giovedì 25 febbraio 2010

Maino ! In Pista....

Metto le mani avanti.. di pista mastico poco... anche se è una delle branche del ciclismo eroico che più mi affascinano. Le immagini sbiadite delle paraboliche del Vigorelli sono sempre un emozione solo a guardarle.
Lorenzo ci presenta questa Maino... da parquet !
Gli indizi ci sono tutti: forcella dritta, forcellini aperti all'indietro, come sulle bici a bacchetta e la particolare rastrematura del carro posteriore... i tubi pendenti si uniscono, nel classico stile Maino e rasentano il battistrada più di quanto facciano in un telaio da corsa.
Per ora resta civilizzata con una sella turistica e fanale.
 Lascio la parola a Lorenzo che ci racconta brevemente da dove sbuca questo fantastico ritrovato:
"Come tu ben sai, la mia passione per le bici d'epoca naque rimettendo a nuovo la bici che era stata pedalata da mio nonno dal dopoguerra fino al giorno della sua scomparsa.. era una MAINO. Da allora (circa 20 anni fa, ormai) il marchio alessandrino rimane nel cuore.. il mio preferito senza dubbio...... la bici in questione, databile dal 1910 al 1920, proviene dalle Marche, Porto Sant'Elpidio per la precisione, era stata acquistata nel 1989 dall'amico e maestro di malattia comune Loredano Petronici (uno dei collezionisti toscani più forniti di merce rara). La bici è stata esposta al Museo di Bartali di Ponte a Ema, poi era tornata nella collezione di Loredano. La bici è poi definitivamente entrata in mio possesso non molto tempo fa, barattata con una Dei da corsa, ritirata a nuovo con l'aggiunta di piccoli orpelli.... Le emozioni che riescono a ancora a regalarci questi ferri vecchi non hanno bisogno di molte altre parole..."




martedì 23 febbraio 2010

Embri anni 40 - La Milano-Sanremo

Allora caro Livio, mio coetaneo Livio, debbo fare una pubblica dichiarazione d'insofferenza... Sono stufo di aprire la posta e vedere i tuoi nuovi ritrovati... l'invidia sale sempre più, una mail dopo l'altra...
Ed ora, insoddisfatto per lo strazio che mi procuri settimanalmente, mi pugnali al cuore, toccando il punto nel quale la mia passione brucia con più ardore: le bici da corsa!
Poi le bici da corsa, quelle spremute fino al midollo, quelle buggerate dall'usura e dallo sforzo, quelle lì le adoro!
Questa è una Embri da corsa fine anni 40, conservata, una bici artigianale di un vecchio bottegaio di Suzzara, vicino Mantova.
Monta il Campagnolo Cambio Corsa, un bel paio di inusuali freni San Giorgio Superlusso, guarnitura FB con pedivelle super alleggerite.... solo il manubrio-pipa-leve sono stati sostituiti nel tempo.
La conservazione non è ottimale, ma perlomeno la vernice è ancora ben visibile e quell'effetto vissuto le dona un'aspetto molto affascinante. Un fascino che ci porta direttamente a quelle scalate trionfali nelle polverose corse eroiche.
A proposito di corse, dal resoconto del vecchio proprietario, pare e dico pare, che questo esemplare abbia preso il via ad una edizione della Milano-Sanremo con in sella un Indipendente.
Meravigliosa !




lunedì 22 febbraio 2010

Olympia anni 60

Questa storia ce la racconta Antonio, è una storia di biciclette, ma anche di vita vissuta... uno spaccato di realtà sociale dei tempi passati.
Lasciamo la parola ad Antonio, il solo che può raccontare al meglio la storia della sua Olympia:

