mercoledì 1 luglio 2009

Nice

A volte sembra destino, ci sono i periodi in cui ricevo solo foto di Dei, altre volte capitano solo Bianchi... inaspettatamente il restauro della mia Frejus ha scatenato un interessamento verso questo marchio torinese e da giorni mi ritrovo con molto materiale da pubblicare. Daniele mi presenta la sua Frejus anni 50 appena ultimata... una libera interpretazione del parafango bianco ed ecco che il risultato finale è entusiasmante !
 Un restauro ben eseguito, quasi professionale, particolari estetici di gran effetto e personalità, partendo dal già citato parafango posteriore verniciato di bianco... forse un pò anacronistico, penserete voi, ma a mio avviso è un tocco personale che ne esalta la linea, caratterizzando una bicicletta altrimenti comune.
Si tratta, infatti, di una bicicletta prodotta quando il boom economico inizia a farsi sentire e la produzione di massa iniziava a limitare la fantasia e l'ingegno velocipedistico... però questa bellissima scelta cromatica, in abbinamento alle gomme bianche ne esalta le linee. Pura gioia estetica!


12 commenti:

Claudio ha detto...

Ottimo contrasto, bell l'idea del parafango posteriore con la riga nera in mezzo e il profilo a "V" della verniciatura, anche se forse una Brooks nera era più azzeccata...che guastafeste che sono..hihihi

Stefano 89 ha detto...

WOW!! Bellissima davvero!!

Per quanto riguarda la fascetta al centro del parafango, penso sia cromata, non nera... è il riflesso che la fa sembrare tale!
E poi sono dell'idea che sulle bici nere stia meglio la Brooks marrone che non quella nera, che non fa neanche un po' di contrasto...

Anonimo ha detto...

Ciao Paolo, grazie delle belle parole!
Comunque ti posso assicurare, esteticamente mi sono limitato solo nel preservare il possibile.
Il mio lavoro è stato quello di rendere prima più efficiente, poi più bella la mia bicicletta, e dopo accurate riflessioni ogni particolare è stato scelto con cura.
In particolare i parafanghi, che in origine non erano ad alette nè di quel colore, sono stati una scelta puramente estetica; ma i suoi non li avevo, e allora ho scelto cosa mi garbava di più.
Daniele

Max ha detto...

Allora non sono l'unico di Santena in questi blog!!

Anonimo ha detto...

Ma dai!
non penso ci conosciamo, io sto in via milite ignoto e tu?
purtroppo con sto tempo non posso farmi un giro con la bici, sennò ci beccavamo e facevamo quattro chiacchere!
oltre alle 125 hai anche delle bici?
Daniele

Max ha detto...

io sono a Taggia, di fronte all'areaKani! Se vuoi vieni a trovarmi che ci facciamo due chiacchiere. Ma vieni con questa, mi raccomando, che magari imparo qualcosa! ;)

Anonimo ha detto...

Bellissima la bici e accuratissimo il restauro, ma non è che forse il parafango posteriore bianco è un po' "fuori tempo" nel 1950 ? Resta comunque spettacolare.

Domenico

Anonimo ha detto...

Grazie dei complimenti.
Si, hai ragione sul parafango, ma ormai avevo la gemma in bianco e metterla sul parafango scuro non mi faceva impazzire.
Comunque il mio restauro non voleva essere particolarmente esatto cronologicamente, volevo solo non sembrasse uno di quei miscugli di vecchio e nuovo che escono dai ciclisti di solito.
Daniele

Anonimo ha detto...

Ah e poi, essendo la bici senza fari, mi pareva calzasse a pennello il discorso del parafango bianco.
Daniele

P.DeSade ha detto...

L'ho scritto anche io nel post che il parafango bianco non è molto azzeccato cronostoricamente... però è talmente ben fatto e personale che ci si passa sopra alla grande.

Daniele, il parafango bianco non era collegato all'assenza dei fari...
era una accortezza in più da adottare nel periodo bellico del '40.

Stefano 89 ha detto...

Beh... in teoria può anche andare nei primi anni '50, serviva per farsi notare dalle auto o dagli altri mezzi, e non solo nel periodo bellico...

P.DeSade ha detto...

Beh si in teoria sì... se fai caso la Raleigh le produce anche oggi col parafango bianco...
Però un purista lo applica solo nel periodo giusto... cmq son tutte parole inutili, il bello di questa bici stà in ben altro ! ;-)