Datare le bici d'epoca non è mai semplice, col tempo e l'esperienza l'occhio del collezionista si affina e sarà possibile datare con buona approsimazione una bicicletta solo vedendone le caratteristiche tecniche e costruttive o addirittura analizzando le metodologie industriale con cui la bici è stata costruita.
Ovviamente l'enorme mole di nozioni e di variabili, non consente di elencare tramite una semplice guida tutte le caratterisiche delle bici nel corso degli anni, altrettanto impossibile sarà impartire al neofita tecniche per sviluppare un occhio esperto -come l'archeologo impiega anni di studio ed esperienza sul campo per poter decifrare un epoca solamente analizzando la superfice dei manufatti- anche il collezionista-restauratore di bici d'epoca necessiterà di pazienza e molta ricerca diretta per capire le differenze tra le bici prodotte nel corso degli anni.
Ad ogni modo per agevolare il compito del neofita è possibile individuare l'epoca da alcuni dettagli presenti sulla bici, in questo caso dai numeri che corrsipondono all'anno di fabbricazione che veniva impresso su determinati componenti.
Prima di fare ciò è bene avere una piccola introduzione storica sulla presenza di tali sigle.
Fino alla metà degli anni 50, la bicicletta era il mezzo di trasporto principale di gran parte degli italiani, era un bene di lusso che pochi si potevano permettere senza dover privarsi di varie mensilità del proprio stipendio, per molti lavoratori era una vera e propria necessità per provvedere al proprio sostentamento ed autonomia. Questa forte necessità di possedere una bicicletta sfociava in una enorme richiesta produttiva, il precario potere economico degli italiani avrebbe generato ondate di interventi di riparazione in garanzia potenzialmente fraudolente, oltre al ben più grave mercato nero di bici rubate e conseguente ricettazione.
Fù così che presto le grandi case velocipedistiche corsero ai ripari con introducendo i numeri di serie e i codici da imprimere sulle componenti così da certificare il proprio prodotto tutelandosi da truffaldine richieste di garanzia e di riflesso fornendo alla clientela uno strumento contro il furto del mezzo, a tal proposito consiglio la visione del film di De Sica "Ladri di biciclette" che descrive molto bene il contesto sociale dell'Italia del tempo e dell'importanza che la bici aveva per la società, in un passaggio in particolare si vede il protagonista denunciare il furto della propria bici citando il numero di matricola.
Con il boom economico la bici da passeggio viene piano piano declassata a scapito di mezzi ben più moderni quali la motocicletta o l'auto, di conseguenza crolla anche il mercato delle bici rubate, così la necessità di una forte tutela da parte dei produttori viene a mancare e a partire dai primi anni 60 gran parte delle bici da passeggio (la bici da corsa rimane l'unico velocipede di lusso) non vengono più marcate con l'anno di fabbricazione e spesso nemmeno con il numero di serie.
Come descritto all'inizio la consuetudine di marcare l'anno di fabbricazione era una tutela che si ponevano solo le grandi case e non sempre nel corso degli anni venne fatto con regolarità e costanza, per cui questo metodo è valido solo per alcuni marchi e non sempre lo si trova su tutti gli esemplari.
In genere la marca che più di tutte ha marcato le proprie bici è la Bianchi (e le sue sottomarche es: Touring)
la quale con assoluta costanza nel corso degli anni ha marcato i propri prodotti in vari punti, i più comuni sono: dietro alle pedivelle, sulle ghiere e sul perno del movimento centrale, sulle ghiere della serie sterzo e sotto il manubrio dove si attacca la pipa.
Analizzando una Bianchi sarà possibile trovare l'anno riportato in due cifre, ad esempio per 1935 si avrà la sigla 35.
Le altre marche importanti, fra cui Umberto Dei, Legnano, Ganna, Maino, ecc... marcavano l'anno principalmente sulle ghiere del movimento centrale e dietro alle pedivelle.
Ovviamente può capitare che si trovi l'anno inciso anche su componenti di bici di marche locali o di blasone minore, basta considerare però che spesso su alcuni componenti (come ad esempio le calotte o il perno del movimento centrale) venivano stampati numeri che non corrispondono all'anno, ma a sigle di fabbricazione o più comunemente alle loro misure (i passi).
Inoltre bisogna considera le eventuali riparazioni che possono aver rimosso componenti originali marcate, con componenti marcati con anni successivi o addirittura non marcati, per questo è importante prendere visione di tutti i punti in cui le bici venivano marcate per avere una datazione precisa.
Le foto di questo articolo mostrano alcune punti in cui è presente l'anno inciso.