L'amico Lele, grande collezionista di bici da corsa oltre che agguerrito cicloeroico, oggi ci mostra uno dei suoi primi restauri, forse quello a lui più caro, ovvero la Maino di suo papà !
Una Maino Superlusso dei primi anni 50, restaurata totalmente in ogni sua parte e che oggi accompagna Lele in ogni sua passeggiata.
La bici, salvo la sella Brooks e un carter generico (ma simile all'originale), è completa in ogni sua parte, notare la precisione del restauro e della verniciatura, anche la congiuzione del manubrio è stata verniciata come era in origine ed ora torna ad incorniciare il bel fregio smaltato.
Tutte le filettature sono state eseguite a mano e le decal sono a copale.
La bici è decisamente nota, si tratta del modello di punta a freni interni del marchio alessandrino, ma analizziamo nuovamente i dettagli che caratterizzano le Superlusso del dopo guerra, ovvero gli archetti dei freni recanti la scritta Maino sui lati ed il forcellino sportivo al posto del più classico con tendicatena.
Vezzo finale, pompa marcata Maino e fanale anteriore dipinti nella stessa tinta del telaio!
Una Maino Superlusso dei primi anni 50, restaurata totalmente in ogni sua parte e che oggi accompagna Lele in ogni sua passeggiata.
La bici, salvo la sella Brooks e un carter generico (ma simile all'originale), è completa in ogni sua parte, notare la precisione del restauro e della verniciatura, anche la congiuzione del manubrio è stata verniciata come era in origine ed ora torna ad incorniciare il bel fregio smaltato.
Tutte le filettature sono state eseguite a mano e le decal sono a copale.
La bici è decisamente nota, si tratta del modello di punta a freni interni del marchio alessandrino, ma analizziamo nuovamente i dettagli che caratterizzano le Superlusso del dopo guerra, ovvero gli archetti dei freni recanti la scritta Maino sui lati ed il forcellino sportivo al posto del più classico con tendicatena.
Vezzo finale, pompa marcata Maino e fanale anteriore dipinti nella stessa tinta del telaio!
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