giovedì 31 ottobre 2013

Morchio - Novi Ligure

Tempo fa pubblicai un articolo riguardante le prime biciclette utilizzate dal giovane Fausto Coppi, per chi non lo ricorda queto è il LINK
In quell'articolo parlavo anche dei Morchio, erano due fratelli, Domenico detto Gùlu e Guglielmo detto Mému. 
Rilevarono il negozio che i Santamaria (futuri fabbricanti delle biciclette Bartali) avevano in Via Ovada 11 a Novi Ligure prima di spostarsi in Via Raggio per aprire la fabbrica dove produrre biciclette.
   Guglielmo era un valido saldatore e si adoperava nel realizzare telai di vario genere, mentre Domenico era un provetto meccanico, uno di quelli di un tempo, capace in pochi minuti di allestire una bici da competizione o all'occorrenza riparare con pochi spicci un robusto triciclo da lavoro.
Dei fratelli Morchio sapevo poco o nulla, se non qualche racconto di paese e qualche foto sbiadita... ma l'altro giorno rovistando fra vecchi scatoloni impolverati presi da un vecchio ciclista sono spuntate fuori queste bellissime decalcomanie!


martedì 29 ottobre 2013

Umberto Dei Superleggera S 1938

Da Marcello di Milano ricevo le foto della bici appartenuta al nonno e rimasta per oltre 40 anni in un vecchio fienile, si tratta di una splendida Dei Superleggera S, come recita ancora intonsa la decal sullo sterzo,  e marcata SL38 (quindi 1938) sulla calotta del movimento centrale.
Marcello ha curato il restauro conservativo personalmente, mantenendo tutto originale ed eseguendo un ottimo lavoro di conservazione.
Molto interessante è il forcellino posteriore praticamente da corsa, su cui è montato un cambio Simplex Champion du Monde con apposito supporto regolabile. Ovviamente vista la connotazione sportiva, largo impiego di materiali leggeri come l'alluminio per i cerchi.




Scritte #4

Sergio ci invia una bellissima fotografia di scritta murale W Guerra scattata la scorsa estate in Abruzzo, a Rocca San Giovanni, un paesino in provincia di Chieti, e piu precisamente in Corso Garibaldi.
Grazie mille a Sergio per il contributo a questa bellissima raccolta!

venerdì 25 ottobre 2013

giovedì 24 ottobre 2013

Messori corsa fine anni 40

Stefano ci invia le foto del restauro della bicicletta appartenuta a suo padre, con cui ci correva nel dopoguerra, si tratta di una bici costruita da suo zio, Lino Messori, alla fine degli anni 40 con il suo marchio L'Artigiana Cicli di Modena (rimasto in attività fino agli anni 80).
Il telaio è di ottima fattura, rifinito nei particolari e realizzato in prestigiosi tubi Libellula.
Tutti i pezzi sono originali e sono stati restaurati a puntino, l'unica parte sostituita è la sella.
Questa la scheda tecnica:
Cambio: Campagnolo Corsa a due stecche
Guarnitura: Simplex - Magistroni 48 denti
Movimento centrale: Magistroni
Mozzi: FB Campagnolo
Ruote: Nisi Toro (scritta interna 1948)
Sella: Brooks B17
Freni: Universal 361666
Leve freni: Universal 361666
Pedali: Sheffield - Cornez
Manubrio e piega: Cinelli acciaio









mercoledì 23 ottobre 2013

Guerciotti anni 60

Da Italo le foto della sua Guerciotti anni 60 conservata. Una delle prime bici prodotte dalla marca milanese che al tempo era poco piu che un negozio con annessa officina, difatti è molto probabile che il telaio sia stato fatto da terzisti.
Il telaio è stato datato 1966 dagli stessi Guerciotti, ma io sono dell'idea che si poco più vecchio.
Ad ogni modo, datazione a parte, rimane una bella testimonianza delle origini di un grande marchio italiano.








Il fisico carenato

Sfogliando libri e articoli su Fausto Coppi, spesso si legge del suo fisico "carenato", come un uccello, come un Airone... ma che è 'sto fisico carenato?! 
La foto che ci manda l'amico Lele mostra una bella immagine di un Fausto Coppi inedito spettatore di Gino Bartali... un Coppi a torso nudo che mette in risalto la famosa cassa toracica carenata come un uccello, uno dei tanti miracoli fisici che hanno condotto Fausto alle sue grandi vittorie.

giovedì 17 ottobre 2013

Bianchi Sabauda 1940 conservata

Da Maurizio lo stupendo conservato di questa Bianchi Sabauda del 1940, ovvero la Scettro con ruote da 26". La bicicletta è tutta originale, presenta tutte la parti marcate Bianchi nel riquadro, come è tipico dei primi anni 40, sono ben visibili tutte le decal originali e anche la sella è l'originale Aquila marcata Bianchi in lastra di cuoio. Completa il tutto un bel gruppo luce Bosch dell'epoca.
















giovedì 10 ottobre 2013

Scritte #3

L'amico Paolo Borelli dell'Unione Velocipedistica Parmense accoglie volentieri l'appello e mi invia una scritta W Merckx dipinta su una baracca in legno lungo la discesa della Forcella Cibiana in Trentino. La foto è stata scattata nel 1999, chissà se la scritta è ancora presente?
Con l'occasione Paolo mi invia una fotografia scattata da lui stesso il primo giugno del 1969 in piazza Garibaldi a Parma, ritrae Felice Gimondi in maglia tricolore durante la partenza della ormai famigerata tappa Parma-Savona, al termine della quale Eddy Merckx, in maglia rosa, fu squalificato e cacciato dal Giro. Che Gimondi, rimasto senza rivali vinse agevolmente!  
P.S. per i più pignoli, la data AUG 69 (agosto 1969)  visibile sul bordo dx della fotografia di Gimondi è riferita alla data di sviluppo del rullino.

mercoledì 9 ottobre 2013

Scritte #2

Vito ci manda la foto di una scritta in omaggio a Gino Bartali scattata a Firenze alla fine della salita Fiesole, non sappiamo se sia effettivamente originale dell'epoca, ma è sicuramente una testimonianza di affetto e passione eroica!

martedì 8 ottobre 2013

Scritte #1

Velocissimo l'amico Paolo Tullini che raccoglie immediatamente l'invito e mi invia la foto della scritta
W Coppi sul muro di un fabbricato alle porte di Cento (FE) sulla strada che porta a San Giovanni in Persiceto.

W il Campionissimo

Da un reporter d'eccezione (la mia fidanzata!) mi arriva la foto di questa bellissima memoria storica impressa sul muro di un cascinale nei pressi di San Sebastiano Curone (AL).
L'Italia del Giro d'Italia e del dualismo Coppi-Bartali del dopoguerra ha impresso la propria passione sui muri di centinaia di case e cascine, una testimonianza storica e popolare bellissima che è sicuramente destinata a scomparire tra demolizioni e ritinteggiature, si contano sulle dita di una mano queste perle di ciclismo eroico, impossibile salvaguardarle, dunque fotografiamole... tramandiamo questa arte popolare per il futuro! Se volete contribuire inviandomi fotografie di scritte e murales del periodo eroico del ciclismo sarò lieto di pubblicarle! Mi raccomando segnalatemi anche la zona dove è stata scattata la fotografia!