"Questa è la bicicletta di mio papà. La comprò nuova nei primi anni 60 a San severo in provincia di Foggia, in un concessionario Olmo dell'epoca. Mi ricordo come fosse ieri l'attesa snervante per quella bici che arrivò solo dopo 6 mesi dall'ordine, perchè veniva costruita a Pianosa (era l'isola dei carcerati ergastolani) dagli stessi detenuti. 
E infatti si nota una lavorazione artigianale. come ti ho anticipato sono un saldatore specializzato e ho verificato personalmente dove ci sono ancora le "bave" non limate di ferro e dove è passata la lima a mano. 
Mi diceva spesso mio Papà che gli costò tre volte e mezza di più di una normale Bianchi dell'epoca, questo perchè lui la voleva speciale ed accessoriata, un pò come facciamo al giorno d'oggi quando acquistiamo un'auto e la vogliamo quasi su misura a furia di optional e accessori. 
Questo fu motivo di un'accesa discussione in casa, sopratutto con mia mamma, che gli rimproverava la spesa esagerata. La comprò a cambiali e con l'aggiunta degli interessi, portò via il 20% dello stipendio di un anno di lavoro alla famiglia.
Gente con la testa dura questi montanari !
Ricordo, ed ero un bambinetto di 4 anni appena, che mio papà mi portava sulla canna della sua bicicletta, orgoglioso di farsela ammirare dai suoi amici, mi portava spesso alla chiesa dove dava messa Padre Pio... bei ricordi e quante caramelle ci guadagnavo! Perchè il Frate usava il metodo migliore per chi come me, piccolo ed irrequieto, non stava fermo e zitto ad ascoltar messa."
Ora, possiamo soffermarci all'infinito ad ammirare questa Olympia vestita d'argento, ma credo che la cosa più importante di questo articolo sia comprendere come fosse determinante per una famiglia sopportare la spesa per una bicicletta, soprattutto quando questa era di lusso...
Molte volte ci passano per le mani biciclette, più o meno belle, subito pensiamo a quanta strada ha percorso, quali luoghi ha solcato, qnato sudore ha cacciato il proprietario su per centinaia di salite, ma poche volte pensiamo a quanti sacrifici si sono fatti per comprare quei quattro tubi sulle ruote! Quante cambiali, quante litigate, quante notti in bianco hanno fatto i nostri nonni nel pensare di dover cambiare la bicicletta... questa è la storia, una storia che ha toccato tutti noi, nessuno escluso...

venerdì 19 febbraio 2010

Pierce 1910

Nel 1863, Mr George Pierce, si trasferisce da Friendsville a Buffalo inizia la produzione di rubinetteria, cavi metallici e gabbie per uccelli, fino al 1888 quando decide di convertire la produzione verso quello che pare essere il futuro della mobilità, la bicicletta!
Inizia con una linea di tricicli per giovinetti a scopo ludico. Poi anni dopo decide di fare il salto, e iniziano a produrre Safety Bike e infine bicicletti. E' l'inizio della George N. Pierce & Co. !
Fucina statunitense di veri capolavori a due ruote. E questo esemplare del 1910 ne è un esempio lampante. Ringrazio l'amico Gabriel per avermi segnalato questa bicicletta.
Si tratta di un modello di bicicletta acàtene o più semplicemente a cardano, un modello ibrido, pare infatti una versione da corsa, ma all'occorrenza il manubrio a bracci separati e regolabili può essere posizionato nella versione comoda da turismo!
Le caratteristiche peculiari non si limitano a questo, la forcella presenta quello che pare un blando sistema di sospensioni, a mò di balestra, con le due piastre sovrapposte, mentre carro posteriore troviamo un particolare sistema di ammortizzazione a pistone (non è chiaro se all'interno del bussolotto vi sia una molla o un sistema di ammortizzamento alternativo).
La fattura dei mozzi pare moderna, così torniti e aerodinamici, incredibile pensare che hanno già cento anni!


mercoledì 17 febbraio 2010

Legnano Corsa anni 30

Erano i primi giorni di gennaio quando l'amico Renato mi inviò le foto della sua ultima scoperta.. una Legnano da corsa modello 54 Campione del Mondo.
Strano il destino, giorni fa, mi scrive un omonimo, un'altro Renato e mi presenta un esemplare medesimo prodotto tra il '35 e il '40, non dissimile da quel modello che tagliò il traguardo del Tour con Bartali nel 1938, oppure che giunse inaspettatamente alla conclusione del Giro del '40 con in sella un inberbe ed ignoto Coppi.


