giovedì 31 dicembre 2009

I Botti !

Tra poche ore rimbomberanno i botti per il nuovo anno, da parte mia voglio terminare questo intenso anno blogghistico col mio personalissimo botto !
Da una collezione privata vi presento questa magnifica Maino da corsa su Pista fine 800/primi 900 !
Un qualcosa di veramente raro, che altro non potrà fare che deliziare i vostri fini palati velocipedistici!
Da pista dicevamo, l'anno di produzione è indefinito, ma i tratti somatici riportano inevitabilmente alla decade di passaggio tra l'800 e i primissimi del 900. La bici è appartenuta al famoso campione alessandrino, Giovanni Cuniolo celebre per aver conquitato il campionato italiano nelle annate 1906, 1907 e 1908.
Un eccezionale reperto, che solcò anche l'oceano, infatti con questa bici il Cuniolo ci corse anche per le piste argentine.
 
... non mi resta che farvi i miei AUGURI DI BUON ANNO... ovviamente col botto !
 

mercoledì 23 dicembre 2009

AUGURI DI BUONE FESTE !!!!


Vi auguro buonissime feste di natale e capodanno, mi ritiro in bottega quando riemergerò dopo le feste e le abbuffate spero di portarvi qualche bella novità ciclistica !

martedì 22 dicembre 2009

Cambio Monviso

Un altro tassello della rassegna storica e censimento sui cambi di velocità che hanno caratterizzato il periodo pionieristico della nostra industria ciclistica. Oggi parliamo del cambio Monviso prodotto negli anni 40 del dopoguerra.
Chiaramente inspirato dal ben più diffuso Campagnolo "Due leve", il Monviso, come altri cambi di velocità nati in quegli anni voleva risolvere l'annoso problema che caratterizzava il Campagnolo, ovvero il dover retropedalare per deragliare la catena. Il Monviso, avendo il deragliatore posto sotto il forcellino, dove la catena "entra" sui pignoni, consentiva di cambiare rapporto continuando a pedalare.  Progettualmente risulta molto complicato, formato da molte parti che nel complesso danno una sensazione di fragilità, un'eventuale rottura di qualche piccola parte poteva danneggiare completamente il cambio.
Nella pratica il cambio è composto da due lunghe leve fissate al pendente destro del telaio, una serviva per salire di rapporto e l'altra per tornare indietro. Le leve di comando sono collegate ad una scocca di alluminio a cui è collegata anche un tendicatena a puleggia che mantiene la catena alla giusta tensione, a differenza molti altri cambi analoghi (come ad esempio il Vittoria o il Cervino, per citare i più noti) il tendicatena tende la catena dal basso, la catena passa tra la puleggia che rimane sopra e la leva del tendicatena che rimane sotto la catena.

giovedì 17 dicembre 2009

Legnano e le "Sport"

Un pò di sport non fà mai male... ed ecco che subito dopo la guerra, molti marchi si mobilitano per produrre un nuovo tipo di bicicletta, la bici sportiva. Già negli anni precedenti erano apparsi alcuni modelli di bici sportive, ma erano bici di grandissimo lusso derivate dai modelli da corsa e il prezzo era quindi decisamente elevato. Versioni tanto care che alla fine se le potevano permettere solo i più abbienti e le bici a "bacchetta", per tutti gli anni 30 e 40 rimasero regine incontrastate...
Con il finire della Guerra, c'era una nuova voglia di vivere, di togliersi qualche soddisfazione dopo la tristezza, l'economia si riprendeva e c'era voglia di rimettersi in moto... Mettiamoci dentro che Coppi e Bartali infiammavano le folle al passaggio del Giro D'Italia tra le rovine delle città italiane ed ecco che nasce una voglia di emulazione, una voglia di vivere, la ritrovata libertà di percorrere lunghe distanze: si diffonde la bici sportiva!
Bici leggere, freni a filo, dotate di cambio, accessori leggeri come i parafanghi in alluminio e i carter a pistola... 
La Legnano esce con questo modello, in particolare questa arriva dal periodo che va dal 1945 al 1948.
Stupenda la conservazione, stupenda la colorazione grigia intarsiata di filettature blu, i cerchi sono marcati Falk-Milano (ditta che forniva anche le tubazioni per i telai), monta un cambio Simplex a tre velocità per uso turistico, Sella Italia e faro Lince Sport con vetro giallo, retaggio della guerra appena passata. Tutto il resto è marcato Legnano. 
Inoltre ci riferisce Luca, che tutte le parti bianche sono ricoperta da una "pellicola" che risulta differente, al tatto e all'occhio, sia dalla cromatura, che dalla nikelatura perfino differente dalla cadmiatura in uso in tempo di guerra.
Mi sono documentato... ho controllato alcuni documenti della Legnano e ho trovato tra i listini che si offriva, con supplemento, l'Alluminiatura della parti bianche !
Ovviamente lo scopo primo era evitare l'ossidazione dei metalli, stessa funzione della cromatura, solo che l'alluminizzazione risultava molto più leggera del cromo! ...cose dell'altro mondo se pensiamo che si tratta di testimonianze di quasi 70 anni fà.

