lunedì 26 ottobre 2009

Maino, anni 20

L'amico Marco-Paracorto, si cala nei panni del nostro fotoreporter e ci segnala una stupenda Maino anni 20 della collezione Borelli, in bella mostra nella scorsa edizione della rassegna "Vini Vidi Bici" di Quarrata.
Finemente restaurata e completa in ogni sua parte, è di sicuro una bici degna di nota, bellissima col suo carterone chiuso in due pezzi.
Di sicuro tutti voi appassionati della Maino e non, sarete felici di ammirare e conservare queste immagini di un modello così vecchio del marchio alessandrino. 





venerdì 23 ottobre 2009

Vini vidi bici - Quarrata 2009

Di recente si è conclusa, a Quarrata, la prima edizione della rassegna organizzata dal grande amico Massimiliano Baldi: Vini, Vidi, Bici... questo è il nome dell'evento che vuole unire l'eccellenza enogastronomica e le belle bici del passato! 
Il successo di pubblico è stato un chiaro segnale di quanto sia stato apprezzato l'evento, vi riporto due numeri della manifestazione: oltre 3000 visitatori, 5 collezionisti storici toscani, 100 biciclette d'epoca sia da corsa che da passeggio dai primi del '900 fino agli anni '50.
Nomi noti sia fra le bici che fra gli ospiti e visitatori: Dei, Bianchi, Legnano, Taurus e Stucchi per le bici; Maximilian Sciandri, campione olimpico di ciclismo ad Atlanta '96, il C.T. della nazionale italiana Franco Ballerini e Luigi Bartali, figlio dell' indimenticabile campione Gino, per quanto riguarda i personaggi illustri.
A mio avviso, oltre ai grandi contenuti che questa manifestazione ha offerto, è stato un evento molto importante, perchè mai come in questo caso si è vista un impronta giovane, che ben ha saputo unire la passione storica e slow food in un contesto fresco e ricercato!
BRAVO MAX ! 


mercoledì 21 ottobre 2009

Cicli Biasi

L'amico Duccio, esperto toscano con gran gusto per le belle bici, ci presenta un'altro suo pezzo della collezione: una Cicli Biasi fine anni 40...
Prodotta da un noto costruttore della zona, è una bella bici da corsa con telaio su base Rizzato, che come spesso ci è capitato di vedere è stata civilizzata per l'uso quotidiano con l'adozione del manubrio sportivo.
I parafanghi invece sono proprio da corsa, sdoppiabili e smontabili.
Pezzo forte di questa Biasi è il mitico cambio a due leve Campagnolo "CambioCorsa" abbinato ad uno dei primi deragliatori alla moltiplica, di marca Simplex. La conservazione delle cromature è eccellente, sia nelle componenti, sia nelle congiunzioni del telaio, ma ottima è anche la vernice, che mantiene ancora visibile parti delle decal. 
Che dire, manca solo una piega manubrio ed è pronta per  i colli di Gaiole!



lunedì 19 ottobre 2009

Mittente: Taurista

Ciò che, fortunatamente possiede in collezione l'amico Vincenzo mi era già noto, ma il come ne venne in possesso mi era del tutto nuovo... 
Così vi propongo lo scritto con cui Vincenzo ci racconta la particolare vicessitudine che lo ha portato a divenire un Taurista: 
"E' un pomeriggio di settembre, quando dopo mesi e mesi di tentativi mi vengono aperte le porte di un garage pieno di biciclette da un signore di circa 70 anni oramai in pensione: cosa vedo? TRE TAURUS impaziente ed incredulo di tanta luce gli chiedo se me ne poteva vendere almeno UNA, sapendo che lo stesso non le avrebbe vendute volentieri, invece dopo qualche minuto di riflessione e di sudata attesa mi chiede, di tutte queste ti interessa soltanto UNA TAURUS, io gli rispondo scetticamente SI, lui mi rispose "no" le TRE TAURUS al momento non le vendo, subito dopo aver visto la mia faccia delusa mi rispose UNA NO, se vuoi te le vendo tutte e TRE. Mi si bloccò la circolazione del sangue per qualche minuto poi gli risposi SI, a me va bene!"


