lunedì 7 giugno 2010

Reparto Corse Bianchi 1964 di Venturelli

Molti appassionati, soprattutto alle prime armi, ambiscono alla bici antica, l'equazione è semplice: bici d'epoca = bici precedente agli anni 60...  per cui a sentire 1964 arricciano il naso: "...sì è d'epoca, ma dopo gli anni 50 le bici non sono più quelle di una volta... troppo moderne" 
Sono convinto che in certi casi, alcune bici cosidette vintage regalano emozioni pari a bici ben piu vecchie ed è il caso di questa Bianchi del 1964 appartenuta al professionista Romeo Venturelli, nato a Sassostorno di Lama Mocogno, vicino Modena, il 9 dicembre 1938.
A mio avviso è una bici spettacolare, una bici che per caratteristiche sembra l'anello di congiunzione tra le bici da corsa moderne e le eleganti biciclette degli anni 50. Infatti il telaio è sostanzialmente il medesimo di quello utilizzato in Bianchi per tutti gli anni 50 a partire dalla Tour de France del 1953, ovviamente questo essendo un prodotto dal Reparto Corse risulta differente su certi aspetti, intervenendo sulla riduzione del peso delle tubazioni e si lavoradno sull'alleggerimento ulteriore delle congiunzioni, ma nella sostanza non presenta grandi novità estetiche o tecniche, solo l'oliatore a lancetta per lubrificare il piantone di sterzo risulta inedito. 
Molto più sostanziose invece sono le novità che riguardano le componenti: il cambio è Campagnolo Record , uscito appena l'anno prima, nel 1963, la guarnitura sempre Record ha il girobulloni 151, i freni invece sono del tipo a tiraggio centrale Universal mod. 61.
La pipa manubrio da 12 cm è una 3T Gran Prix.
Una bici interessantissima, che mostra il pieno dell'evoluzione tecnica che stava trasformando la bicicletta a mezzo moderno e tecnologico, si è partiti nel 1958 grazie alle innovazioni del Gruppo Record Campagnolo e si è giunti a piena maturazione negli anni 70.
Romeo Venturelli fu considerato dallo stesso Fausto Coppi, il suo erede naturale... Al giovane Meo stavano addosso in molti, da dilettante infatti, aveva dimostrato una notevole facilità di pedalata su ogni percorso e fondo.
Lusingato dai complimenti del Campionissimo, sul finire del 1959 accettò l'offerta della San Pellegrino, (che correva con biciclette Bartali), per correre dalla stagione 1960, convinto dall'opportunità di gareggiare sotto la guida di due veterani Fausto Coppi e Gino Bartali, rispettivamente capitano e diesse della squadra lombarda.
Fausto lo scelse perchè aveva la stoffa del passista ed lo convinse che rispettando le sue rigide regole da ciclista sarebbe diventato un fenomeno delle salite lunghe. Romeo fu ospite diverse volte a Novi Ligure a casa Coppi per intensi allenamenti, a sua volta il quarantenne Campionissimo si recava al paese di Venturelli per seguirlo in alcune corse locali.
Purtroppo l'idillio tra il rampante Venturelli e campione in declino non si concretizzò mai, Romeo esordì due mesi dopo la morte di Coppi nella crono di 37km Parigi-Nizza, dove Venturelli dimostrò tutto il suo carattere battendo Anquetil (l'altro erede mai compiuto di Fausto) e Rivière. In diverse competizioni, affincato anche da altri eccellenti interpreti come Ronchini, si impose in memorabili vittorie, purtroppo Venturelli non rispettò mai completamente le ferree regole del buon ciclista impostegli da Coppi all'esordio della sua carriera.
Nonostante lo stupore dei vari direttori sportivi della squadre in cui militò, per via della sua prodigiosa pedalata fluida e progressiva, terminò la sua carriera nel 1971 con solamente 6 vittorie da professionista in bacheca, l'ultima al Giro del Piemonte del 1965. Coppi era Campionissimo anche per questo: la sua dedizione alla bici, al ciclismo, alle diete, alla salute e all'allenamento furono indispensabili durante la sua carriera... la mancanza di sacrificio da parte di molte stelle promesse le fecero bruciare troppo in fretta.

4 commenti:

andox ha detto...

bell'assai questa macchina !

Paolo Amadori ha detto...

Complimenti. Bellissimo articolo.
Bravo.

rox ha detto...

salve ho anche io quella bici però messa in condizioni perfette

sapreste dirmi quanto vale più o meno???

attendo risp

P.De Sade ha detto...

Non si fanno valutazioni economiche.
Ti posso dire solo che questo modello di Bianchi è facilmente confondibile con modelli di epoche più recenti. Se mi invii le foto via mail posso dirti di più.