martedì 15 dicembre 2009

Maino 1927

Dall'amico George, passando dall'amico Marco il passo è breve... il bottegaio ci mette le sue proverbiali mani e George ora se la gode in tutto il suo splendore... una Maino del 1927 in gran forma e condizione, perfettamente conservata! 
 Per "capire" questa bici bisogna guardare le foto e immaginarla nel suo contesto originale, non vedere il muro dietro bensì pensare a immagini sbiadite di ambientazioni nostalgiche di tempi antichi, anni 20 appunto! Le Maino sono sempre uno spettacolo di sobrietà, niente di pacchiano, nessun orpello, semplici ed eleganti... 
I dettagli di pregio ci sono ma non sono evidenti, si lasciano guardare solo da chi sà apprezzare: testa della forcella a tre piastre, pendenti posteriori uniti e la magnifica corona G-M-A, in questo caso celata dietro ad un disco del carter in alluminio.

lunedì 14 dicembre 2009

Cambio Fiochi anni30

Dei primissimi studi sul cambio di velocità si trova traccia già sul finire dell'ottocento, ma parliamo di sperimentazioni molto grossolane e meccanicamente complesse, solo la decade tra il 1920 e il 1930 è stata la decisiva apripista per ciò che si consolidò con Campagnolo negli anni 50.
Fino agli anni 30 il giroruota era ciò che i professionisti consideravano più efficace ed affidabile, i cambi erano ancora malvisti, considerati aggeggi delicati e da sfaticati. Conil successo del cambio Vittoria, negli anni 30 molte piccole ditte artigiane iniziarono a progettare piccole soluzioni alternative...
Uno di questi esempi è il cambio Fiochi, non sò bene quanto è nato, ma credo tra gli anni 30 e i 40.
Il Fiochi altro non era che un tendicatena che agiva su un rocchetto a 3 pignoni, per comandare la puleggia deragliatrice c'è una grossa manopola in duralluminio, ruotandola si azionava una serie di "scatti" che andavano a posizionare la puleggia all'altezza del pignone desiderato, contemporaneamente la catena seguiva la rotella dentata e veniva deragliata sul pignone desiderato.
Non sono certo dell'effettivo funzionamento di questo cambio, ma date le grandi dimensioni della manopola credo che la cambiata fosse azionata tramite il piede... spingendo col tallone sulle punte zigrinate della manopola si azionava il meccanismo a scatto. Non era necessaria la retropedalata per assecondare il deragliamento della catena, infatti la puleggia era già posizionata nella parte inferiore, come nei cambi moderni.

giovedì 10 dicembre 2009

Ferrara 2009

Si è appena conclusa l'ultima edizione annuale della mostra/scambio ferrarese, come al solito molti visitatori, pochi stand dedicati alle bici, ma tutti di qualità e molti personaggi di spicco del collezionismo e del restauro si sono dati appuntamento.
Un'edizione molto importante, questa di Ferrara, a mio avviso il maggior punto di ritrovo per tutti gli appassionati, assieme a Novegro e Imola... non solo un grande mercato, ma proprio un salotto dove discutere, salutarsi e scambiarsi opinioni!
Ho inserito una raccolta di foto tratte proprio da questa edizione di Ferrara, CLICCA QUI 

venerdì 4 dicembre 2009

Aggiornamento 2: Bianchi sport

Già qualche settimana fa pubblicai un post e un successivo approfondimento su un modello tanto particolare quanto raro della ditta Bianchi, un modello avveniristico dalle forme ispirate ai modelli americani... 
Oggi, vi presento queste immagini di un esemplare dell'amico Oberdan, che fortunatamente si presenta integro e completo, soprattutto il carter che è quello originale, il medesimo del modello Lido.
Un solo, ultimo, tassello manca alla nostra ricerca: trovare il nome del modello e capire di più sul periodo esatto di produzione, magari verificare se fosse mai entrato in catalogo oppure rimase un modello fuori listino.

Aggiornamento: nel catalogo del 1948 pubblicato su questo sito è presente questo modello, chiamato Montebello.

mercoledì 2 dicembre 2009

Cambio Vittoria-Giuseppina

Da questo cambio voglio iniziare il mio approfondimento sui cambi meno noti. 
Questo è un cambio prodotto dalla Ditta Nieddu, divenuta samosa per la creazione dell'affascinante cambio Vittoria-Margherita. Questo cambio, denominato Cambio Vittoria-Giuseppina, si è affacciato nella seconda metà degli anni 40, il suo funzionamento ricalca il concetto dei primissimi cambi Simplex.
In effetti il sistema è molto simile, cambia solo il sistema della leva di comando, che lavora su una cremagliera a tre punti.
Non ebbe molto successo questo cambio, il Simplex era sul mercato con successo da almeno 10 anni con il Campione del Mondo e successivo Tour de France... inoltre da lì a poco, nei primi anni 50 la Campagnolo irruppe sul mercato con l'efficentissimo GranSport (e dal 1953 con lo Sport, tagliando la strada sia in campo turistico sia in quello agonistico)... il ciclismo moderno era alle porte, le soluzioni ritardatarie e spesso osbolete della Nieddu la misero in crisi, che chiuderà da lì a poco. 


martedì 1 dicembre 2009

Bici in vendita... ON SALE!

NEL MERCATINO SI AGGIUNGONO DUE STUPENDE BICI IN VENDITA: UN'ATALA FRENO INTERNO ANNI 40 E UNA BIANCHI VERBANO DEL 1950, ENTRAMBE BEN CONSERVATE !