lunedì 30 novembre 2009

Olmo N°108

Quando la primavera scorsa era ormai agli sgoccioli, ci si trovammo nella piazza centrale del paese e consegnai a Carlo e alle sue amorevoli mani questa bella Olmo, trovata qualche settimana prima, conservata in maniera confortante per un buon conservativo... Si tratta di una bicicletta della metà degli anni 50, il cui numero di serie stranamente è 108... molto basso considerata la grande produzione industriale di una marca come la Olmo, fondata dal'ex ciclista Gepin Olmo a Celle Ligure nel 1939. Nel 1955, in effetti, pare che la Olmo abbia subito grandi cambiamenti industriali, espandendo la propria produzione anche verso altri settori, e quindi espandendo pure i propri stabilimenti... e se magari in tale occasione di rinnovamento la Olmo avesse azzerato le proprie numerazioni? Si spiegherebbe una numerazione così bassa... e quindi si potrebbe ipotizzare che questa fù una delle primissime bici uscite dai nuovi stabilimenti! 
Ora voglio lasciare spazio a Carlo consentendo a lui stesso, di raccontarci i passaggi e le emozioni di questo restauro conservativo:

"La bicicletta è stata completamente smontata, pulita in ogni sua parte, lucidata, ingrassata, lubrificata e rimontata. Fatta un po' a casa durante i week end e nelle pause lavorative, ma l'ho finita. Oltre che ad usare tutti gli accessori di pulizia che ben conosciamo, ho usato un macchinario presente nella mia ditta, una lavatrice ad ultrasuoni, che pulisce a fondo i metalli (tranne alluminio e ottone che li divora). Quindi, individuati i materiali idonei all'operazione, tutte le vitine, le parti dello sterzo,le pedivelle, la guarnitura, le aste e le parti della freneria, tutto dentro e via: 40 minuti a 77°C ed è stato veramente uno spettacolo vedere la maggior parte dei pezzi uscire puliti a fondo.
Il montaggio ora è completo, necessita ancora di una leggera regolazione ai freni, ma il più è fatto e le difficoltà sono state superate. La bici si era presentata quasi totalmente originale, tutta marchiata OLMO, il patacchino sul manubrio, le leve dei freni, la calotta dello sterzo, le pedivelle, l'interno della guarnitura, i mozzi, il fregio del canotto di sterzo, il collarino stringisella... tutti marchiati Olmo. La sella è la sua originale (marca Girardi), è stata ben ingrassata e spazzolata con forza fino a farla splendere. Il coperchio del carter era molto arrugginito quindi ho pensato di sverniciarlo, portarlo a ferro e lasciarlo così lucidandolo solo con la miracolosa pasta "Cromar".
Le manopole sono originali e sono in osso. Gli accessori che aveva li ho tolti e pur avendoli puliti ho deciso di sostituirli con una coppia fanale/dinamo conservati FAOS, al posteriore, ho aggiunto un fanale a graffetta Sebac Astor II, anche questo molto ben conservato. Ho sostituito i gommini dei pedali che erano rotti, con due Nos della Way Assauto, montati sul telaio originale Olmo.
Questa è veramente una bella ed interessante bicicletta che il caro Paolo, lungimirante ed esperto, ha voluto salvare dalle fauci di qualche discarica dove sarebbe stata perduta per sempre. Spero, caro Paolo, di aver fatto un buon lavoro e di averla resa come te l'aspettavi. Vorrei aggiungerci le Decal che mancano, e qui forse Stefano (stefano89) può darci una mano..."
 



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