E pensare che gran parte delle invenzioni ciclistichi di oggi erano già state sperimentare 100 anni fà... il ciclismo era uno sport tutto nuovo e la bicicletta appena nata, un oggetto tutto da inventare. Negli anni 70 ci fù il boom della bici da corsa, la bici stava diventando moderna, la tecnologia e i materiali erano finalmente alla portata di tutti gli innovatori.
Tale Ugo Ermellin, lombardo, di cui non ho alcuna notizia in merito si studiò questa strana trasmissione...
Partendo da una normale bicicletta modifata solo nel carro posteriore, pare che costruì questa articolata trasmissione per aumentare la potenza della pedalata con minor sforzo e meno attrito.
Il meccanismo per quanto complesso è abbastanza semplice, il moto viene trasferito tramite una catena corta dalla guarnitura fino ad un pignone posto alla metà del carro, il pignone è accoppiato ad un altro, ma in questo caso a due velocità, il quale a sua volta trasferisce il moto al pacco pignoni montato sulla ruota...
per consentire il cambio di moltiplica è stato costruito un lungo deragliatore che sposta la catena su uno dei due pignoni centrali.
Non ci capisco un tubo di ingegneria... ma credo che nella pratica funziona così... non voglio pensare che questo Ermellin fù solo un folle lombardo.
4 commenti:
Mmmh... interessante!
Non vorrei sbagliarmi ma credo di aver già visto qualcosa di simile su un ben più moderno tandem.
Appena recupero le foto confronto ed eventualmente le invio.
Si.. In effetti il meccanismo non è poi tanto dissimile dalla trasmissione dei tandem... Ad ogni modo sò talmente poco di questo "meccanismo" che ogni informazione perviene e' sicuramente gradita!
Più che limitare gli attriti, penso che il genio di questo artigiano abbia cercato di migliorare quello che a tutt'oggi è ancora il tallone di achille delle bici, il deragliatore anteriore che in quanto a funzionalità ,quando è sotto sforzo,non è certo alla pari con il cambio posteriore.....riflettete sul fatto che ancor oggi venga chiamato deragliatore e non cambio!!!
Franck 507
Ciao Franck !
molto probabile la tua ipotesi, in effetti è una soluzione alquanto ingengnosa se lo scopo è quello che suggerisci...
...purtroppo il collezionista di queste bici è mancato anni fa e purtroppo tutto ciò che ho scoperto delle sue biciclette deriva da ciò che ha assimilato e raccolto il figlio, il quale però non è un esperto in materia.
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