giovedì 3 giugno 2010

Bianchi1954 di Fausto Coppi

Con questi scatti sono certo di fare più che altro un regalo all'amico Gianfranco Trevisan, da due mesi ormai in ansia per le sorti della sua preziosa ed amata Bianchi del 1954 appartenuta a Fausto Coppi, attualmente esposta presso il Museo dei Campionissimi.
In questo esemplare sono presenti molti dei trucchetti e delle modifiche volute o pensate dallo stesso Coppi e dal suo meccanico Pinella De grandi. Nella foto quà in alto si può notare come il manubrio sia stato reso ergonomico nel punto della presa con un inserto in gomma, nelle foto di repertorio si nota che Coppi non imbottiva la nastratura del suo manubrio, quindi è plausibile che questa imbottitura sia stata messa per agevolare la pedalata di Fausto a seguito di uno dei suoi tanti infortuni... Nel tubo della forcella Fausto era solito inserire un manico di scopa per irrigidire l'avantreno, smorzare le vibrazioni e al contempo evitare accumoli di acqua e sporco all'interno del tubo stesso. Altra caratteristica tipica delle biciclette di Fausto era la notevole altezza del telaio, 61,5 c-f, la pipa manubrio invece è lunga 12cm.
La guarnitura composta dalla doppia corona TA in duralluminio di produzione francese, mentre le pedivelle sono le classiche Bianchi in acciaio, bellissimi i pedali sempre in duralluminio marca FOM, altra costante delle bici usate da Fausto.
I freni sono Universal mod.51 brevetto n°453949, anche in questo caso si può notare la differenza rispetto al modello di serie, infatti il meccanico Pinella usava modificarli applicado un ferma guaina registrabile.
Nella foto che ritrare il mozzo posteriore si può notare che il tipo di Campagnolo impiegato e del vecchio tipo, con flangie piatte... i mozzi Campagnolo in uso nel 54 erano con flangie bombate, l'uso di un mozzo vecchio tipo ha obbligato il meccanico a dotare l'asse centrale di diversi distanziatori per adattarlo alle battute del telaio.



 

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Personalmente sono molto attratto dal portabiciclette... lo vidi per la prima volta sul sito di Spernicelli e darei un sopraciglio per averne una coppia !

paracorto

Stefano 89 ha detto...

Marco, Spernicelli mi ha spiegato che c'è un tizio ch li fa rifare identici agli originali! Anche i loro se non erro sono rifatti...! Molto molto belli, davvero!

Anonimo ha detto...

CHE dire stupenda bici da sogno pensando a chi ha spinto sui pedali,per i portabici assieme ad un signore di lodi ne abbiamo rifatti una quindicina sono belli ma è roba rifatta ,semplice lui ha la dima in legno si va in fonderia allumunio costo di 2 spalle 70 resto si puo fare da sè avendo atrezzatura.

Anonimo ha detto...

simply stopping by to say hey