 

venerdì 16 ottobre 2009

Petronio Corsa anni 30

Eccoci di fornte ad un gran reperto, storia locale, storia triestina! 
Una bici da corsa marca Petronio, ritrovata da Sergio, una bici databile tra la fine degli anni 30 e i primi 40.
Lascio la parola a Sergio che meglio ci spiega ciò che ha reperito su questa bicicletta e su questo marchio locale sconosciuto:
"La marca dovrebbe essere Petronio, penso si trattasse di un costruttore di biciclette nella zona di Trieste (dove risiedo). Ma non ho trovato alcuna traccia, sulla decal è riportato "Piazza Dalmazia" Trieste, ma nemmeno su internet ho trovato info a riguardo. C'è la decal che raffigura un'ancora con una barca a vela con scritto (Cicli Petronio, piazza Dalmazia), questo negozio ora non esite più. I dettagli che ho notato sono i freni "Balilla", la sella "Aquila" e sul disco vicino al mozzo posteriore c'è scritto "cambio Paioli" Pensavo di conservarla così, mettere qualche prottettivo per la vernice, un'ingrassata alla catena e stop. La bicicletta si presenta completa ed in buone condizioni generali..."
La bici in effetti è in uno stato di conservazione eccellente, tutto è come dovrebbe essere: le cormature sono sane, la vernice pare uniforme e compatta, le decal sono ben visibili. Bellissima la sella sportiva Aquila!
Forza Sergio, procedi sulla giusta linea che ti sei prospettato, una bella pulita, un protettivo sulla vernice e vedrai che tornerà come nuova... come quando trottava sulle sassaiole triestine, e magari attraversava i sanpietrini di piazza Dalmazia!


 
 

mercoledì 14 ottobre 2009

14 ottobre 1902 - Learco Guerra

Oggi , 14 ottobre 1902 a San Nicolò Po (Mantova), nasceva Learco Guerra, la locomotiva umana. 
E' stato il primo in assoluto ad indossare la maglia rosa istituita dal Giro d'Italia nel 1931.
Formidabile passista e grande rivale di Binda, Guerra diventa professionista tardi, a 26 anni. Esplode nel 1930, anno in cui vince due tappe al Giro d'Italia (a fine carriera saranno 31), tre al Tour e il campionato italiano che farà suo per cinque anni di fila.
Nel 1931 è Campione del Mondo a Copenaghen. Nel 1933 si aggiudica la Milano-Sanremo e vince 5 tappe al Tour e 3 al Giro. Ma il suo anno d'oro è il 1934: domina il Giro d'Italia (trionfando in 10 tappe), il Giro di Lombardia e il Giro del Piemonte. L'ultima vittoria è del 1937, la tappa Roma-Napoli del Giro.
A fine carriera diventa direttore sportivo. Tra le sue scoperte ci sono Hugo Koblet e Charly Gaul. Muore nel 1963 a Milano vittima del morbo di Parkinson.
Oltre alla carriera sportiva Guerra mie in piedi una discreta produzione di biciclette a Mantova... molto curate e apprezzate,  soprattutto quelle da corsa nel tipico color champagne.

Bianchi 1948 - Le foto

ECCO CHE L'AMICO LUCA CI MANDA DELLE NUOVE FOTO, MOLTO PIU' DETTAGLIATE!














martedì 13 ottobre 2009

Bianchi 1948

Peccato che l'amico Luca ci abbia mandato queste foto così confuse, perchè la nostra sete di sapere è tanta, sopratutto quando si ha di fronte bici così particolari!
Infatti nel suo sottotetto Luca ci ha trovato una Bianchi molto strana, marchiata 1948.
Balza subito all'attenzione l'insolita forma del telaio, così curvo da assomigliare ad un altra bici del periodo, la Maino Aerodyn.
Sembrano bici ispirate dalla moda proveniente dagli USA, quello stile futuribile che rimanda all'era moderna, l'era della conquista dei cieli e da lì a poco dello spazio. 
Fà strano, questo telaio, perchè siamo abituati all'essenzialità, al rigore formale ed elegante delle biciclette italiane, queste sono senza dubbio fuori dagli schemi! 
Il cambio montato è un Simplex e si nota un largo uso di alluminio nei parafanghi (assolutamente originali, identici ai discussi parafanghi della Bianchi Zaffiro del 47 dell'amico Marco, in un post passato), caratteristiche che sottolineano la sportività e l'innovazione di questo modello sconosciuto.
Peccato per il manubrio e il carter, non originali, che complicano la ricostruzione d'insieme di questa bicicletta, in quanto i cataloghi disponibili non ci aiutano in questo caso.
Sarebbe bello saperne di più su questo esperimento, perchè di esperimento si tratta... un idea nata in un dopoguerra difficile, ma ricco di voglia di riprendersi e anche in fretta.. e di andare incontro ad un nuovo futuro, che sembravo decisamente più prossimo, ora.