lunedì 15 febbraio 2010

Ancora 1935 mod. F

Caro Gianni, mi hai rallegrato il week end, quando ho aperto la posta dal telefonino e mi è apparsa la tua meravigliosa Ancora mod. F ballon del 1935 in condizioni eccellenti.
Con la sua verniciatura originale azzurro polvere e le parti bianche leggermente brunite dagli anni... adoro quando le bici hanno questa patina.
L'Ancora era un piccolo, ma rinomato marchio milanese che fù assorbito dalla Dei negli anni 20 e la mantenne per alcuni decenni come sottomarca, assieme a Ciclo Italia e Zenit.
Non mi santecherò mai di ripetermi, talune sottomarche è un errore definirle in questi termini.. sono spesso bici affascinanti, pari ai marchi di punta.
Il carter in due pezzi ha il classico disegno Ancora con un profilo ed una sagomatura che ricorda vagamente la Taurus o il modello Icaro della Bianchi. I dettagli stilistici del marchio si sprecano: snodo del freno posteriore a forma di ancora, il nome del marchio è riportato su tutte le parti bianche e viene perfino proposto su molta della bulloneria principale!
Non credo ci sia altro da aggiungere... di fronte a questa meraviglia molti appassionati del marchio DEI troveranno di che rifarsi gli occhi !

Cliccate qui per vedere l'immagine del modello da catalogo Ancora del 1934

N.B. nel catalogo c'è un errore di stampa, ovvero hanno invertito le immagini tra la descrizione del mod. Sport ed il mod. B. Quindi per questo esemplare prendete come riferimento illustrativo il modello nella dicitura "mod.Sport", ma consultate le caratteristiche tecniche della pagina dedicata al "mod.B".




venerdì 12 febbraio 2010

Tauristi... unitevi !

Ecco una richiesta dell'amico Luciano, ci mostra questo suo ultimo acquisto: un telaio Taurus, non lasciamoci ingannare dal manubrio per freni a bacchetta (del tutto posticcio) infatti questa bici è una sport e nasce predisposta per i freni a filo.
La bici è praticamente completa: mozzi, guarnitura, telaio e ganascie sono tutte parti coeve al modello d'origine...
Non sono un luminare del marchio, un tale blasone merita esperti monogami! Per cui mi affido a voi Tauristi.... per riconoscere questo modello, il buon Luciano necessita di informazioni dettagliate, di datazioni precise e di indicazioni fotografiche per la ricerca delle parti mancanti. Per cui, affrettatevi Tauristi... Unitevi !


giovedì 4 febbraio 2010

Olmo 1940 - Come back to the future..

L'amico Sergio ci presenta una bici bizzarra, con particolari inediti...
Il telaio, ad esempio presenta il tubo superiore sdoppiato, formato da due piccoli tubi paralleli, ma ciò che balza subito all'attenzione è il manubrio, che pare piuttosto il manubrio di un motorino! Difatti presenta un fanale carenato posto al centro del manubrio stesso, e sulla sommità trova spazio un odometro e un tachimetro con il folle fondoscala che sfiora i 50Km orari!
Se fosse originale, quindi non destinata a modifiche quali i mosquito, è una soluzione alquanto bizzarra.. più che per estetica che per utilità... fino ad oggi soluzioni simili le avevo viste solo sui manubri montati sulle Monterosa (i quali inglobano il fanale). 

martedì 2 febbraio 2010

3° CICLOBACCHETTATA - BRA (CN)

Lo scorso anno, Andrea si è concesso un raduno dedicato alle Dei, ma quest'anno ritorna l'attesa terza edizione della Ciclobacchettata di Primavera.
Si terrà come al solito tra le colline di Bra (CN), l'11 Aprile del 2010. L'organizzazione prevede un percorso ciclabile di circa 8Km che si và a districare tra i vicoli braidesi fino a raggiungere le stradine di campagna che dividono i campi agricoli... in questo contesto agreste ci raduneremo per consumare un piacevole pic nic, nei campi, tra cibi caserecci e ottime bottiglie di vino! Il tutto animato dalla passione per le biciclette e dalla piacere di stare in compagnia!

E' gradito l'utilizzo di bici proprie, da corsa o da passeggio, ma nel caso di impossibilità di recarvi sul posto con la propria bici, Andrea sarà lieto di offrirvi uno dei suoi cavalli di razza per la passeggiata.

Non occorrono altre parole, armatevi di pedale, pane e salame nella bisaccia e un pò di vinello nella borraccia... e poi giù verso Bra !

Nella foto: Andrea a destra e io a sinistra, in uno scatto del 1910, anno della prima edizione della Ciclobacchettata ^_^