Ho conosciuto ben poche persone che ricordino nel dettaglio e con tanta precisione l'evoluzione delle componentistica delle bici da corsa degli anni 50. A dimostrazione dell'amore e della passione di Giorgio per la "sua" epoca ciclistica rimane una meravigliosa testimonianza, la sua ultima e definitiva bicicletta, una Cicli Mosè del 1951 che Giorgio fino ad oggi ha conservato con cura maniacale, un piccolo santuario di ricordi dove perfino il nastro manubrio ed i tubolari sono gli originali e sembrano esser stati adoperati fino al mese scorso, accanto a questa meravigliosa bicicletta trova spazio una vecchia cassetta di legno in cui riposano ancora tutti i ricambi adatti a riparare la bici: mozzi, pipe, deragliatori, catene, guarniture che dopo oltre 50 anni sono ancora in perfette condizioni pronti ad essere d'aiuto in nuove avventure ciclistiche.
Giorgio classe 1936, di Milano iniziò a correre a cavallo tra gli anni 40 ed i 50, con una Legnano Roma dotata di Parigi-Roubaix, ma non appena Campagnolo lanciò la novità Gran Sport si fiondò dal Galmozzi in via Mechiorre Gioia 64 per farsi saldare il magico occhiello sul forcellino per reggere quella luccicante novità a doppia puleggia... l'ossessione per la bici ed il progresso tecnologico portava Giorgio a completare sistematicamente la propria bicicletta con tutte le ultime novità che facevano capolino dalla vetrina del Mosè in via Petrella 4.
Era il 1951 quando entrò ancora in quella rinomata bottega milanese per farsi realizzare la sua prima (e ultima) bici su misura. Il telaio fù fatto realizzare da Galmozzi e opportunamente marcato con il loghi ed i colori della Cicli Mosè, telaio bianco con sterzo verdone. Da quel giorno oltre 50.000 chilometri tra corse, allenamenti e cicloturismo attesero il giovane Giorgio che a testimonianza ci manda questi bellissimi scatti d'epoca che lo ritraggono in sella alla sua Mosè!
Giorgio classe 1936, di Milano iniziò a correre a cavallo tra gli anni 40 ed i 50, con una Legnano Roma dotata di Parigi-Roubaix, ma non appena Campagnolo lanciò la novità Gran Sport si fiondò dal Galmozzi in via Mechiorre Gioia 64 per farsi saldare il magico occhiello sul forcellino per reggere quella luccicante novità a doppia puleggia... l'ossessione per la bici ed il progresso tecnologico portava Giorgio a completare sistematicamente la propria bicicletta con tutte le ultime novità che facevano capolino dalla vetrina del Mosè in via Petrella 4.
Era il 1951 quando entrò ancora in quella rinomata bottega milanese per farsi realizzare la sua prima (e ultima) bici su misura. Il telaio fù fatto realizzare da Galmozzi e opportunamente marcato con il loghi ed i colori della Cicli Mosè, telaio bianco con sterzo verdone. Da quel giorno oltre 50.000 chilometri tra corse, allenamenti e cicloturismo attesero il giovane Giorgio che a testimonianza ci manda questi bellissimi scatti d'epoca che lo ritraggono in sella alla sua Mosè!
1 commento:
impagabili pagine di storie di uomini meravigliosi....
mad max
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