente.

Anonimo ha detto...

@massimo

Ti rinnovo i complimenti (come feci nel primo post) sull'ottimo lavoro di restauro e la qualità del particolare che testimoniano la cultura e il gusto che hai in questa materia.

Per quanto riguarda la ramatura diciamo che puoi essere assolto "per non aver commesso il fatto" dato che l'hai fatta eseguire da terzi.

Informa il ramatore che quando rama Wilier rischia un'incrimazione per "falso storico".

Un abbraccio

Nuanda

D.stroy ha detto...

Semplicemente, andava "cromovelata", cioè cromata poi verniciata con una vernice semitrasparente sopra.
La semplice ramatura, che è una fase di preparazione della cromatura, purtroppo non restituisce l'arancione brillante della verniciatura originale.

P.De Sade ha detto...

@D.Stroy,

hai ragione la vernice trasparente scurisce la ramatura!

Ottimo consiglio!