lunedì 12 ottobre 2009

Gerbi

L'amico Duccio, nel descrivermi la sua collezione di velocipedi da corsa, tra tutte ecco balzarmi all'orecchio una Gerbi fine anni 20. Quindi avanzo con impazienza la richiesta di avere delle foto ed ecco che oggi mi recapita un assaggio molto interessante!
Le bici mi piacciono tutte, ma le sensazioni che sà regalare una Gerbi è qualcosa di unico, oltrettutto se è così antica, ben conservata e ROSSA!
La guarnitura non lascia spazio ai dubbi a chi vede roteare quel nome impresso sul metallo, un nome che fa rima con diavolo, il terrore delle corse eroiche.
L'amico Duccio ci tiene molto a rievocare certi fasti epici ed ecco che questa bici ne è diventata compagna di lunghe battaglie fra i colli di Gaiole, sui tracciati piu lunghi e polverosi!

venerdì 9 ottobre 2009

Peripoli Giulietta 1967

Oggi...strappo alla regola... niente bici! Per allietare il fine settimana, di chi apprezza anche le due ruote motorizzate oggi voglio parlarvi di questa Peripoli Giulietta GM del 1967, restaurata da me e l'amico Piero.
Ve la presento con entusiasmo, perchè si tratta di una sorta di affare di famiglia, infatti Peripoli è il cugino di mio papà!
La Peripoli era una fabbrica di biciclette e motocicli attiva dagli anni 60 fino ad alcuni anni fà quando è stata assorbita dalla Laverda... Peccato che quando visitai la loro vecchia fabbrica alcuni anni fà non ero ancora interessato alle biciclette, altrimenti qualche vecchio ferro o cimelio l'avrei portato a casa!


 
 


mercoledì 7 ottobre 2009

Verde 1940

Capita di aver sentito così tante volte citare un nome che alla fine quando ne hai bisogno, ti puoi sforzare quanto vuoi ma non te lo ricordi mai!
E' il caso della Verde, un marchio locale delle mie zone, molto famoso a sentire i vecchietti locali, spesso se  domandi loro che bici avevano da giovani ti rispondono: una Verde!
Il bello della vicenda è che avevo pure estorto qualche notizia riguardo a questo marchio, ma poi non avendo avuto modo di approfondirla me lo sono dimenticato!
Ricordo che era un officina di Fresonara, a pochi chilometri da Novi Ligure.
Si può notare senza essere troppo esperti che il telaio e molte componenti sono in pratica di derivazione Maino.
La Maino notoriamente concedeva telai e alcune parti a produttori e assemblatori dell'alessandrino e dell'astigiano.
In origine il colore di questa bici era bianco, poi successivamente fu ridipinta maldestramente.

Le pedivelle marcate 1940 riportato il marchio "Verde" in corsivo e il padellino de carter si presenta con lo sportellino d'ispezione. Gli ingrassatori sono presenti sia sui mozzi, anch'essi marcati, che sul movimento centrale.

Aggiornamento: La Verde è stata fondata da Romolo Verde, ex corridore dilettante dei primissimi del 900, ai tempi di Cuniolo, Ganna e Gerbi. La ditta è rimasta attiva fino agli anni 70.

 
 
 

giovedì 1 ottobre 2009

Taurus mod.19 1936

Oggi vi presento questa mod.19 del 1936, finemente restaurata da Claudio Campominosi, e segnalataci dall'amico Alberto.
Così composta: gemma in ottone e gruppo luce Bosch Rotodyn, sella Brooks, manopole bicolore in legno, gomme Clément bianche, borsetta sottosella marcata Taurus, lucchetto con gemma in vetro e pedali curvi con sei gommini.